LE MEMORIE DI IVAN KARAMAZOV dal romanzo di Dostoevskij drammaturgia Umberto Orsini e Luca Micheletti regia Luca Micheletti
Al Teatro Mercadante dal 30 aprile al 5 maggio 2024
Servizio di Rita Felerico
Al Teatro
Mercadante, dal 30 aprile al 5 maggio 2024, Umberto Orsini si confronterà nuovamente con l’amletico e imprendibile
personaggio di Ivan Karamazov; incontrato più volte sul
cammino della sua carriera, a partire dal fortunato sceneggiato televisivo di
Sandro Bolchi, passando per La leggenda del grande inquisitore, di cui
si ricorda lo spettacolo andato in scena al Piccolo Eliseo di Roma nel 2012, ne Le
memorie di Ivan Karamazov il grande attore si precipita in Ivan, nel
suo sé. Del testo, infatti, frutto di una collaborazione drammaturgica con Luca
Micheletti – che ne cura anche la regia – dice: “Il cuore drammaturgico e registico
di queste nostre Memorie di Ivan Karamazov è quello d’una sofferta e sibillina
riflessione sull’identità…. ed è identità plurime: Ivan ed Umberto, il
personaggio e l’attore che lo incarna…” (dalla brochure del Teatro Mercadante).
Porre al
testo -che è un classico -delle questioni che sono di ogni tempo e del nostro
tempo è porre in risalto la sua modernità, inserendolo nel pensiero
contemporaneo, ma Le memorie di Ivan Karamazov vuole andare e va oltre
questa considerazione e punta, al contempo, a far emergere il valore etico di
questo inedito viaggio di Ivan / Umberto. Credendo nel potere assoluto della
ragione l’uomo spesso scorda di essere finito e di non essere solo ragione.
Questo Ivan / Umberto non lo dimentica.
Vola alta,
parola, cresci in profondità / tocca nadir e zenith della tua significazione.. scrive un
grande poeta come Mario Luzi che in due soli versi svela il nodo che lo
lega al proprio tempo e al tempo che non c’è, all’accadere e all’impossibile.
L’ho pensato mentre ascoltavo il monologo nel quale il grande attore si
sdoppia, sdoppia se stesso, facendosi protagonista di ciò che accade dentro di
sé. “Ho lavorato già altre volte su questo
personaggio e sul testo de I fratelli Karamazov. Con Memorie di Ivan, penso al romanzo
che Ivan avrebbe voluto scrivere oltre il testo di Dostoevskij, sono gemme di
pensiero di Dostoevskij, che qui parla attraverso Ivan, un personaggio che
l’autore carica di una grande importanza ideologica”. Così afferma Orsini in una intervista.
I temi affrontati sono i grandi interrogativi di sempre, quelli che
accompagnano la storia del pensiero: il rapporto con la divinità, con il sacro,
l’allontanamento dal divino, il senso della libertà. Ma la drammaturgia, la voce, l’immedesimazione
dell’attore, i gesti (agili e anche veloci per un uomo di 90anni) rendono
queste pagine recitabili, teatralmente vere: si fanno teatro.
La
vera vita degli uomini e delle cose comincia solo dopo la loro scomparsa, scrive Nathalie Sarraute
e questa frase Ivan la pronuncia più volte. “Ivan prende corpo dopo la fine,
dopo la dispersione. Del resto, il teatro è vita e dona vita; con le “Memorie” Ivan
racconta se stesso, pensando ad alta voce, parlando a se stesso. Ed io immedesimato
nel personaggio ho rievocato nel mio monologo alcuni episodi della sua vita”,
dice ancora Umberto Orsini.
La
luminosità oscura, i pochi punti illuminati dove lo sguardo di Ivan si affaccia
o si disperde (la porta alle spalle, il pozzo) la scenografia dove accanto a
plateali e barocchi oggetti si affollano in caos cose antiche, anche
dell’infanzia, il grande specchio che compare quasi alla fine del monologo, la
pioggia di neve, polvere o di astri polverizzati riempiono lo spazio della
scena, insieme a pochi ma intensi tocchi musicali.
Straripante
successo per il grande Maestro del teatro, applausi, entusiasmo: finalmente teatro,
mormora il pubblico andando verso l’uscita, fortunati spettatori di un unico
più che raro momento di spettacolo.
Le memorie di Ivan Karamazov
drammaturgia Umberto Orsini e Luca Micheletti
dal romanzo di Fëdor Dostoevskij
regia Luca Micheletti
con Umberto Orsini
scene Giacomo Andrico
costumi Daniele Gelsi
suono Alessandro Saviozzi
luci Carlo Pediani
produzione Compagnia Umberto Orsini
Foto di scena Fabrizio-Sansoni
Altre foto Pino Cotarelli
©Riproduzione riservata