LA LUNA ideazione, drammaturgia e regia Davide Iodice
Alla Sala Assoli dal 17 al 19 novembre 2023
Servizio di Rita Felerico
Dopo il debutto a Palazzo Fondi nel 2018 nell’ambito del Napoli Teatro Festival Italia e dopo il Premio ANCT, Associazione Nazionale Critici di Teatro del 2019, La Luna torna a Napoli dal 17 al 19 novembre 2023, con una messinscena ripensata ad hoc, nello storico spazio di Sala Assoli.
Perché è la violenza che avvolge la
quotidianità della vita, i nostri pensieri, i nostri gesti, è la violenza la
protagonista di cui siamo intrisi al punto da non averne più la percezione, la
si subisce, la si agisce, siamo soggetti soccombenti e silenziosi.
Si aggirano le figure di fanciulli, di donne e
uomini seviziati, ragazze stuprate, adolescenti bullizzati, migranti morenti,
mentre echeggiano le voci degli abitanti di un mondo, di una città che non
vivono ma subiscono.
Nel
laboratorio che accompagnava la messa in scena del 2019 furono coinvolti
l’Accademia di Belle Arti e i cittadini, invitati a consegnare un oggetto che
in qualche modo potesse rappresentare un rifiuto, un qualcosa della quale ci si
voleva liberare, uno scarto dell’anima di cui parlare per allontanare se non cancellare
il dolore.
Si legge
nelle note di regia:
“Oltre duecento i reperti raccolti che narrano di tragedie personali e collettive: la mascherina che usa in casa chi vive in terra dei fuochi; un coltello sottratto ‘per contrappasso’ a un bambino di dieci anni da parte di un ex ragazzo di strada. E poi, rose appassite di amori violenti, chiavi di stanze chiuse dov’è successo qualcosa di doloroso e dove non si è più tornati, una gabbietta lasciata vuota da un uccello che si è squarciato il petto nel tentativo di liberarsi”.
Narrare della ragazza violentata, delle spose
stuprate, dei sogni infranti dei giovani, della morte che si aggira fra i
protagonisti non possiede la stessa forza emotiva che accompagna gli spettatori
durate la rappresentazione, quando mazzi di fiori secchi gettati da spose dagli
abiti stracciati accompagnano le mosse del bugiardo marito, quando una giovane
ragazza / sirena abbandona la sua verginità sulla sabbia o quando la
prostituzione distrugge la vita di donne bucate da mancanza di amore. E tante,
tante altre verità che nella densità creata dall’atmosfera del palco si
insinuano nella nostra mente e nell’anima, se solo si ha il coraggio di
guardare fino alla fine.
Molto più ritmato e coinvolgente della prima
versione, questa Luna dove Ariosto diceva si raccogliesse l’altra parte
di noi, quel senno / pazzia che ci contraddistingue, risponde ancora con la
luce della bellezza e dell’arte al buio dell’assenza di senso. E’ l’arte come
sempre a salvare il senso, a dare senso e vita.
Un ringraziamento particolare va a tutte le persone che,
consegnandoci i propri oggetti, ci hanno reso partecipi di una parte della
propria vita.
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