ILIADE. IL GIOCO DEGLI DèI, con Alessio Boni, regia di Roberto Aldorasi
Al Teatro Politeama Pratese - Via G. Garibaldi 33/35, PRATO – il 22 alle ore 21 e il 23 alle ore 16 marzo 2025
Servizio di Cinzia Capristo
Al
Politeama di Prato è andato in scena il poema omerico l’Iliade in una
riscrittura di Francesco Niccolini che ha saputo cogliere dalla storia
passata spunti e riflessioni per il nostro presente.
Come
sostiene Alessandro Baricco: “L’Iliade ha una sua forte ossatura laica che sale
in superficie appena si mettono tra parentesi gli dèi. Dietro al gesto del dio
il testo omerico cita quasi sempre un gesto umano che raddoppia il gesto divino
e lo riporta, per così dire, in terra”. In questo
lavoro portato in scena vi è una ricerca nel trovare una logica degli eventi dove
l’uomo diventa artefice del proprio destino in un linguaggio moderno e
blasfemo. La civiltà omerica che vi si narra si comprende se si recupera la
storia degli eventi e dei personaggi riportando il tutto nell’orbita della
narrazione contemporanea. Un grande sforzo di riscrittura da parte di Francesco
Niccolini che in una cesellatura del testo liberamente ispirato ad Omero,
mantiene la struttura narrativa portante dell’Iliade, giocando sul dualismo
mortalità e immortalità, umano e divino.
L’Olimpo
degli dèi si desta e a sipario ancora chiuso una voce narrante ci fa immerge
nel racconto, mentre una musica onirica da sottofondo ci svela ciò che da lì a
poco ci si appresta a vedere.
Il
Sipario si apre e appare Zeus, umano, moderno, interpretato da un valente Alessio
Boni, che scruta tra le fiamme di un braciere ardente verità nascoste; poco
distante da lui c’è sua sorella e moglie Hera, interpretata da una bravissima Iaia
Forte, che cerca di carpire le mosse di Zeus. Sembra
che Zeus abbia convocato, tramite lettera, gli dèi dell’Olimpo, ma lui non
ricorda perché li ha convocati. Ad un tratto arrivano in scena i figli di Zeus
che gli chiedono cosa sia successo e perché gli dèi siano diventati umani
perdendo i loro poteri. Tutto pare abbia avuto inizio dalla guerra di Troia e
da una mela d’oro. Intanto altri personaggi fanno il loro ingresso in scena e
il racconto inizia, si narrano i fasti dell’antica Grecia e le gesta di Achille
ed Ettore in uno scontro tra Achei e Troiani.
L’amore e
la morte, i due grandi temi dell’esistenza e del viaggio della vita, vengono
affrontati in un’era nella quale gli dèi potevano tutto; quando Zeus, Signore
Supremo dell’Olimpo, mandava fulmini e saette e si trasformava in Cigno e altro,
per sfuggire alla gelosia di sua moglie e corteggiare le altre dee.
Una
scenografia minimale quella di Massimo Troncanetti, uno sfondo che muta
e lascia spazio all’immaginazione e all’interpretazione degli attori. Le
musiche orientaleggianti di Francesco Forni rimandano alla tradizione
araba e i guerrieri che si fronteggiano in campo di battaglia, ricordano i pupi
dell’antica tradizione siciliana. Un miscuglio di tradizioni riecheggia in
questa riscrittura dell’Iliade. La regia di Roberto Aldorasi ha completato il
quadro puntando sul gioco delle parti degli attori, dietro i pupi che si
scontrano in battaglia ci sono gli attori con la loro voce; ma anche quando gli
attori recitano il ruolo degli dèi e degli umani, vi è sempre un gioco ironico
sui personaggi che tra inganni e verità celate, mostrano una modernità che non
sormonta la tradizione classica, ma la rende più accattivante. Fino a giungere
al gioco finale dove Zeus dice: gli uomini sono il nostro specchio, che
differenza c’è? Siamo tutti uguali dèi e uomini.
Una
splendida Iaia Forte nelle vesti di Hera ha saputo tenere testa con
ironia e sagacia all’interpretazione di uno Zeus dispotico e smemorato
interpretato da Alessio Boni.
Una
compagnia di bravi attori ha fatto da corollario a queste due figure centrali, Haroun
Fall, Jun Ichikawa, Francesco Meoni, Elena Nico, Marcello Prayer ed Elena Vanni
interpretando anche più di un ruolo. Il pubblico del Politeama ha apprezzato
questa nuova riscrittura dell’Iliade e ha tributato grossi plausi all’intera
compagnia.
ILIADE- IL GIOCO DEGLI DèI uno spettacolo del Quadrivio
testo di Francesco Niccolini
liberamente ispirato all’Iliade di Omero e ad altre versioni apocrife
Drammaturgia di Roberto Aldorasi,
Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer
Regia di Roberto Aldorasi,
Alessio Boni, Marcello Prayer
Con Alessio Boni, Iaia
Forte
e con (in o.a.) Haroun Fall, Jun
Ichikawa, Francesco Meoni, Elena Nico,
Marcello Prayer ed Elena Vanni
Scene di Massimo Troncanetti
Costumi di Francesco Esposito
Disegno e luci di Davide Scognamiglio
Musiche di Francesco Forni
Creature e oggetti di
scena di
Alberto Favretto, Marta Montevecchi, Raquel Silva
Produzione Nuovo Teatro diretta
da Marco Balsamo in coproduzione con la Fondazione Teatro
della Toscana, Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo e Teatro Stabile del Friuli-Venezia
Giulia
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