EDUARDO C’EST MOI, drammaturgia, disegno luci e regia di Fabio Pisano

Al Teatro Nuovo 21 giugno 2025, ore 20:00 durata 1h e 5 minuti – Per il Campania Teatro Festival 2025

Servizio di Pino Cotarelli

Napoli – Lo spettacolo EDUARDO C’EST MOI, frutto di un’accurata ricerca della compagnia Liberaimago, ripercorre la vita e le opere di Eduardo, mettendo in luce alcuni aspetti e particolari curiosità della vita privata e del grande lavoro del drammaturgo, da sempre sottratti ai più, per il carattere riservato che aveva nella vita privata, diversamente da quanto proponeva sulla scena. Un attraversamento dei rapporti con la politica, dei rapporti familiari, l’incursione nel periodo della sua giovinezza, i rapporti con il figlio Luca e tanto altro raccontato dagli attori: Raffaele Ausiello, Francesca Borriero e Sergio Del Prete, coadiuvati da canzoni classiche ben eseguite dal vivo da Giuseppe Di Taranto. 

L’oculata ed equilibrata drammaturgia di Fabio Pisano, che ha anche curato intense luci e proiezione di ombre, oltre alla regia, ha fatto emergere, attraverso l’ottima e partecipata recitazione di Sergio Del Prete, un personaggio pulcinellesco da commedia dell’arte, che concentrava in sé le colorate e multiformi voci del popolo, diffondendo il pensiero che l’uomo della strada aveva del grande maestro, accentuando le parole con mimiche e movenze comiche corporee. I suoi rapporti col fascismo, il riconoscimento non condiviso da cui si sottraeva puntuale con sotterfugi che gli consentivano comunque di lavorare; così come riuscì a sottrarsi al servizio militare in guerra, perché lo stesso Mussolini considerava i fratelli De Filippo essenziali per tenere alto il morale dei reduci con i loro spettacoli. 

Spazio anche alle donne, quelle della vita e quelle sulle scene nelle vare commedie di Eduardo, che si intersecano si influenzano, così come ci racconta l’attrice Francesca Borriero, che ha sottolineato i caratteri rivoluzionari di Concetta che si ribella all’ordine immutabile e prestabilito del presepe o di Filumena Marturano che insinua il dubbio della paternità con un copione che dopo la prima lettura lascia l’intera compagnia in lacrime e Titina commossa a baciare le mani del maestro, chissà se per il personaggio o per aver rivissuto l’esperienza familiare personale. Ma poi altri aneddoti che ripercorrono anche i vari scritti di Peppino con la sua acredine e la decisione di lasciare la compagnia comica perché trattato male dal fratello e la stessa Titina con il marito Carloni, che si allontana per altre esperienze artistiche, tranne poi a tornare remissiva. 

Raffaele Ausiello, in un costume sfavillante da Eduardo fantasma con apposito cilindro, ha più volte letto parti di commedia e scritti di Eduardo, riesumando frasi ormai storiche dei vari personaggi. Una rappresentazione che si alterna con audio originali di Eduardo, che è culminata alla fine con il suo ultimo discorso di Taormina nel 1984, dove cita testualmente “è stata una vita di sacrifici e di gelo”. Un gelo ripreso da Raffaele Ausiello, che ha ben compreso quel gelo del genio che si isola per dedicarsi alla perfezione, quel gelo che avverte anche lui perché sempre presente in tutti i passaggi per arrivare ad una rappresentazione. Si commuove ed è una commozione di chi nonostante il gelo non potrà mai fermare quei i battiti che muovono la passione a superare la tante difficoltà durante il cammino. Lunghissimi applausi del pubblico, in piedi, hanno testimoniato la validità di uno spettacolo che delicatamente ha saputo accarezzale il mondo privato e artistico del grande maestro Eduardo.

 

Note di regia

La vita di Eduardo è uno scrigno di meraviglie e di fatti inattesi, poco conosciuti o addirittura celati, nascosti dal tempo e dal silenzio che il grande artista napoletano ha usato come scudo, come dissuasore. Dopo una accurata ricerca, la compagnia Liberaimago porta in scena alcuni aspetti particolari, della vita e dell’opera di Eduardo; la sua giovinezza, i suoi sentimenti, il rapporto con la politica e rapporti familiari, per una performance vocale che mescola citazioni, battute, opere, pensieri e invenzioni. Perché s’è vero che di un artista restano le opere, è ancor più vero che di un uomo, resta la vita. Prima e ultima grande opera d’arte

 

EDUARDO C’EST MOI, drammaturgia, disegno luci e regia di Fabio Pisano

In scena Raffaele Ausiello, Francesca Borriero e Sergio Del Prete
Musiche dal vivo eseguite da Giuseppe Di Taranto
Scene e costumi Liberaimago
Assistente alla regia Francesco Luongo
Una produzione Liberaimago

 



 







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