L’AVARO IMMAGINARIO. Un viaggio verso Moliere da Napoli a Parigi, regia di Enzo Decaro

Al teatro Politeama Pratese, via G. Garibaldi 33/35 Prato sabato 21/12/2024 ore 21 e domenica 22/12/2024 ore 16

Servizio di Silvia Tondelli

Quello scritto, diretto e interpretato da Enzo Decaro, con Nunzia Schiano e gli attori della Compagnia Luigi De Filippo, è un viaggio immaginario nella storia dell’Europa e del teatro nel ‘600, che prende le mosse da “La Carretta dei Comici”, una serie televisiva, ideata per la Rai nel 1970 da Peppino De Filippo e Giulia Ottolenghi. Al centro della scena infatti, per tutta la durata dello spettacolo, è la “carretta” utilizzata dalla famiglia Bruno, da Nola, di professione comici, eredi di quel Giordano Bruno arso vivo dalla Santa Inquisizione in Campo de’Fiori a Roma nel 1600; una carretta che è al tempo stesso carrozza, casa viaggiante, e teatro, sul cui palcoscenico la famiglia interpreta, adattandoli al pubblico che incontra, brani ispirati alle opere del grande Molière, in cambio di qualche moneta o di qualcosa con cui sopravvivere, un pezzo di carne, e anche patate.

E’ un lungo viaggio quello che ha intrapreso la famiglia Bruno, da Napoli verso Parigi, spinta dal capo famiglia e capo comico Oreste Bruno/Enzo Decaro per incontrare il grande Molière, e poter discutere con lui degli adattamenti delle sue opere che la compagnia ha sperimentato nel tempo, e della lingua napoletana che “si azzecca ai personaggi di Moliere”. Alle spalle, il pesante giogo della dominazione spagnola, la fallimentare rivolta di Masaniello del 1647, la peste di Napoli del 1656; al fianco, la fame, assillo quotidiano di tutta la famiglia che, quando è fernuto ‘o puorc, si vede costretta a sacrificare il cavallo per poter sopravvivere.

Una famiglia povera ma onesta e coesa, composta da Oreste, in arte Pachialone, “la maschera senza maschera”, e da Filomena, la sorella di Oreste, interpretata magistralmente da Nunzia Schiano, che vivacizza le scene con le sue schiette battute di proverbiale saggezza napoletana; dai due figli adolescenti di Oreste, Filippo e Celestina, che amano nascostamente il teatro di Shakespeare e si scopriranno innamorati come Romeo e Giulietta (venendo poi a sapere di non essere veramente fratelli), Gaspare, che non resiste al gioco d’azzardo, ma che ammira l’opera dello zio Giordano, battibeccando col fratello Oreste che invece non vorrebbe sentirne parlare, poiché “per fortuna nessuno si ricorda più”;  infine il muto tuttofare Guglielmo, cui Oreste Bruno detta lettere accorate al suo idolo, l’Illustrissimo Signor Moliére, narrando il suo quotidiano, discutendo di teatro, confidando le proprie speranze e le difficoltà.

Nelle scene di Luigi Ferrigno i movimenti della carretta, le ante che si aprono e si chiudono come una “scatola magica”, lasciando intravedere talora gli abiti di scena e talaltra scene di vita domestica, scandiscono il susseguirsi dei “quadri”, come una sorta di “volta la carta” di Fabrizio De Andre’. Le musiche, ispirate a villanelle e canzoni popolari del ’600 napoletano, e quelle tratte da ’Le Molière Immaginarie’, di Nino Rota, accompagnano lo spettatore nell’atmosfera del tempo, insieme ai realistici costumi di Ilaria Carannante.

La compagnia giungerà finalmente a Versailles dopo l’incontro con la misteriosa cartomante-strega scampata al rogo Amadora, e con un soldato di ventura, già attore della compagnia di Molière. Ma il loro sogno si infrangerà con l’improvvisa morte di Moliere, il 17 febbraio 1763. A questo punto, la compagnia si scioglie e ognuno prenderà la propria strada, per tornare a casa, a Nola.Lo spettacolo si conclude con Oreste, che malinconicamente rilegge alcuni passi del Candelaio di Giordano Bruno, disvelandone l’attualità e la capacità visionaria. A dispetto delle apparenze, è un teatro colto quello messo in scena da Decaro, un omaggio alla critica dei vizi delle società d’altri tempi, che Moliere nel teatro e Giordano Bruno nella sua opera hanno reso immortale. Giunto alla seconda stagione di repliche, l’avaro immaginario ha conquistato il pubblico del Politeama Pratese, che ha tributato, a Enzo De Caro e Nunzia Schiano, e agli attori della Compagnia Luigi De Filippo, lunghi e calorosi applausi.

 

L’AVARO IMMAGINARIO. Un viaggio verso Molière da Napoli a Parigi di Enzo Decaro

con Enzo Decaro e Nunzia Schiano
e con la Compagnia Luigi De Filippo (Luigi Bignone, Carlo Di Maio, Roberto Fiorentino, Massimo Pagano, Fabiana Russo, Ingrid Sansone)

Regia Enzo Decaro
musiche Nino Rota (da “Le Molière Immaginarie”)
musiche di scena ispirate a villanelle e canzoni popolari del ‘600 napoletano

scene Luigi Ferrigno
costumi Ilaria Carannante
disegno luci Luigi Della Monica
produzione I due della Città del Sole


Prima foto di Guglielmo Verrienti

Altre foto di Silvia Tondelli

 

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