NATALE IN CASA CUPIELLO di Eduardo de Filippo, regia di Vincenzo Salemme.

Al teatro Diana di Napoli, prima nazionale dal 1° novembre 2023

Servizio di Pino Cotarelli

Napoli – Con una versione equilibrata, rispettosa dell’originale, contaminata da pochi, essenziali ed astuti passaggi comici che si integrano bene con la drammaturgia nel suo complesso, Salemme si misura con il capolavoro di Eduardo De Filippo NATALE IN CASA CUPIELLO, rappresentandolo, nelle vesti di Luca Cupiello, in un teatro Diana di Napoli gremito, all’inverosimile, da un caloroso pubblico che conferma la fiducia all’artista, per questa difficile impresa che si presta a facili raffronti e che in altre versioni, tv, cinematografiche, teatrali, non sono state esenti da critiche. Nel Luca Cupiello di Salemme traspare da subito, la propensione alla comicità tipica dell’artista, che rende il personaggio leggero capace di non concentrare troppo l’attenzione solo su se stesso, facendo emergere anche gli altri ruoli, resi bene da Antonella Cioli nel ruolo di Concetta, da Antonio Guerriero nel ruolo di Tommasino, da Franco Pinelli nel ruolo di Pasquale, da Vincenzo Borrino nel ruolo di Nicola Percuoco e Sergio D’Auria nel ruolo di Vittorio Elia. Ruoli resi bene anche dagli altri attori della compagnia. Uno spettacolo concepito in tre atti ininterrotti con telo calato per agevolare il cambio scena. Sul telo è raffigurato il civico 77, con relativo balcone ed il via vai dei vari personaggi, consente in breve tempo, di cambiare la scenografia. Una durata complessiva di circa due ore leggere, di divertimento e di riflessione. Sul finale, illuminati nel buio totale della scena, il presepe, finalmente accettato da Tommasino e Luca Cupiello morente nel letto, dopo aver involontariamente benedetto l’amore autentico della figlia. Altro ottimo lavoro e grande traguardo raggiunto da Vincenzo Salemme, la cui carriera fatta di cinema, tv, teatro, da attore, da autore e regista, si implementa di un ulteriore successo annunciato.

 

Note di Vincenzo Salemme:

Ho conosciuto Eduardo nel 1977. Andai a Cinecittà per provare a fare la comparsa in qualcuna delle sue commedie che stava registrando per la Rai. E lo incontrai in una pausa della lavorazione. Aveva sulle spalle lo scialle color vinaccia pallido, un camicione da notte e i mutandoni che finivano dentro i calzettoni di lana. Era il costume della commedia più bella, più amara, più divertente, più sentimentale, più intensa, più malinconica, più festosa, più struggente della storia: Natale in casa Cupiello. Sono passati, da allora, ben 46anni. Nel frattempo, sono diventato attore a tempo pieno e, dopo aver avuto il privilegio di lavorare con Eduardo nei suoi ultimi due anni di palcoscenico, ho potuto continuare a frequentare il suo magnifico teatro grazie ai 12 anni nella compagnia del figlio Luca. Poi da più di 30 anni scrivo e metto in scena commedie e spettacoli scritti da me. E ho avuto anche la fortuna di lavorare nel cinema come attore, regista e sceneggiatore. Ma la voglia di tornare in quella casa degli anni ‘40 del secolo scorso, di sentire il freddo del dopoguerra addolcito dai preparativi del presepe, la voglia di rivedere quel prototipo di bamboccione, indimenticabile nelle sembianze di Luca De Filippo, la voglia di sentire la zampogne a fare da colonna sonora alla forza travolgente e incontrollabile delle passioni della figlia, la voglia di rivedere la potenza disperata di Concetta/Pupella, le sue lacrime di fronte al pericolo della disgregazione familiare, la voglia di abbracciare la tenera impotenza di Luca Cupiello di fronte alle promesse disilluse della vita, quella voglia non mi ha mai lasciato. Ecco perché ho deciso di mettere in scena questo capolavoro. E di farlo come io ho imparato a fare in questo mestiere. Con semplicità e amore. Amore per le mie origini, amore per Eduardo, per Luca, amore per quei Natali passati davanti alla televisione per scaldarci il cuore tra una manciata di struffoli e una giocata a tombola. E quindi, buon “Natale in casa Cupiello” a tutte e a tutti!

 

Salemme porterà in tour, per i teatri italiani, questo capolavoro di Eduardo De Filippo, prodotto, per l’occasione, da DIANA OR.I.S. e CHI È DI SCENA.

 













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