LA VITA DAVANTI A SÉ traduzione Giovanni Bagliolo edizione Biblioteca Neri Pozza, tratto dal romanzo “La Vie Devant soi” di ROMAIN GARY Emile Ajar
Al Teatro Politeama Pratese - Via G. Garibaldi 33/35, PRATO – il 12 alle ore 21 e il 13 alle ore 16.00 novembre 2022.
Servizio di Cinzia Capristo
In questa versione teatrale, prodotta da Cardellino srl, l’ottimo Silvio Orlando, con la sua oculata regia, si esibisce in un monologo, risultato leggero anche grazie alla sua notevole versatilità di attore. Prima descrive le vicende, poi dà voce al protagonista Momò, per continuare con la narrazione.
Il testo teatrale andato in scena, traduzione dal francese di Giovanni Bagliolo edizione Biblioteca Neri Pozza, è un monologo ridotto, diretto e interpretato da un melanconico e ironico Silvio Orlando nella parte di Momo’ con la produzione Cardellino srl. La “melanconia ” è uno stato dell’animo decantato dai poeti che nobilita l’uomo nella sua essenza e Silvio Orlando né coglie in pieno le sfumature, rendendo Momo’ un personaggio con un’anima.
Momò è alla ricerca di una “famille”, del calore di una famiglia, ricerca le attenzioni di chiunque gli possa mostrare un affetto materno che gli è stato negato, si lega quindi ad oggetti e a qualunque persona che nel suo immaginario, può rappresentare un affetto o un porto sicuro; un ombrello diventa il suo miglior amico. Anche Madame Rosa ha un vuoto da colmare, il suo porto sicuro è la fede ebraica, ma così come Momò cerca l’attenzione dell’altro, di una “famille”, e la trova in Momò che gli resterà accanto anche in punto di morte.
La scena appare simbolica con i suoi sei cubi di carta pesta sovrapposti, che rappresentano il palazzo dove vive Madame Rosa, dai quali si intravedono delle scale. Fili di luce da ambo i lati appaiono come gomene di barche; il sesto piano, un porto, un approdo sicuro, quello di Madame Rosa.
L’ensemble dell’orchestra Terra Madre (Simone Campa chitarra battente, percussioni, Maurizio Pala fisarmonica, Kaw Sissoko kora, djembe, Marco Tardito clarinetto, sax), diretta da Simone Campa, ha accompagnato e completato il racconto, con alcune atmosfere parigine e con colori musicali multietnici, spesso unico conforto della solitudine di chi è in cerca di riparo.
Il monologo si chiude con la morte di Madame Rosa e con il rito ebraico delle sette candele, quasi a voler ribadire che nella vita di ognuno di noi, i punti fermi, i porti sicuri, sono indispensabili per poter sopravvivere a qualsiasi sofferenza umana.
Il pubblico ha gradito ed
apprezzato molto lo spettacolo, sottolineando con lunghi applausi tutta la
rappresentazione. Alla fine, Silvio Orlando, insieme all’ensemble dell’orchestra
Terra Madre, si è esibito suonando brani etnici. Come ultimo brano, “Tanto pe’
canta”, la canzone di Nino Manfredi, che ben si adattava al testo teatrale del
romanziere Romain Gary, che il pubblico ha accompagnato cantando con entusiasmo.
LA VITA DAVANTI A SÉ, traduzione Giovanni Agliolo edizione biblioteca neri pozza tratto dal romanzo “la vie devant soi” di Romain Gary Emile Ajar, con Silvio Orlando.
riduzione
e regia di SILVIO ORLANDO
Produzione Cardellino srl
Foto di Laila
Pozzo e Salvatore Pastore.