“Eleonora Pimentel Fonseca - con civica espansione di cuore” regia di Riccardo De Luca
Al Maschio Angioino il 27 e 28 maggio e 3 e 4 giugno
Servizio diPino Cotarelli

Prodotto da Stati Teatrali, con la regia di Riccardo De Luca, questo spettacolo, che ha fatto già registrare notevoli successi, riesce a dare un chiaro quadro della travagliata vita di Eleonora Pimentel Fonseca, la coraggiosa donna che non volle mantenere quell’aristocratico distacco che forse le sarebbe tornato utile, per amore di un ideale e del popolo napoletano, di cui si sentiva parte integrante, nonostante fosse nata a Roma e vissuta in Portogallo. Un popolo del quale però non condivideva la devozione rassegnata e complice, alla tirannide Borbonica e che invano cercò di riscattare dalla miseria e dalla ignoranza in cui era stato gettato.
Un travaglio quello di Eleonora Pimentel Fonseca, che il sociologo Francesco Alberoni avrebbe inquadrato come “Stato nascente”, il processo sociologico per il quale nuovi ideali e rinate speranze uniscono individui generando movimenti di contrapposizione all’istituzione, partendo proprio dall’interno stesso delle istituzioni. Eleonora infatti per i Borboni, curava la biblioteca e da quell’osservatorio gli furono chiare le ingiustizie e le miserie che scardinavano qualunque resistenza di quel popolo napoletano che tanto amava, governato da un re ignorante e prepotente, definito in maniera più che mai appropriata, “Lazzarone”. Una drammaturgia intensa nel racconto recitato, cantato e mimato, che il regista Riccardo de Luca, ha voluto accompagnare con una colonna sonora da lui curata, che ha saputo coniugare moderno e classico, affidandosi anche alla prestigiosa voce di Francesca Rondinella.
Emblematica la presenza della maschera di Pulcinella come simbolo del pensiero popolano dell’epoca, a dimostrazione della completa indisponibilità alle sollecitazioni di Eleonora Pimentel Fonseca per una battaglia dagli ideali troppo lontani e poco consoni alla mediocrità rassegnata di una quotidianità senza pretese. Una coscienza civile, politica e sociale quella di Eleonora e i suoi compagni cittadini della Repubblica partenopea che si riverberò nella sua opera di sensibilizzazione con il “Monitore” della Repubblica di cui fu fondatrice, che gli costò la vita insieme a molti patrioti con cui aveva condiviso il sogno della libertà che la restaurazione dei Borboni affogò nel sangue.
Una rappresentazione che fa rivivere gli stati d’animo di una prestigiosa realtà patriottica napoletana a cui ancor oggi, in cui sembra smarrita l’etica, si dovrebbe far riferimento.
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