IL CALAMARO GIGANTE dall'omonimo romanzo di Fabio Genovesi, regia di Carlo Sciaccalunga
Al Teatro Politeama Pratese - Via G. Garibaldi 33/35, Prato – il 6 alle ore 21 e il 07 alle ore 16.00 aprile 2024.
Servizio di Cinzia Capristo
Al
Politeama di Prato è andata in scena “Il Calamaro Gigante”, adattamento dell’omonimo libro di Fabio Genovesi, diretto e curato dal
regista Carlo Sciaccalunga, con una durata di 1 ora e 45 minuti senza
intervallo. La regia, ben curata, di Sciaccalunga poteva meglio funzionare, se alcune
scene, apparse ridondanti, fossero state accorciate rendendo il testo meno
lungo.
Abbassate
le luci, lo spettacolo ha inizio tra gli spettatori, dove si aggirano otto attori,
ragazzi e ragazze con delle lanterne, a invitare il pubblico ad entrare nel
sogno, che da lì a poco verrà rappresentato.
Il libro
di Fabio Genovesi inizia con una frase del poeta giapponese Ryōkan Taigu che
ben rappresenta lo spettacolo: “Come si può dormire con la luna di stasera?
Venite, amici, cantiamo e balliamo tutta la notte”. In questa frase è
racchiuso il finale di questa pièce. Infatti, verso la fine, l’intera, coesa e
brava compagnia, canta e balla e si respira un’aria di poesia, che calma gli
animi dalla tormentata storia che si narra.
La pièce
andata in scena è un racconto a ritroso della vita di una donna, Angela,
interpretata, da Angela Finocchiaro, che vive una vita frenetica
dimenticando i sogni, ma ad un certo punto si desta, perché un’onda gigantesca
la trasporta, come Alice nel paese delle Meraviglie, a vivere in un mondo
surreale. Incontra personaggi come Pierre Denys de Montfort, zoologo francese
del 1800, interpretato da un bravissimo e poliedrico Bruno Stori, e con
lui, che appartiene a un secolo diverso, i due protagonisti intraprenderanno un
cammino che li porterà ad analizzare le loro vite. Vite legate dall’aver
creduto all’esistenza del Calamaro Gigante, un animale fuori dalla normalità
che per millenni è stato considerato una leggenda.
Angela
ripercorrerà la sua esistenza, partendo dall’infanzia e dal rapporto con la
nonna, che gli farà scoprire come le cose impossibili sono possibili, se viste
da un’angolazione diversa e se si ha il coraggio di togliere le sovrastrutture
e vedere ciò che non si vede ad occhio nudo. Montfort avrà il coraggio di
navigare i mari in tempesta alla scoperta del Calamaro Gigante, della cui
esistenza si narra tra i marinai, ma si evince anche dai racconti di don
Francesco Negri di Ravenna del 1600. Montfort ucciderà il Calamaro Gigante e
riuscirà a trovare il coraggio di confrontarsi con i luminari dell’epoca, che
non credevano all’esistenza di questo strano animale, come Sir Richard Owen, biologo britannico.
Il mare per
i due protagonisti rappresenta la vita vissuta, quello che c’è in superficie e
la meraviglia della scoperta nel vivere quotidiano, così come la meraviglia di scoprire
cosa nasconde questa immensa distesa di acqua che è il mare. Infatti, Montfort
racconta ad Angela di come morì il poeta greco Eschilo, che cercando di evitare
ciò che il fato gli aveva predetto, morì per mano di una tartaruga scagliatagli
dall’alto da un’aquila, metafora per far capire che la vita vale la pena di
essere vissuta con tutti i suoi rischi e avere il coraggio di affacciarsi verso
un mondo nuovo.
Gennaro Apicella,
Silvia Biancalana, Marco Buldrassi, Simone Cammarata, Sofia Galvan, Stefania
Menestrina, Caterina Montanari, Francesca Santamaria Amato, volteggiano con leggerezza e maestria sul palco, parlano lingue e
linguaggi diversi, a rappresentare l’intero mondo; il tutto in una cornice
scenografica ben concepita della brava Anna Varaldo. Teli mossi, ondeggiano
rappresentando il mare, teli agganciati a corde dall’alto, che si intersecano e
raffigurano velieri. Sullo sfondo vengono proiettati immagini di un mare in
tempesta e di un Calamaro Gigante; a completare il tutto, i disegni di un bravo
Gaetano La Mela che cura anche le luci cangianti, dando intensità alle scene.
Alla fine, tutto emerge dai fondali marini e
creature ideate da Alessandro Baronio, popolano la scena, mentre tutti
cantano e ballano sulle musiche di Rocco Tanica. Sul palco si sogna, si gioca
col teatro delle ombre, si ritorna bambini con le marionette, il tutto
raccontato con storie perché, come dice la protagonista Angela: “Le storie
sono tanto, sono tutto. Se non ci sono le storie non c’è più niente”; ma la
storia più
incredibile di tutte, per i due protagonisti, è proprio la realtà che vivono,
dove finisce il sogno inizia la vita.
Un
pubblico incantato dall’intera compagnia e dai due protagonisti, Angela Finocchiaro e Bruno Stori, ha gradito la kermesse
tributando lunghi applausi.
Note di Carlo Sciaccaluga: «L’esistenza del
calamaro gigante venne confermata dalla scienza solo nel 1871. Per secoli i
suoi sporadici avvistamenti hanno alimentato racconti su serpenti e mostri
marini. Per Fabio Genovesi, il calamaro gigante è la metafora dell’impossibile
che diventa vivo. La rassegnata assicuratrice Angela (interpretata da Angela
Finocchiaro) viene travolta da un’onda che la condurrà in un viaggio attraverso
la storia degli avvistamenti di questa creatura, e forse sarà in grado di
provare di nuovo la suspension
of disbelief. Credere a una storia significa renderla vera; in
senso ontologico, non per convenzione narrativa o teatrale. Non è vero ciò che
è vero, bensì ciò che è creduto. Da Dio al calamaro gigante. La nostra stanca
andata al tempio del vivere quotidiano, la società dominata dall’algoritmo in
cui viviamo, il materialismo imperante si ritirano imbarazzati di fronte al
manifestarsi fisico di una creatura creduta leggendaria per secoli. Angela, e
noi con lei, inizierà a credere e ad accettare che nell’immensità abissale del
mare ci sia una vita che sfugge al nostro controllo».
Adattamento di Fabio Genovesi,
Angela Finocchiaro e Bruno Stori
Regia Carlo Sciaccaluga
Musiche Rocco Tanica e Diego Maggi
Con Gennaro Apicella, Silvia Biancalana, Marco Buldrassi, Simone Cammarata, Sofia Galvan, Stefania Menestrina, Caterina Montanari, Francesca Santamaria Amato
Scene e costumi Anna Varaldo
Disegno luci Gaetano La Mela
Video Robin Studio
Ideazione creature marine Alessandro Baronio
Musiche Rocco Tanica e Diego Maggi
Con Gennaro Apicella, Silvia Biancalana, Marco Buldrassi, Simone Cammarata, Sofia Galvan, Stefania Menestrina, Caterina Montanari, Francesca Santamaria Amato
Scene e costumi Anna Varaldo
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