Premio Luchino Visconti 2023 alla carriera al drammaturgo, attore, regista Emanuele D’Errico.
Domenica 18 giugno 2023, Piazza Marina - Casamicciola Terme.
Servizio di Rita Felerico
I vincitori
delle sezioni pittura e scultura, fotografia, canzone inedita, film stranieri e
italiani, ed alla carriera sono stati tanti; segnaliamo Cristina Donadio
(premio alla carriera), il giovane attore Antonio Orefice (miglior attore non
protagonista in Mare Fuori), il giornalista Lino Zaccaria e il giovane
attore, regista, drammaturgo Emanuele D’Errico, il quale, premiato già in vari
concorsi e molto apprezzato dalla critica teatrale, riceve un premio alla
carriera ben meritato.
Abbiamo
rivolto ad Emanuele in occasione del premio alcune domande, per conoscerlo
meglio, per apprezzarlo di più, perché un artista / attore / drammaturgo che
parla di condivisione con passione come lui è un dono, per il teatro, per tutto
quello che il teatro significa e per tutto quello che ruota intorno al teatro.
Non posso negare che ricevere questo riconoscimento mi riempie di orgoglio. Certo, come tutti i premi io lo accolgo come uno sprone, un incentivo a continuare nel mio percorso con umiltà e studio. Sono ancora all’inizio potremmo dire, seppur un inizio intenso e colmo già di tantissime soddisfazioni e importanti traguardi.
La motivazione: cosa ti ha colpito
di più?
Purtroppo, viviamo in un'epoca di premi e bandi. Per le giovani compagnie di teatro e per gli artisti oggi l’unico strumento di visibilità e di attenzione è quello dei bandi. Ricevere oggi un premio al quale non ho partecipato ma che è il risultato di qualcuno che ha osservato e che ha scelto me per essermi distinto nel mio lavoro è forse la cosa che più mi rende felice.
E’ un incitamento per altri percorsi di studio e ricerca?
A prescindere da questo premio sono sempre desideroso di iniziare nuovi percorsi di ricerca. Si può dire davvero che non mi fermo mai, o meglio, io ogni tanto vorrei anche fermarmi ma la mia testa lavora indipendentemente da me e non riesco a frenarla. Oggi sono nel Rione Sanità dove con la mia compagnia lavoriamo con i giovani del territorio, con loro ho tanti obiettivi di crescita e devo dire che i miei desideri sono sempre molto ambiziosi. Il 22 luglio di quest’anno presentiamo il nostro evento simbolo che è ‘A voce d’’o vico, una festa di teatro e musica dai balconi del vicolo che abitiamo. Ora tutte le mie energie sono concentrate qui, ma non nego che la testa sta già viaggiando verso le possibili sperimentazioni future.
Più che dedicarlo a qualcuno io ci tengo proprio a condividerlo. Nel mio percorso e in ogni traguardo raggiunto c’è ognuno dei miei compagni di viaggio. Non posso non incominciare da Clara, la mia compagna di vita che è anche la mia prima collega. E poi lo condivido con ognuno dei componenti della mia compagnia Putéca Celidònia, perché loro si sono fidati di me e a me si affidano spesso. Sono le prime persone che hanno creduto in me quando forse non ci credevo neanche io. Ognuno di loro, ogni maestranza accompagna i miei sogni e li rende possibili, anche quando i sogni sono estremamente visionari. L’artista vive costantemente nella propria solitudine ma allo stesso tempo quando trova delle persone capaci di attenuare quella solitudine e, anzi, che riescono a trasformarla in magia collettiva ecco allora che accade il teatro. Credo moltissimo nei collettivi e poco nelle individualità. Per questo io mi sento completo grazie alle persone che ogni giorno lavorano con me e quindi, in questo premio, ci sono anche loro.
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