ABRACADABRA Sezione Letteraria Erri De Luca a cura di Silvio Perrella

Al Giardino Romantico di Palazzo Reale – per Campania Teatro Festival il 22 alle ore 19, giugno 2025.

Servizio di Cinzia Capristo

Silvio Perrella omaggia Erri De Luca presentandolo con le parole di alcuni autori che scrissero di lui, cita Raffaele La Capria che lo definì “voce e sguardo che mette a fuoco pensieri e sentimenti” gli pone domande ricordando la sua poesia “Due” e gli chiede cosa significa fare due, se fare l’incontrario di uno, e cosa rappresenta l’altro. Rimembrano autori e avvenimenti che hanno dato un senso alle parole perché l’uso delle parole è prioritario ad ogni forma di scrittura. Con le parole si comunica, con le parole si scrive, con le parole si inizia a guerreggiare, con le parole si stipula un accordo di pace, con le parole si conquista, ma con le parole si ferisce, si inganna. Si inizia dalla parola “visione” perché per Erri è più intensa della vista. Racconta di se ormai maturo e cosciente del tempo che passa, in un turbinio di emozioni e, con una dose di sana ironia, parla della nuova stagione della sua vita a cui non era preparato: la vecchiaia. L’immaginazione con gli anni è più forte, si diventa visionari, lo scorrere della vita per lui non è verso il basso, ma una salita verso l’alto e con una similitudine ci conduce con la mente a quando attraversando un bosco con una luce fioca quanto più ci si inoltra la luce diventa nitida. Di quanto sia felice perder tempo perché quel tempo non è sprecato, di come la scrittura lo accompagni nei suoi risvegli, provando per essa un senso di gratitudine, di come sia un lettore assiduo di altri testi, ma nel momento in cui è lettore, non frequenta lo scrittore Erri De Luca.

Traffica con gli idiomi antichi, il suo testo “Una nuvola come tappeto” affonda radici nell’ebraismo e dà quel senso dell’origine e varietà delle lingue, lingue parlate e lingue scritte, ma anche della libertà linguistica e di come le parole cambiano a seconda delle circostanze e del traduttore. Inizia il suo racconto con la lingua ebraica e parte dal titolo che Silvio Perrella ha dato a questa sezione letteraria “abracadabra” che nell’ebraico antico significa “parlerò come parlerò”. Per Erri questo parlare è il napoletano, che non lo esibisce, ma è parte di lui, come un melting pot di popoli egli vorrebbe sapere dalle analisi del sangue quanti popoli abitano in lui. Cita il Vangelo secondo Marco, 8:24-26, il racconto degli “alberi che camminano” e di come anche l’uomo come gli alberi ha radici. Parla delle scritture sacre che rappresentano un tappeto, un cammino sulla terra. Cita la Bibbia in particolare i Salmi del cantore Davide, e come scrive nel suo testo “La faccia delle nuvole” sul finire di una vita ci si affida e “nella tua mano sto per affidare il mio vento”.
È un fiume in piena Erri nel raccontare aneddoti tratti dalla Bibbia e dalla vita che ha conosciuto, il suo IO narrante è lui, ma anche i tanti IO incontrati, si sofferma su come le lingue possono risorgere e di come si è appassionato alla lingua yiddish di ceppo tedesco, ma con caratteri ebraici. Le migrazioni hanno portato spostamenti di popoli, ma anche di lingue e parole che poi sono diventate qualcosa d’altro, e recita la sua poesia “Mare Nostro” ricordando il nubifragio di Lampedusa. Recita la poesia di José Martì “Coltivo la rosa bianca” ossia rispondere al male subito col garbo e non con la vendetta. Parla dei suoi libri e frasi scorciate con molto mondo in poco spazio, del suo successo inatteso, della poesia che per lui non è profezia, non viene da fuori, ma da dentro.
Insomma, un Erri de Luca a tutto tondo, che parla di sé, di come stare nel così com’è e nella porzione di mondo assegnatogli, visionario di ciò che c’è. Parafrasando il titolo di un suo testo “Non ora, non qui” “l’eterno esordiente” come egli ama definirsi ci traghetta verso altre storie, altri mondi, altri libri.

 

ABRACADABRA – SEZIONE LETTERATURA
A CURA DI SILVIO PERRELLA
ORGANIZZAZIONE VESUVIOTEATRO
CON ERRI DE LUCA
IN COLLABORAZIONE CON LA CASA DELLA POESIA DI BARONISSI

 

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