COSÌ È (SE VI PARE), con Milena Vukotic, Pino Micol, Gianluca Ferrato, Regia di Geppy Gleijeses
Al Teatro Politeama Pratese - Via G. Garibaldi 33/35, PRATO – il 30 alle ore 21 novembre e l’1 alle ore 16 dicembre 2024.
Servizio di Cinzia Capristo
Al Politeama di Prato è andata in scena
la commedia tratta dalla novella di Luigi Pirandello “La Signora Frola e il
Signor Ponza”, rappresentata nel 1917 e rimodellata nel 1925 per la
rappresentazione teatrale. Un grande Geppy alla regia ha saputo
dare nuova linfa a questa commedia reinterpretandola grazie a uno studio su Luigi
Pirandello realizzato nel 1981 dal siciliano Giovanni Macchia e ripreso in
questa pièce. Macchia parte dalla sua gente quella umile che poi è quella di
Pirandello, gente che ha il desiderio di esistere e guarda all’altro con la
prospettiva di un cannocchiale rovesciato.
Le luci si abbassano e una voce inizia a
narrare, il sipario si apre e sulla scena appaiono ologrammi dei personaggi che
iniziano a discutere su quello che accade nella loro piccola cittadina di
provincia cercando una verità, ma come uno specchio che proietta un’immagine che cela qualcos’altro, anche
la verità può essere quella che si tiene nascosta e non quella che appare. Le luci
si abbassano e i personaggi reali entrano sulla scena nella loro grandezza a
dimostrazione dell’ironia di Pirandello. Tutto inizia all’arrivo in una cittadina
di provincia di un nuovo impiegato, il Signor Ponza interpretato da un profondo
Gianluca Ferrato, e della suocera, la Signora Frola, interpretata da una
delicata e signorile Milena Vukotic, scampati ad un terribile terremoto quello
di Marsica, assieme ai due è giunta anche la moglie del Signor Ponza, che
nessuno ha mai veduto, pertanto ciò suscita curiosità; inoltre, i coniugi Ponza
alloggiano all’ultimo piano di un caseggiato, mentre la signora Frola, vive in
un appartamentino distante dalla coppia e sembra non riuscire a vedere la
figlia tenuta chiusa a chiave in casa.
Il superiore
del signor Ponza, consigliere Agazzi, per far calmare il chiacchiericcio suscitato
dai comportamenti ambigui di questa famiglia vuole recarsi dal prefetto
affinché si sveli quale mistero o verità nascosta si celi dietro; pertanto, comunica
alla moglie e ad altri conoscenti riunitisi in casa sua le sue intenzioni, ma
ciò provoca lo sgomento di suo cognato Laudisi. La
signora Frola viene pertanto sentita e tenta di giustificare l’esagerata
possessività del genero nei confronti della moglie. Anche il signor Ponza viene
sentito e dichiara la pazzia della suocera, impazzita a causa della morte della
figlia Lina, sua prima moglie, e si è convinta che Giulia, sua seconda moglie,
sia in realtà la figlia ancora in vita. Per questo lui e la moglie, per tener
viva l'illusione della donna, hanno dovuto prendere le giuste precauzioni.
Tuttavia,
la signora Frola, resasi conto di essere stata trattata come pazza, rivolge la
stessa accusa al genero affermando, che dopo la lunga assenza della moglie in
una casa di cura, egli non l’ha più riconosciuta e la considera la sua seconda
moglie. La verità
emerge diversa ogni qual volta si racconta, il gruppo di persone che ascolta prende
direzioni, diverse e dubita ogni qual volta Laudisi cerca di infondere dubbi e
orientare. L’umorismo e l’ironia di Pirandello
rivive attraverso i suoi personaggi, tutti partecipano al gioco pirandelliano,
ma soprattutto il personaggio di Laudisi esprime al meglio quell’ambiguità del
reale individuata da Pirandello.
Un grande e ironico Pino Micol, a suo agio nelle vesti di Laudisi, ha saputo ben
interpretare questo personaggio, dandogli una nuova veste. Un personaggio che
diventa autore perché è questa la chiave di lettura, Laudisi è Pirandello
stesso, con i suoi tormenti interiori e le sue ombre. La stessa scenografia di Roberto
Crea dà corpo, con un gioco di separé a specchi che riflettono immagini, al mistero, all’ambiguità; azioni che
appaiono e scompaiono, spiriti che volteggiano, ossessioni, crudeltà e
dolori vengono messe in risalto, una lotta tra ombre e verità. Nel
tentativo di risolvere l’arcano, il consigliere Agazzi organizza un incontro
tra suocera e genero in una scena che vede protagonista una struggente Milena Vukotic,
nelle vesti della signora Frola. I due si affrontano nel loro dolore, ognuno di
loro racconta la propria verità. Dopo una
vana ricerca di prove viene condotta a casa di Agazzi la moglie del signor
Ponza, l’unica in grado di risolvere la questione mettendo tutti a conoscenza della
verità. Ma quale verità?
Ella
entra in scena vestita di nero con il viso coperto da un velo e afferma: “io
sono colei che mi si crede”, la figlia per la signora Frola e la seconda moglie
per il signor Ponza. La risata sarcastica di Laudisi irrompe come artificio
teatrale, a dimostrazione che non importa che esista una verità perché ciò che
lega i due personaggi è il dramma esistenziale della vita umana nella sua
infinita complessità. Del resto, Eraclito aveva affermato: “Non troverai mai la
verità, se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspettavi di
trovare”. I due protagonisti in un abbraccio corale col loro mesto dolore
escono dalla scena portando via le vesti nere di gente chiusa nel lutto delle
loro menti. Alla fine sul palco irrompe la compagnia e le attrici sono tutte
vestite di nero, a significare lo svelamento di una città chiusa nelle loro
vesti nere.
Due
figure possenti quelli di Milena Vukotic (Frola) e Pino Micol (Laudisi), che sulla
scena hanno portato il loro grande bagaglio professionale regalandoci ilarità e
sentimento, dramma e ironia, eleganza e garbo. Bravi anche il resto della
compagnia che ha dimostrato coesione attorno a questi due grandi personaggi come
Milena Vukotic e Pino Micol. Milena nel salutare il pubblico e chiamare a
raccolta la compagnia sembrava volteggiare con la sua eleganza sul palco
proprio come una étoile. Il
pubblico ha reso omaggio a tutta la compagnia tributandogli lunghi applausi.
Alla fine dello spettacolo abbiamo
voluto rivolgere una domanda a Milena Vukotic:
Milena cosa
ha significato per te questa commedia pirandelliana “Così è se vi pare”? resa
fra l’altro moderna dal Regista Geppy Gleijeses?
La cosa più importante che ho fatto
nella mia vita, avevo già fatto questa commedia in passato con la Compagnia
Morelli e il mio ruolo allora era quello della ragazzina Diana, resto legata a
Pirandello perché mio padre (commediografo) aveva conosciuto personalmente
Pirandello e aveva anche tradotto i suoi testi, e poi in questa occasione impersono
la signora Frola con un regista come Geppy
Gleijeses che ha dato modernità a questa commedia.
COSÌ È (SE VI PARE) di
Luigi Pirandello
Con Milena Vukotic, Pino
Micol, Gianluca Ferrato
e con Maria Rosaria Carli,
Massimo Lello, Stefania Barca, Marco Prosperini, Antonio Sargasso, Roberta Rosignoli,
Vicky Catalano, Walter Cerrotto, Giulia Paoletti
Regia di Geppy Gleijeses
Aiuto regia di Giovanna Bozzolo
Scene di Roberto Crea
Costumi di Chiara Donato
Musiche di Teho Teardo
Light designer di Francesco Grieco
Videoartist di Michelangelo Bastiani
Produzione Gitiesse Artisti
Riuniti
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