L’ anno fortunato di Wunderkammer
Di Rita Felerico
Come sempre i giovani fino a 28 anni avranno sconto sul biglietto d’ingresso, come sempre in ogni spettacolo ci sarà un posto occupato per le donne vittime di violenza e tutta la rassegna quest’anno è dedicata a tutte le vittime del genocidio in Palestina. Buona fortuna a Diego e a Wunderkammer.
Per biglietti,
prenotazioni consultare il sito: www.wunderkammernapoli.com
_______________________________________________
L’ARTE DELLA FORTUNA
Lo slogan scelto da Wunderkammer per la stagione 2025/2026 della rassegna di teatro e musica itinerante nei luoghi più suggestivi della città, non può che toccare il numero delle edizioni. Stiamo per inaugurare la tredicesima edizione, un traguardo non da poco. Il tredici è, nella tradizione italiana, un
numero fortunato: il tredici al Totocalcio, soppiantato ormai da altri giochi di fortuna, resta nella smorfia come indissolubilmente legato a sant’Antonio da Padova, protettore delle cause perse. Wunderkammer, più laicamente, si affida alla fertilità e all’abbondanza perché un anno lunare ha tredici mesi ed è simbolo di prosperità. Essere comunque arrivati a toccare le tredici edizioni è
un traguardo fortunato: tredici anni passati tra monumenti, chiese, biblioteche, musei, palazzi in un progetto che Wunderkammer porta avanti coniugando qualità nell’offerta artistica e valorizzazione del patrimonio monumentale, storico e architettonico. Anche in questa tredicesima edizione porteremo avanti la missione di sviluppare percorsi artistici che avvicinino cittadini e turisti alla cultura e alla WUNDER KAMMER teatro&musica
occasioni di cultura in spazi d’autore storia del territorio attraverso l'organizzazione di spettacoli in luoghi di elevato pregio artistico e storico o di particolare bellezza paesaggistica.
Siamo arrivati a superare la soglia dei 300 spettacoli e concerti organizzati, coinvolgendo un numero ormai più che considerevole tra registi, attori, musicisti e drammaturghi, quella che noi amiamo chiamare “una grande famiglia” che, come in tutte le famiglie, vede membri affermati ed emergenti, ma tutti accomunati dalla tensione di popolare luoghi inconsueti con la propria voce, il proprio corpo, il proprio talento. A questo si uniscono i luoghi che è ormai impossibile citare: i musei sono diventati sedici (dal Museo Cappella Sansevero al MANN, dal MADRE al Museo del Tessile, dal Museo Diocesano a quello di Villa Pignatelli, dal Museo di San Martino alle due sedi del Museo Gallerie d’Italia, al Museo Darwin-Dohrn, dal Museo Nitsch a quello di Casa Morra, dalla Fondazione Morra Greco al Museo Filangieri, dal Museo del Corallo Ascione al Museo dell’Acqua Lapis alla Pietrasanta) e da quest’anno potremo fregiarci anche della pinacoteca del Pio Monte della Misericordia, oltre a chiese, ex refettori, gallerie d’arte, sedi universitarie, atelier d’artista, alberghi, giardini, un edificio termale, siti archeologici, chiostri, biblioteche e perfino un cimitero e un ospedale.
Wunderkammer è un progetto di cultura partecipata, partecipativa e a misura di vissuto quotidiano, fondato sulla convinzione del ruolo imprescindibile della prossimità, della relazione, del contatto diretto che diventa condivisione, con la cultura a fare da pretesto, motivo ultimo e motivazione aggregante.
In questa logica non ci sentiamo di non prendere posizione rispetto alla tragedia che si sta consumando dall’altra sponda del Mediterraneo: la cultura non può in nessun modo essere indifferente rispetto alle sofferenze di anziani, donne e bambini inermi altrimenti diventa sterile esercizio di maniera. Così come Wunderkammer si è sempre schierata dalla parte delle popolazioni ucraine vittime della guerra dedicando concerti e devolvendo a loro parte dell’incasso di un concerto in occasione dell’anniversario dell’invasione, così sentiamo il dovere di dedicare questa intera stagione alla popolazione palestinese oggetto di genocidio e a tutti i popoli vittime innocenti delle guerre.
Anche quest’anno il lavoro di valorizzazione sui siti che per una sera abitiamo, ci è valso il patrocinio morale dei più importanti enti nel campo della salvaguardia del patrimonio artistico e architettonico (il FAI - Fondo Ambiente Italiano, l'Accademia di Belle Arti di Napoli e l'Ordine degli
Architetti di Napoli e Provincia) come riconoscimento per l’opera di diffusione della conoscenza del patrimonio artistico, architettonico, paesaggistico e ambientale della città. Ma ci preme sottolineare che quest’anno possiamo di nuovo fregiarci, dopo un anno di pausa di riflessione, del patrocinio morale del Comune di Napoli.
Wunderkammer non percepisce fondi pubblici e può svolgere le sue stagioni grazie al sostegno fondamentale del pubblico che in questi anni ha partecipato in maniera entusiastica ai nostri spettacoli e degli enti e imprenditori illuminati che si riconoscono nella cultura e nel mondo dello spettacolo di qualità, tanto da supportare economicamente la realizzazione degli spettacoli della stagione.
La stagione 2025/2026 si svolgerà quindi anche grazie al sostegno dei nostri mecenati che hanno supportato già le scorse stagioni come lo studio di avvocati Cinque & soci di Milano, Gnosis Progetti e il Gruppo Tessile Imparato, nonché di una coppia di sostenitori appassionati delle nostre stagioni che per il momento preferiscono utilizzare solo le loro iniziali MD&CM, dando così quel pizzico di mistero che qualcuno ci accusa di aver sottratto ai nostri appuntamenti da quando sveliamo in anticipo i luoghi dove si svolgono gli spettacoli e i concerti.
Ci preme sottolineare le realtà che ormai sono parte del progetto Wunderkammer: Alessandro Leone che cura tutta l’immagine delle nostre stagioni da anni, Jonglez Edizioni oltre a Baccalaria che fornisce da sempre supporto nei più diversi campi e l’hotel Rex che anche quest’anno ospiterà gli artisti non residenti.
Partner della stagione saranno le aziende da anni al nostro fianco come Gay Odin e le cantine vinicole che rappresentano alcune eccellenze della produzione regionale. Prima di ogni spettacolo, offriranno l’aperitivo in presenza del produttore le cantine Mustilli, Casebianche, Salvatore Martusciello, Mila Vuolo, San Salvatore 1988, La Molara, Masseria Campito, Fabio de Beaumont e un gradito ritorno dopo anni, quello di Cantine Famiglietti.
Quest’anno nuovi spazi straordinari si uniranno ai tanti che già ci hanno ospitato: ci piace citare, per l’evento di inaugurazione, la sede dell’ACEN a Palazzo Ruffo della Scaletta, gli spazi del Centro Congressi della Stazione Marittima, l’Officina Keller al Lanificio Borbonico, la Chiesa di San Giuseppe dei Nudi, l’HubSuperstudio nell’ex fabbrica della Pirelli nonché il Pio Monte della Misericordia che oltre la conferenza stampa ospiterà anche uno degli spettacoli.
Ci piace infine sottolineare che anche quest’anno, per il terzo anno di seguito, saremo nell’Antico Refettorio del Complesso di Regina Coeli che quest’anno è risultato il più visitato in Campania e il quarto in assoluto in Italia tra i siti delle Giornate del FAI d’Autunno.
Due assenze da quest’anno che segnaliamo e a cui va il nostro ringraziamento per il lavoro fin qui svolto: il fotografo Giancarlo de Luca e il condirettore artistico della parte musicale Francesco D’Errico da quest’anno non ricopriranno più questi ruoli. Giulio Martino resta come direttore artistico unico degli appuntamenti del jazz.
31 ottobre
Salone dell’ACEN
Palazzo Ruffo della Scaletta
Riviera di Chiaia, 202
inaugurazione stagione teatrale
Vajont 9 ottobre '63 - Orazione civile
di Marco Paolini
con Paolo Cresta
Una “orazione civile” che racconta agli eventi che portarono al disastro del Vajont, narrati dall'inizio della costruzione dell'omonima diga nel 1956, alla frana del 9 ottobre 1963 che costò la vita a quasi duemila persone. Uno dei testi di “teatro civile” più celebri grazie al quale Paolini arriva al grande pubblico e vince nel 1995 uno speciale Premio Ubu per il teatro politico e l’anno successivo il Premio Idi per la migliore novità italiana.
Antico refettorio del monastero delle 33
Via Armanni, 16
inaugurazione stagione musicale
Caos Melancolico
Omaggio a Kenny Wheeler
Francesco Desiato flauti
Ivano Leva pianoforte
Il duo Desiato-Leva attua una personalissima ricerca estetica nella quale il materiale musicale di partenza diviene territorio di un continuo dialogar improvvisando. In questo progetto esplora il repertorio del compianto trombettista e compositore Kenny Wheeler, in un omaggio nel quale i temi del raffinato musicista canadese vengono vestiti di una nuova luce, tra colori impressionistici, intrecci polifonici, avanguardie novecentesche, armonie tardo-romantiche, ma anche fraseggi hard-bop, poliritmie afro-americane, richiami al chorinho brasiliano, e molto altro.
Chiesa dei SS. Cosma e Damiano ai Banchi Nuovi
Largo Banchi Nuovi
Sono viva per miracolo
di Adolfo Ferraro
Con Antonella Morea
regia di Adolfo Ferraro
Marina, una donna di mezza età, vive da sola in una monocamera arredata. Nella abitazione c’era anche un gatto che scopriremo essere morto da pochi giorni, e le fanno compagnia un uccellino in gabbia e un assistente vocale che Marina chiama Lello e che illumina i led quando deve agire. Il rapporto con Lello sembra scoprirsi intimo, con meccanismi di complicità e conoscenza maggiore del previsto da parte di entrambi, tanto da fare intuire una intesa in cui tutte le esigenze della donna vengono soddisfatte dall’amato oggetto parlante. Un monologo surreale e grottesco che racconta la solitudine con delicatezza e poesia.
Chiesa di Santa Caterina da Siena
via Santa Caterina da Siena, 38
Mattia Di Nunzio quartet
Mattia Di Nunzio sax alto
Lorenzo Campese pianoforte
Alessandro Vai contrabbasso
Elisabetta Saviano batteria
Un quartetto di giovani talenti, guidati dal sassofonista Mattia Di Nunzio, che reinterpreta la tradizione jazz con energia, sensibilità e improvvisazione.
Centro Congressi Della Stazione Marittima Molo Angioino
Il Cuore Inverso
di Nando Vitali
con Carmen Di Marzo
regia di Paolo Vanacore
Su oltre 50.000 staffette partigiane, donne che in bicicletta hanno avuto ruolo da protagoniste durante la resistenza al nazifascismo, solo 37 sono state riconosciute con medaglie al valore. Questo monologo nasce con l’intento di dare luce ad una di loro, di famiglia napoletana, che si è trovata da adolescente a Ferrara per motivi famigliari. La storia della Resistenza è una delle occasioni che attraverso l’arte riafferma il concetto di una energia femminile contro le ingiustizie, la barbarie e la discriminazione in tutte le sue forme. Quella bicicletta è l’allegoria di un fulmine bianco di pace e solidarietà che ci rende umani ad oltranza. Libertà come un “lungo silenzio acceso, dopo un lunghissimo bacio”, come ha detto Alda Merini. Lo spettacolo è dedicato alla memoria di Iole Mancini, ultima staffetta partigiana deceduta il 2 dicembre 2024 all’età di 104 anni.
Direttissimo - L’elogio del cantar storie
di e con Antonello Cossia
Uno scrittore ha raccontato in un suo libro la storia di un uomo che in una famosa piazza di una grande città vendeva racconti. Egli si aggirava di sera tra i tavoli di una nota pizzeria e chiedeva agli astanti se avessero voglia di comprare un suo racconto, un componimento breve, una poesia. Ripensando a distanza di tempo e riflettendo su quell'accadimento, dalle atmosfere molto romantiche e fuori dai nostri tempi attuali, è scaturita la suggestione per una proposta teatrale basata su una drammaturgia dei luoghi e su una partitura testuale che prende le mosse dai racconti di Dino Buzzati e passa per le inquietudini poetiche di Fernando Pessoa, tracimando suggestioni che tendono ad imprimersi nella mente e nella memoria di spettatori di passaggio.
Sala delle Colonne del Complesso Monumentale dell’Annunziata
via Annunziata, 34
Sara Rotella Quartet
Sara Rotella voce
Mino Lanzieri chitarra
Antonio Napolitano contrabbasso
Raffaele Natale batteria
Il quartetto guidato dalla voce di Sara Rotella riunisce chitarra, contrabbasso e batteria in un percorso di ricerca attorno al linguaggio del jazz. Il repertorio prende spunto dalla tradizione ma si apre a riletture e percorsi personali, trasformando ogni brano in un dialogo vivo tra gli strumenti. L’improvvisazione è al centro del progetto: non come esercizio di stile, ma come modo di dare forma a un concerto che non si ripete mai uguale a sé stesso. La musica resta essenziale e diretta, alternando intensità e spazi di respiro, sempre nel dialogo tra i musicisti.
Officine Gomitoli
ex Lanificio Borbonico
Piazza Enrico de Nicola, 46
“Ad A.” di Sara Esposito con Sara Esposito, Sebastiano Gavasso, Valerio Lombardi
Ada ha 40 anni e tanta voglia di vivere, talmente tanta che riesce a vivere anche dieci vite in una sola giornata. Perlustra lo spazio per scoprire nuove forme di vita intelligente, si fidanza con politici dalla dubbia moralità, ma è nella vasca da bagno che avvengono le migliori battaglie a suon di spazzolone e padella contro i rapitori Troiani. Ada ha 40 anni e l’Alzheimer giovanile. Pietro è l’infermiere che la rincorre, la sgrida, la sfama, subisce le sue angherie e se ne prende cura, insieme a Max, chimico farmaceutico dedito alla marijuana e alle droghe psichedeliche. Tra le pareti bianche della camera di Ada vivono la loro
vita, cercando di tenere fuori le urla spaventose degli altri pazienti e le terribili punizioni del Direttore Severissimo. Attraverso dialoghi sporchi, corpi sgraziati, rapide virate tra verità e fantasia, la storia si costruisce a ridosso di conversazioni dal ritmo serrato e momenti di intensa riflessione, risate dal gusto amaro, temi sociali e poesia.
Chiesa di San Rocco a Chiaia
Riviera di Chiaia, 254
Freedom Jazz Trio
Rendez-vous entre nous
Lello Petrarca pianoforte
Emiliano De Luca basso
Claudio Borrelli batteria
Concerto a ingresso gratuito riservato ai titolari della WunderKarte
Il Freedom Jazz Trio ha incontrato, in un progetto inedito ed originale, su disco da due anni, due grandi protagonisti della musica jazz: il trombettista Fabrizio Bosso e il sassofonista argentino Javier Girotto. Di origini tutte campane, il trio è formato da Lello Petrarca al pianoforte, Emiliano De Luca al contrabbasso e Claudio Borrelli alla batteria, ed è attivo già da anni, avendo partecipato a moltissime rassegne jazz internazionali, tra cui Sannio Jazz Festival, Jazz Flirt a Formia e Teano Jazz. Presentano la loro prima fatica discografica che vede appunto la partecipazione, anche in sede compositiva, dei due prestigiosi solisti.
HubSuperstudio
Via Galileo Ferraris, 29
Mare di ruggine
testo e regia Antimo Casertano con Daniela Ioia, Luigi Credendino, Antimo Casertano
Mare di ruggine è una favola, anche se una favola non è. È la storia di un padre tramandata al figlio. Una storia familiare, lunga cinque generazioni, che viaggia in parallelo con la storia dello stabilimento ex-Ilva, poi Italsider di Bagnoli. Uno degli spettacoli più premiati degli ultimi anni: vincitore del Premio Nuove
Sensibilità 2.0 2022, Premio Fersen, Premio Antonio Conti di Pesaro, Premio Speciale Felicetta Confessore - ritratti di territorio, Progetto finalista al Premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche Dante Cappelletti. E lo scorso 20 ottobre a Genova ha vinto il prestigiosissimo Premio ANCT 2025 Premio Nazionale della Critica.
Officina Keller
ex Lanificio Borbonico
Piazza Enrico de Nicola, 46
Costellazioni
di Nick Payne
con Roberto Solofria e Ilaria Delli Paoli
regia Roberto Solofria
Un uomo, una donna e l’universo a fare da cornice. Sono questi gli elementi della pièce del drammaturgo inglese Nick Payne. Una teoria della fisica quantistica sostiene che esiste un numero infinito di universi: tutto quello che può accadere, accade da qualche altra parte e per ogni scelta che si prende, ci sono mille altri mondi in cui si è scelto in un modo differente. Nick Payne prende questa teoria e la applica a un rapporto di coppia. Assolutamente divertente, ma disperatamente triste: è proprio il suo dinamismo intellettuale ed emotivo a rendere lo spettacolo unico e travolgente, un vero e proprio “classico contemporaneo”.
Palazzo Fuga – Ex Albergo dei Poveri
Piazza Carlo III
L'anniversario Reloaded
di Gianluca d’Agostino
con Agostino Chiummariello e Gianluca d’Agostino
Con una grande dose di ironia quest’opera, tenta di mettere in ridicolo una certa mentalità maschile nei confronti delle donne e sul concetto d’amore, che,
figlia di una cattiva cultura di massa e le cui radici ben piantate nel nostro modo di pensare e agire sono difficili da estirpare, può sfociare in alcuni casi in derive patologiche, pericolose e violente. Ma è anche un tentativo di affrontare con leggerezza un tema forte della società contemporanea, senza mettere da parte la profondità dei sentimenti.
Refettorio del Complesso Monumentale di Santa Maria Regina Coeli
Vico san Gaudioso, 2
MisSara & Fedele
Scegliere con cura con chi esser fragili
MisSara voce
Fabrizio Fedele chitarra
Marco Di Palo violoncello
Marco Iaccarino percussioni
Un pugno di canzoni inedite firmate da Fabrizio Fedele con la voce di MisSara, ripropongono in chiave quasi unplugged tutta la loro produzione in una versione elegante e, malgrado solo con quattro elementi, con arrangiamenti ricchi di sfumature.
Salone delle Assemblee
Pio Monte della Misericordia
L’inaudito silenzio
Beethoven, Thomas Mann e la trascendenza della musica
con Enzo Salomone voce recitante
Stefania Cafaro pianoforte
Nel 1947 Thomas Mann pubblica Doktor Faustus. La cultura tedesca è dominata dal mito medioevale di Faust, l’uomo che per anelito verso la conoscenza, stabilisce un patto col diavolo. Mann riprende il mito per stabilire uno stretto rapporto con il suo protagonista: Adrian Leverkühn, compositore tedesco che proprio come Faust sottoscrive un patto col diavolo per raggiungere le vette di una creatività musicale assoluta. Ma nel racconto Adrian è ancora un giovane studente ventenne di musica, agli albori della sua formazione che segue il suo maestro di quel tempo, Wendell Kretzschmar, personaggio singolare ma dottissimo che lo introduce a Beethoven attraverso l’esperienza entusiasmante della ultima sonata n.32 in do minore op.111.
Galleria HDE Martucci
Via Martucci, 64 Napoli
Mio Sole
Liberamente tratto dalla vita e le opere di Anna Maria Ortese di e con Rossana Gay Sul far dell’alba, tra sogno e veglia, una donna sola in una stanza, intesse un dialogo con un piccolo uccellino di pezza chiuso in una gabbia ed una bambola che ritrae l’amata scrittrice Anna Maria Ortese: pensieri, riflessioni e associazioni inattese si sprigionano alzando la temperatura emotiva ed onirica del luogo stesso e della donna che vi dimora. Questo monologo nasce da un’appassionata lettura delle opere della più inclassificabile delle scrittrici italiane. Un tentativo di drammatizzare le sue parole e restituirne il senso etico e poetico.
Sala della Loggia
Maschio Angioino
NEXUS project
Enrico Valanzuolo tromba
Luigi Lombardi pianoforte
Marco Gagliano batteria
Alessandro Vai contrabbasso
Quartetto formato da giovani musicisti napoletani accomunati dalla passione per la musica Jazz e la voglia di ricercare un linguaggio moderno e innovativo che sappia coniugare le proprie radici d’origine con la tradizione jazzistica passata e contemporanea. La complicità che si è creata dopo aver suonato per un mese intero standards in un club in Medio Oriente ha fatto sì che il gruppo proseguisse la propria collaborazione approfondendo e sviluppando idee e brani originali.
Museo Civico Gaetano Filangieri
Via Duomo, 288
Io, don Chisciotte
Storia quasi eterna di un cavaliere errante
di Anna Marchitelli
con Ettore Nigro
regia e musiche di Mario Autore
Don Chisciotte de la Mancia è una figura archetipica che abita i nostri immaginari sotto diverse spoglie e nomi. È uno spiantato che insegue una improbabile gloria, ma anche un altruista visionario. È un eroe comico, ma anche un tenero fallito. C’è un po’ di Don Chisciotte in Chaplin, così come in Totò, in Madre Teresa così come in ogni utopista. La diagnosi di follia è presto fatta, semplice e scontata. La tesi è che Don Chisciotte non sia pazzo, ma abbia agito in buona fede, abbia voluto semplicemente dare l’esempio, un cristico esempio, in nome di ideali superiori. Nel nome della fratellanza universale. Ne è uscito fuori un personaggio che è la maschera di un uomo comune. Una maschera di semplicità, rettitudine e paura. Paura della morte, da cui tutti noi fuggiamo, e che ci rende, chi più chi meno, tutti dei piccoli Don Chisciotte, dei piccoli folli visionari che credono di combattere immani battaglie per la gloria, ma saranno un giorno costretti a rendersi conto di aver combattuto solo per scappare, per chiudere gli occhi di fronte a quell’ospite inquietante che ci cammina al fianco nel nostro tempo.
Chiesa di San Giuseppe dei Nudi
Amata città
di e con Rosaria De Cicco
Un atto d’amore verso Napoli raccontata con un tocco leggero e poetico dagli occhi di una statua, di un piccione, di un albero e di un cane. Un modo originale di narrare una realtà complessa e ricca, difficile e irripetibile da parte di una regina del nostro teatro.
Teatrino di Palazzo Donn’Anna
Fondazione De Felice
Largo Donn’Anna, 9
Bellissima ossessione
di Diego Nuzzo
Giulio Martino sax
Rocco Zaccagnino fisarmonica
con Diego Nuzzo voce recitante
Provate a immaginare alcune delle scene più iconiche del cinema mondiale senza commento sonoro. Provate a pensare anche solo per un istante a uno qualsiasi dei film di Fellini senza le musiche di Nino Rota, a quelli di Spielberg senza i temi di John Williams e a cosa sarebbero le pellicole di Peppuccio Tornatore o di Sergio Leone private delle note di Ennio Morricone. Delle anatre zoppe, dei film che stentano anche solo a raccontare una storia, perché la musica, all’interno della stragrande maggioranza dei film, non è un riempitivo tra un dialogo e l’altro ma è un “attore” al pari dei protagonisti. E in questo spettacolo si proverà a raccontarlo e a farlo “vedere”.
Museo Darwin-Dohrn Villa Comunale- Viale Anton Dohrn, 49
L’avaro – da Molière
drammaturgia di Mario Autore da L’Avaro di Molière
Regia di Mario Autore
con Mario Autore, Chiara Vitiello, Franco Nappi
Musiche di Scena di Mario Autore
L'Avaro" di Molière è una commedia famosissima, tra le più note e rappresentate al Mondo. Racconta la storia di Arpagone, un uomo ricco e avaro che è più ossessionato dal denaro che dai suoi figli; non racconta solo l'avidità di un uomo, ma la costruzione di un mondo fondato sull'assenza d'amore, sulla paura, sull'istinto di conservazione.





