ALLA FESTA DI ROMEO E GIULIETTA, tratto da William Shakespeare, di Benedetto Sicca ed Emanuele D’Errico, regia Benedetto Sicca.

Al Teatro Sannazaro di Napoli – 13, 14 e 15 gennaio 2023.

Servizio di Pino Cotarelli

Napoli – Romeo e Giulietta di William Shakespeare, il classico per antonomasia, da sempre simbolo dell’amore autentico che trionfa sulla vita stessa, riletto in chiave moderna e contestuale, da Benedetto Sicca ed Emanuele D’Errico, viene proposto con la regia di Benedetto Sicca, al pubblico del Teatro Sannazaro, in una originale e particolare messa in scena, con palco a pianta circolare, per consentire la continua interazione col pubblico che viene sollecitato alla riflessione sui temi dell’edonismo, dell’amore, del nichilismo, dell’odio, della morte, dell’amicizia, trascinato ad intervalli, già da prima dell’inizio dello spettacolo, insieme agli attori, da un’assordante musica da discoteca, all’omologazione dei ritmi e delle movenze scatenate, in una confort zone da astrazione dal pensiero. Tutti invitati quindi: Alla festa di Romeo e Giulietta, il teatro nel teatro che supera la quarta parete e rende tutti protagonisti in egual misura. Un perfetto connubio fra Putéca Celidònia, e Benedetto Sicca, suggellato dall’impegno comune su drammaturgie dei temi del sociale. 

Una recitazione serrata e a tratti in sincronia corale, frutto di un evidente intenso lavoro di regia oltre che attoriale, per rendere ottimale la sincronia nella recitazione e nelle movenze sceniche conseguenti. Impossibile graduare bravura e impegno scenico, data l’ottima resa attoriale e l’evidente capacità di relazionarsi con il pubblico, profusa in egual misura dai tutti gli attori: Francesco Aricò, Clara Bocchino, Marialuisa Bosso, Emanuele D’Errico, Teresa Raiano, Dario Rea, Francesco Roccasecca. L’essenziale e moderna scenografia di Luigi Ferrigno, adattata sulla scena dagli stessi attori, diventa all’occasione, un balcone, un altare, un letto, senza peraltro perdere la sua principale funzione, oltre che di proscenio, di pista da ballo con postazione da disc jockey per Tommy Grieco, che ha accompagnato le scene con effetti musicali e scatenatissimi pezzi di musica da discoteca. Costumi moderni con alcuni richiami all’epoca dei due amanti, dai particolari applicati sui tessuti. Una rivisitazione che non ha voluto trascurare, in alcuni passaggi, neanche le figure retoriche tipiche del linguaggio della poesia rinascimentale. Un modello teatrale ad effetto, per le diverse forme che include, ma anche occasione di riflessione per le emozioni sollecitate e commentate dagli attori, nelle vicende rappresentate. Al regista Benedetto Sicca, che intanto ribadisce la sua gratitudine al Teatro Sannazaro che ha permesso a questo spettacolo - che rilegge un classico in chiave contemporanea - di nascere e crescere, abbiamo rivolto alcune domande.


Come nasce questo spettacolo?

Nasce da un percorso di residenze fatto con la compagnia Putéca Celidònia nell’ambito del quartiere sartoria. E nasce dalla mia urgenza di indagare questo testo e le emozioni che muovono i protagonisti.

 


Quali elementi di questa formula teatrale risultano efficaci nel coinvolgere le generazioni contemporanee?

Questo sarebbe più corretto che non lo dicessi io. Ad ogni modo, dal mio punto di vista, ancor più che la musica techno e la “veste teatrale”, penso che ciò che parla ai contemporanei di questo spettacolo, sia il fatto che ci si prenda il tempo di parlare di emozioni. Credo che questo risponda ad una specifica fame dei nostri contemporanei a cui i social, la televisione e i media in generale, non danno più alcuna risposta profonda.


Una rappresentazione che richiede notevole impegno per gli attori, oltre che per la regia, per rendere ottimale la sincronia nella recitazione e nelle movenze sceniche?

Si, ma che richiede anche una stratificazione di anni di lavoro condiviso con gli stessi attori. Esiste una linea che unisce i vari spettacoli e le performance dei vari attori. E in questo spettacolo alcune cose non sarebbero mai state possibili senza un background di questo tipo alle spalle.


Un sodalizio con Putéca Celidònia, funzionante? Altre collaborazioni in programma?

Un sodalizio bellissimo, di senso e di cui sono profondamente grato. Io spero di si con tutto il cuore. Sia con Putéca in quanto Compagnia/Associazione che con i membri che ne fanno parte in quanto singoli artisti. Per quanto mi riguarda ormai questa collaborazione è un patrimonio di amicizia, affetto, arte e tecnica.


Romeo e Giulietta possono essere ancora attuali?

Penso che più che attuali, siano Archetipici. Altrimenti non ne continueremmo a parlare dopo tanti secoli.


Quali sono le prossime tappe per questo spettacolo?

Non si sa. Abbiamo avuto alcuni interessamenti da altri teatri ed io spero vivamente che questo possa tradursi, il prossimo anno, in una ripresa a Napoli e in altre città. Ma le logiche che guidano questi processi sono ardue ed imprevedibili.


Quali sono le tue prossime tappe?

Da due giorni ho iniziato a Milano le prove di Romeo e Giulietta... Questa volta come attore al Piccolo Teatro di Milano con la regia di Mario Martone. Un’avventura incredibile che mi vede mettermi in gioco in una veste che mi è meno consueta. Saremo in scena dal 2 marzo al 6 aprile. E poi, con mia grande gioia, a maggio e giugno riprenderemo lo spettacolo “Pochos” a Roma al Teatro Quarticciolo ed a Milano al Teatro dell’Elfo.

 

ALLA FESTA DI ROMEO E GIULIETTA di Shakespeare / D’Errico / Sicca

Con Francesco Aricò, Clara Bocchino, Marialuisa Bosso, Emanuele D’Errico, Teresa Raiano, Dario Rea, Francesco Roccasecca 

In scena Tommy Grieco live set

Musiche Tommy Grieco
Scenografia Luigi Ferrigno
Costumi Giuseppe Avallone
Disegno luci Luigi Della Monica
Regia Benedetto Sicca

Produzione Tradizione e Turismo – Centro di Produzione Teatrale – Teatro Sannazaro


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