Al Teatro Metastasio
di Prato - Via B. Cairoli 59, Prato – dal 12 al 17 dicembre, 2023.
Servizio di Cinzia Capristo
La
commedia brillante: “Uno, due e tre!” in prima nazionale, in un solo
atto, andata in scena al Teatro Metastasio di Prato, è tratta da una delle opere
meno conosciute dello scrittore drammaturgo Ferenc Molnar e
adattata dalla compagnia teatrale “I Sacchi di Sabbia”, che ne hanno
curato anche la regia; compagnia nata nel 1995 a Pisa.
Il
titolo originale della commedia era “One, Two, Three”, da questa opera è
stato tratto l’omonimo film del 1961 diretto da Billy Wilder, un
condensato di dialogiche verità dove nessuna verità è vera, ma che rispecchia il
periodo storico in cui questa opera è stata scritta e rappresentata; ossia,
quando il mondo era diviso in due blocchi contrapposti con un forte scontro di
classe tra capitalisti e operai.
La
compagnia teatrale “I Sacchi di Sabbia” che ha come prerogativa quella di
esplorare mondi diversi dalle classiche pièce teatrali, facendole rivivere su
nuove basi, anche in questa opera teatrale ha fatto rinascere i personaggi
della commedia dandogli un’anima nuova.
In
questa rivisitazione quello che emerge è la sopravvivenza dell’uomo e del suo
benessere, che dipendono dal coraggio che egli ha di infrangere determinati
schemi mettendo in pratica nuovi modi di vivere. Cercando di tradurre su nuove
basi i propri diritti portandoli su nuovi livelli e trasformare le proprie
ideologie in qualcosa di altro, senza rinnegare ciò in cui si crede. Infatti,
le interazioni umane mal si conciliano con la logica delle categorie, proprio
nel superamento delle categorie questa commedia risulta di grande modernità.

La
trama dell’opera di Molnar è quella tratta dal film del 1961. Un dirigente
americano direttore di una grande azienda nella Berlino Ovest, ospita la figlia
del suo capo che si innamora di un giovane comunista della Berlino Est, lo
sposa, ma quando i genitori della ragazza annunciano di venire a riprenderla,
il dirigente affidatario sentendosi responsabile dell’accaduto, cerca di
trasformare il giovane sposo in un perfetto uomo d’affari, pertanto, ha inizio la
trasformazione del giovane che si oppone al cambiamento; tuttavia, si arrenderà
scoprendo che la vita che conducono i capitalisti non è così sgradevole.

Quando
il sipario del teatro Metastasio si è aperto la scena che è apparsa è stata quella
di uno studio con appese sul muro due carte geografiche, un divano, una
scrivania girevole e dietro seduto un dirigente d’azienda, interpretato da un
bravissimo Massimo Grigò che canticchia. Se nel film del 1961
interpretato da James Cogney, si vedeva un rude dirigente d’azienda, in
questa pièce il dirigente si è trasformato in un elegante, dai modi raffinati,
a tratti sensibile, dirigente d’azienda più vicino ai nostri tempi. Massimo
Grigò, pur mantenendo il ritmo incalzante primordiale della commedia, ha fatto
suo il personaggio, lo ha fatto rivivere in un contesto nuovo, moderno.

Nella
scrivania, incastonato, un cubo dove un bravo caratterista, Tommaso Taddei,
appariva di volta in volta interpretando vari personaggi che entravano a far
parte della rappresentazione: segretaria, chauffeur ed altri. Brava anche Giulia
Gallo e Annibale Pavone nell’interpretazione dei due giovani sposi. La
recitazione degli attori è apparsa molto teatrale anche nei movimenti.
La
regia che ha voluto rendere omaggio alla commedia di Ferenc Molnar cercando di non alterare lo schema della commedia, tuttavia,
ha mancato di un finale. Il sipario si è chiuso come se tutto dovesse
riprendere in un secondo atto. Un pubblico divertito ha apprezzato la
perfomance degli attori rendendo omaggio ad una commedia poco conosciuta.
“UNO,
DUE E TRE!”, di Ferenc Molnar
Adattamento e regia: I Sacchi
di Sabbia
con: Giulia Gallo, Massimo Grigò, Annibale Pavone, Tommaso Taddei
Scene di: Laboratorio del Teatro Metastasio
Costumi di: Chiara Lanzillotta
Luci di: Massimo Galardini
Produzione: Teatro Metastasio di Prato in collaborazione con I
Sacchi di Sabbia
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