LA SERA DELLA PRIMA, con Monica Guerritore e Nicolò Giacalone, regia e testo di Monica Guerritore
Al Teatro Politeama Pratese - Via G. Garibaldi 33/35, PRATO – il 15 alle ore 21 e il 16 alle ore 16.00 novembre 2025.
Servizio di Cinzia Capristo

Al Politeama di Prato è andato in scena un testo scritto, diretto e
interpretato da Monica Guerritore. Molto di quanto narrato in questa pièce lo
si ritrova nel testo del 2010 scritto dalla stessa Guerritore intitolato “La
forza del cuore” con un sottotitolo che evidenzia la forza di una donna che ha
saputo combattere e vincere le sue molte battaglie “le sfide della mia vita”. A
sipario ancora chiuso una voce quella di Nicolò Giacalone annuncia l’entrata in
scena di Monica Guerritore, è lui a fare da traino allo spettacolo diventando a
volte intervistatore intrigante, a volte aiuto-regista, e altre volte
coprotagonista in alcune scene. Si apre il sipario ed ecco la protagonista
indiscussa in un ballo anni Settanta che ricorda la sua giovinezza.

Un volto quello della Guerritore dai mille volti, un volto che
esprime e trasmette emozioni e sentimenti ed è questo essere se stessa che
porta in scena. “La Sera della Prima” è un percorso di vita professionale che
si intreccia con quello personale, ne emerge una donna forte, ma allo stesso
tempo fragile; contraddittoria, ma determinata, che ha saputo mettersi in
discussione, reinventarsi, ma mantenendo sempre un punto fermo: il teatro,
perché è al teatro che la Guerritore appartiene. Il suo Essere è narrato come
una catarsi di un mondo interiore che cerca di trovare risposte nei personaggi
che interpreta affidandosi ai poeti perché sono loro che scavano nell’animo
umano.
Gli viene in aiuto Dante che si palesa col Primo Canto dell’Inferno per
indicarle la dritta via, ma sbarrata dalle tre Fiere che ostacolano il cammino
in salita, ma Monica è più forte e come una Fenice che rinasce dalle proprie
ceneri, rinasce dagli ostacoli che la vita gli frappone. A costellare il racconto
le musiche che hanno segnato momenti indelebili della sua vita, da Matrimony a
Nothing Rhymed entrambe di Gilbert O’Sullivan brani degli anni Settanta, ai Pink
Floyd che segnano la serie televisiva del 1976 “Manon Lescaut” tratto dal
romanzo di Antoine Franςois Prévost diretto da Sandro Bolchi a “Scene di un
matrimonio” di Ingmar Bergman anatomia della fine di un grande amore che segna
anche la fine del matrimonio con Gabriele Lavia che dirige la pièce teatrale e
ne è anche l’interprete. Il dolore si fa acuto e viene in aiuto la dimenticanza
di Platone l’anima dimentica ciò che la verità un tempo aveva contemplato.

Ma il vento contrario muta e un personaggio femminile la traghetta
verso nuovi orizzonti è Emma la protagonista di Madame Bovary romanzo di Gustav
Flaubert ne recita alcuni passi e la voce calda di Monica dà corpo alle
illusioni d’amore di Emma.
I personaggi femminili interpretati dalla Guerritore sembrano
vivere in lei, perché ognuna di loro è Monica o lo è stata, la si ritrova nelle
pieghe dell’anima tormentata di Madame Bovary, nei meandri della mente
offuscata dell’indomita Giovanna D’Arco e come lei anche Monica porta i segni
di una ferita di una battaglia vinta; la si ritrova nella forza della Carmen
diretta da Giancarlo Sepe che si affida alle musiche di Tom Wains il poeta
maledetto della canzone americana. Poeti e musica fanno da sfondo ai rendering portati in scena dalla Guerritore.
La scenografia è
scarna punta sulle luci a cono che proiettano la luce dal basso verso l’alto su
uno sfondo nero, il tutto è lasciato alla presenza scenica di Monica che
riempie il palco, il suo timbro di voce impostato da forma e colore a tutti i
personaggi citati, dà vita alla sua stessa vita, fino al racconto a ritroso
della sua “La Sera della Prima” quando Giorgio Strehler la scelse per
interpretare Anja ne “Il giardino dei ciliegi” di Anton Čechov debutto avvenuto
nel 1974 al teatro Piccolo di Milano.

Lo spettacolo si chiude con la seconda “Sera della Prima” per Monica
Guerritore, questa volta un debutto cinematografico che la vede protagonista e regista
di una pellicola intitolata “Anna” ispirata alla vita di una donna e artista
romana: Anna Magnani.
Viene proiettato il trailer e sulle note della canzone del 2017 di Paola
Turci “Ma dimmi te” dedicata proprio ad Anna Magnani scorrono le sequenze del
film, mentre una consapevole, intensa e gagliarda donna dai mille volti, volteggia sul palco ballando con Nicolò
Giacalone suo partner e complice in questa pièce dove Monica Guerritore festeggia
la sua carriera, mentre ad applaudirla nel pubblico c’è suo marito accanto ai
suoi tanti estimatori.

Scritto, diretto e interpretato da Monica Guerritore
Produzione Compagnia Orsini
Distribuito dalla Bm
Produzione in collaborazione con Lumina Mgr
Luci di Carlo Pediani

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