Al Teatro Mercadante 28
marzo 2 aprile 2023
Servizio di Rita Felerico
Andato in scena la prima
volta il primo marzo del 2018 all’Arena del Sole di Bologna, La Gioia di
Pippo Delbono continua nel suo tour a lasciare la platea perplessa,
divisa. C’è chi accoglie con entusiasmo chi con disillusione uno spettacolo che
il Fellini del teatro, come più volte è stato definito Delbono, stanco e
trasandato in scena racconta. Racconta dei suoi sogni, dei suoi dolori, delle
illusioni e soprattutto di Bobò, ancor più dopo
il vuoto lasciato dalla sua scomparsa; fedele compagno di scena a partire
dal loro incontro avvenuto nel 1995 nel manicomio di Aversa, protagonista di
molti spettacoli, icona poetica e anima del teatro di Delbono, Bobò continuerà
ad essere una presenza-assenza dentro e fuori la scena in questo nuovo viaggio
verso la gioia, si legge nelle note di regia.

E infatti spesso la sua voce
risuona, a ricordarci le diversità, l’emarginazione, proprio a noi che in
questo mondo ci passiamo, perché travolti dalla velocità e quindi dall’assenza
di una serena accoglienza della vita, in ogni sua forma.
La
bellissima danza iniziale dei bravissimi attori / performer travolge il
pubblico, come a voler rompere quella gabbia di rigido atteggiamento nella
quale siamo immobilizzati, come Delbono, prigioniero, abbandonato su una sedia,
in atteggiamento di dolorosa costrizione. Attori compagni di viaggio verso la
ricerca di un senso delle cose, degli avvenimenti.
Cos’è la
gioia grida più volte interrogando il pubblico. Forse è quel continuo lasciarsi
andare per cogliere senza pregiudizi i momenti in cui riusciamo a sentire noi e
il nostro linguaggio del cuore, che ha tutta un’altra musica rispetto a quella
che comunemente ascoltiamo relazionandoci agli altri. È la musica della nostra infanzia popolata di
sogni, di maghi, di clown, di prospettive che aprono le possibilità di mondi
diversi. Il monologo di Totò lo insegna.
E solo dalla diversità possiamo imparare a superare i limiti e le
debolezze e i lati più bui che portiamo nei cuori:
Ecco una pienezza di visioni, che si
susseguono, si formano, si confondono e si perdono una via l’altra, decine di
barchette di carta, sacchi di panni colorati. Il pensiero va ai migranti, ai naufragi, a quel mare che non ci
appartiene più, che è mutato. E’ emozionante quando il palcoscenico si riempie
di barchette di carta e di stracci tirati fuori da sacchi di immondizia che
assumono le forme di corpi umani ormai esanimi.
Ma allora dove trovare la gioia? I fiori innaffiati su un prato spoglio e nudo
che aprono lo spettacolo ci indicano la strada verso la gioia.
Pazientemente innaffiare, coltivare. Quei fiori invaderanno lo spazio del
palcoscenico, coloratissimi, profumati, posti con cura e con particolare scenografia
creata da Delbono assieme a Thierry Boutemy, il
fleuriste normanno di stanza a Bruxelles e abituato a lavorare in lungo e in
largo per il mondo.
Una esplosione, quasi una deflagrazione atomica,
a suggerirci che tutto ci possono togliere ma non la primavera che, nonostante
tutto verrà, a farci credere a nuovi inizi, a nuove possibilità. Ritorna primavera. Ed è
la terra come un bimbo che sa le poesie – scriveva Rainer Maria Rilke .
Bellissime le musiche
composte dallo stesso Pippo Delbono e da Antoine Bataille e Nicola Toscano e tutti gli accompagnamenti musicali, anche la canzone
di Loretta Goggi (maledetta primavera) interpretata da Gianluca, stretto nel
suo vestito blu, solo sul proscenio che tutti canticchiano con lui.
LA GIOIA
Compagnia Pippo Delbono
uno spettacolo di Pippo Delbono
con Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Margherita Clemente, Pippo
Delbono, Ilaria Distante, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti,
Pepe Robledo, Grazia Spinella
e con la voce di Bobò
composizione floreale Thierry Boutemy
musiche Pippo Delbono, Antoine Bataille, Nicola Toscano e autori
vari
luci Orlando Bolognesi
costumi Elena Giampaoli
elettricista Orlando Bolognesi/Alejandro Zamora
suono Giulio Antognini
capo macchinista e attrezzeria Enrico Zucchelli
responsabile di produzione Alessandra Vinanti
organizzazione Silvia Cassanelli
amministratore di compagnia Davide Martini
direttore tecnico Fabio Sajiz
foto Luca Del Pia
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Nazionale
coproduzione Théâtre de Liège, Le Manège Maubeuge – Scène Nationale
Enrico Bagnoli, Jean
Michel Ribes, Alessia Guidoboni assistente di Thierry Boutemy e Théâtre de
Liège per i costumi
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