GENNARENIELLO di Eduardo De Filippo regia Lino Musella

Al Teatro San Ferdinando dal 20 dicembre 2024 al 5 gennaio 2025

Servizio di Pino Cotarelli

Con una equilibrata opera di contestualizzazione il regista e attore Lino Musella, riporta sulle scene l’atto unico di Eduardo De Filippo Gennareniello, che diversamente dalle altre opere del grande drammaturgo, non ha mai subito alcun ampliamento. Un allestimento scenografico di grande effetto con un terrazzo fermo nel tempo, come i tanti terrazzi della Napoli attuale, dove scorre la quotidianità del ménage rassegnato della famiglia di Gennaro (Tonino Taiuti). Da una finestra, che affaccia sul terrazzo, la bella Anna Maria, (Dalal Suleiman) è intenta a cambiare programmi al televisore, si sentono quindi alcune battute di Marina Confalone in “Così parlò Bellavista”, poi l’annuncio della morte di Eduardo e ancora altri annunci, a ricordarci il contesto temporale: siamo nell’anno 1984. 

Concetta (Gea Martire) è intenta a stendere il bucato, mentre Fedora (Ivana Maione), sorella di Gennaro, si appresta a sistemarsi per dipingere i suoi bei quadri raffiguranti improbabili fiori. Intanto Tommasino (Lino Musella) si lamenta perché ha fame, una illimitata e insaziabile fame che Concetta tenta invano di acquietare con le più svariate pietanze. Una sequenza di scene di vita si succedono, che scandiscono la normalità di una storia che vede al centro dell’attenzione l’attrazione che Gennaro, uomo avanti con l’età, ha per la giovane e bella Anna Maria che lo stuzzica in ogni modo, anche con la sua biancheria intima che ostenta a bella vista mentre la stende, arrivando perfino a chiedergli di baciarla davanti a Matteo (Roberto De Francesco, il suo inquilino in debito di vari fitti e Michele Aiello (Alessandro Balletta) giovane ingegnere, mentre i tre discutono delle improbabili invenzioni che Gennaro vorrebbe pubblicizzare. 

La complicità, per niente disinteressata dei due, incoraggia all’approccio Gennaro che si arrampica alla finestra della divertita civettuola Anna Maria e la bacia ripetutamente, mentre arriva Concetta che sta contrattando la vendita di alcuni vestiti con O’ Russo, o’ saponaro (Daniele Vicorito). Una visione quella di Concetta, che rompe gli equilibri labili della famiglia e costringe Gennaro ad abbandonare la casa. Tranne poi a tornare convinto dagli amici che finiscono per deriderlo mentre gli propongono vestiari irriverenti e gli affibbiano l’appellativo di Gennareniello. Da qui la reazione di Concetta che riscopre l’amor proprio e quello per Gennaro, cacciando malamente quei due figuri. Il vecchio sentimento sopito emerge anche per Gennaro che dedica a Concetta la canzone “Uocchie C'arraggiunate”. 

Una storia che riporta sulla scena temi cari all’autore come, l’analisi dei rapporti familiari, i problemi di coppia, attraverso una particolare e sottile ironia che riesce ad attenuare la malinconia per il ritorno della realtà temporaneamente usurpata dalla fantasia. Un’ottima messa in scena da parte di Lino Musella che ha caratterizzato molto bene il suo personaggio di Tommasino e quello di Fedora; ritmi forse volutamente lenti, con personaggi resi egregiamente da tutta la compagnia in uno standard di rendimento buono. Il pubblico ha apprezzato e seguito sottolineando con risate le diverse parti comiche e tributando alla fine, lunghi applausi all’intera compagnia.

 

GENNARENIELLO di Eduardo De Filippo regia Lino Musella

con Tonino Taiuti, Gea Martire, Lino Musella, Roberto De Francesco Ivana Maione, Dalal Suleiman, Alessandro Balletta, Daniele Vicorito
scene Paola Castrignanò
costumi Ortensia De Francesco
disegno luci Pietro Sperduti
sound design Guido Marziale

aiuto regia Melissa Di Genova
direttore di scena Domenico Riso
assistenti alla regia stagisti Niccolò Di Molfetta, Isabella Rizzitello (allievi della Scuola del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale)
assistente costumista Federica Del Gaudio
capo macchinista attrezzista Marco Di Napoli
elettricista Angelo Grieco
sarta Annalisa Riviercio
foto di scena Ivan Nocera

produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

Durata spettacolo: 1h e 5’

 

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