Teatro
Politeama Pratese - Via G. Garibaldi 33/35, PRATO – il 9 alle ore 21 e il 10 alle
ore 16.00 marzo 2024.
Servizio
di Cinzia Capristo
Al Politeama di Prato è andata in scena Amanti, una commedia brillante inedita in due
atti, scritta e diretta da Ivan Cotroneo, che vede
protagonisti Massimiliano Gallo e Fabrizia Sacchi, con
Orsetta De Rossi, Eleonora Russo e Diego D’Elia. Uno spaccato di vita dei nostri tempi, che ha tormentato gli uomini
e le donne di ogni epoca: la rincorsa verso una felicità che lascia dietro di sé
macerie di vite infrante. Come scrisse Charles Baudelaire: « Mais qu’importe l’éternité de la
dramnation à qui trouvé dans une seconde l’infini de la jouissance? »
Tutto ruota intorno al dualismo di sentimento e passione, relazioni
e fugaci avventure. L’amore sembra godere di un suo status proprio, dove uomini
e donne vulnerabili si attanagliano, preda di un vortice di passione dentro un destino
comune che fa incontrare i due protagonisti. Quando il sipario si apre, un
ascensore in primo piano divide due ambienti; a destra lo studio di una psicoterapeuta,
a sinistra la camera matrimoniale di un albergo. Davanti all’ascensore
dell’atrio di un palazzo che ospita lo studio della dott.ssa Gilda Cioffi (Orsetta
De Rossi), psicoterapeuta specializzata in problemi di coppia, si incontrano
Claudia Silvestri (Fabrizia Sacchi) e Giulio Rinaldi (Massimiliano
Gallo). Entrambi hanno appuntamento settimanale con la Cioffi ogni
mercoledì: alle 15 Claudia, alle 16 Giulio. Cercano risposte ad una vita che
non li soddisfa, sperando che qualcuno gli indichi la strada maestra. Claudia ha appena concluso la seduta ed è visibilmente
scossa; lui, Giulio ironico e scanzonato, tenta un approccio.
Due persone si
incontrano, gli sguardi si incrociano, due chiacchiere, le battute innescano
risate ed ecco infiammarsi e scoccare la scintilla dell’attrazione. Nessuno dei
due è alla ricerca di qualcosa di importante, ma solo di leggerezza, evadere da
matrimoni stereotipati, frustrazioni di coppia alla ricerca spasmodica di un
figlio che non arriva, il bisogno di una “stampella” per essere felici e
provare emozioni sopite, per dare una nuova direzione alla propria vita.
Da questa prima scena il sipario si richiude e da un grande schermo
appaiono i “titoli di testa”, il titolo dello spettacolo, i nomi dei
protagonisti del cast tecnico e artistico. Ivan Cotroneo, alla sua prima
regia teatrale, ha voluto mettere in evidenza come cinema e teatro possono
combinarsi; questo appare con malta chiarezza nella scena finale della pièce
che immortala un fermo immagine di una scena romantica proprio con la tecnica
di un film.
Il Sipario si riapre, l’ascensore scompare dalla scena lasciando in
risalto i due ambienti focali della pièce, prima separati da un pannello e poi,
man mano che la storia si dipana, i due ambienti diventano un unicum evidenziando per i due
protagonisti, come lo sviscerare dei loro problemi alla dott.ssa Cioffi, li ha
resi consapevoli delle loro vite che stanno mutando; il flirt iniziale diventerà
una relazione, il sesso lascerà il posto ai sentimenti.
Infatti, a pochi mesi da quell’incontro, i due protagonisti si
ritrovano in una stanza d’albergo da amanti, e riconoscono di essersi scoperti
a vicenda.
Entrambi sposati, Giulio con moglie e tre figli, Claudia una donna fragile
combattuta tra la carriera e la voglia di avere un figlio dal compagno più
giovane di lei. Relazioni sentimentali che vanno avanti per inerzia, perché è difficile
prendere decisioni: per lui, divorziare da una moglie ormai esasperata e tentare
di costruire un rapporto distensivo con i figli percepiti come estranei e
ostili; per lei, ammettere che il suo matrimonio non può reggere solo sulla
voglia di diventare genitore. Una scena cruciale della pièce, che fa sorridere
e allo stesso tempo riflettere, è quando lei cerca di recuperare il rapporto
col marito e parte per una vacanza nel periodo di Natale, mentre lui si reca
nella stanza dell’albergo per incontrarla; deluso di non trovarla dice: “mi
ha lasciato solo con la famiglia”, una solitudine che attanaglia, che
macera, pur in presenza di affetti familiari.
Ma lei ritorna prima dalla
vacanza, perché quel vuoto, quella solitudine che sente lui, è la stessa
sensazione che prova lei, il loro legame è diventato qualcosa di solido,
d’importante.
La storia della relazione di Giulio e Claudia si snoda tra incontri
in albergo e dialoghi fatti di mezze verità raccontate alla dott.ssa Cioffi, poiché
entrambi vi si recano spesso con i loro rispettivi partner Laura (Eleonora
Russo) e Roberto (Diego D’Elia). La dottoressa è ignara che i suoi
due pazienti in realtà si conoscono ed hanno una relazione che prosegue,
nonostante i sensi di colpa verso i rispettivi partner. Tutto sembra andare
secondo i piani, finché accade qualcosa che stravolgerà gli equilibri. La
Cioffi scopre che i suoi due pazienti hanno una relazione e si sente tradita,
ma grazie a questa rivelazione, tutto prenderà una piega diversa, fino a
condurre i due protagonisti a fare delle scelte.
Nella scena finale i due si rincontrano, ma questa volta l’incontro
avviene per strada. Giulio è ormai separato, mentre Claudia, che ha deciso di
restare con il marito, è incinta di una bimba. Giulio intuisce dalle parole di
Claudia che il figlio così tanto atteso è suo, ma rispetta la decisione di
Claudia. I due si salutano in un abbraccio struggente e si incamminano ognuno
per la propria strada, ma ad un tratto Giulio si gira la guarda e gli dice: ogni
tanto mi farai vedere questa bimba? Il regista lascia aperto il finale
della storia lasciando allo spettatore possibili scenari. Una commedia
divertente e brillante che fa riflettere.
La vis comica di Massimiliano Gallo e il suo recitare in napoletano,
hanno reso il suo personaggio accattivante. Gallo riempie la scena, è
mattatore, conquista il pubblico, riesce ad incarnare perfettamente il personaggio
di Giulio, uomo diviso tra la responsabilità di marito e padre di tre figli e il
riscatto di una felicità ritrovata nella relazione con Claudia. Bravissima Fabrizia Sacchi, capace di rendere al meglio le
fragilità e i desideri di una donna che, da una parte anela di diventare madre,
dall’altra è combattuta tra il sentimento passionale che prova per Giulio e
l’amore tenero per suo marito Roberto.
Una strepitosa ed elegante Orsetta De Rossi ha saputo mettere in
risalto la figura dell’analista, personaggio chiave della pièce e della società
moderna che si è voluta rappresentare. Bravissimi anche Eleonora Russo, nel
ruolo della moglie adirata e amareggiata da un matrimonio ormai logoro, e Diego
D’Elia nel ruolo del compagno di Claudia, uomo innamorato, ma fragile. La
scenografia di Monica Sironi è curata nei minimi particolari.
L’intera kermesse è scandita da canzoni che accompagnano e
sottolineano momenti importanti della storia tra Giulio e Claudia come “Mi
sono innamorato di te” cantata dallo stesso Massimiliano Gallo, “Ed io
tra di voi “ di Charles Aznavour, “Dettagli” di Ornella Vanoni “Senza
Fine” di Gino Paoli, “Vorrei che fosse amore” di Mina e “Ma che
freddo fa” di Nada, cantata anche sul finale dello spettacolo da
Massimiliano Gallo, che, insieme all’intera compagnia, ha salutato il pubblico che
ha tributato applausi scroscianti.
Note di Regia:
“I temi di Amanti mi appartengono da sempre. Nei miei romanzi, nei
film, nelle serie televisive che ho scritto e diretto, il confronto tra il
maschile e il femminile, la rottura degli stereotipi di genere, la prepotente
forza del sesso e quella ancora più devastante dell’amore, hanno sempre avuto
grande spazio, nel tentativo continuo di raccontare l’evoluzione della società
e del costume attraverso le relazioni amorose. Nella commedia questi temi
prendono forma in un racconto moderno ed estremamente divertente, ma anche
pieno di tenerezza e verità, come sempre succede nella commedia della vita.”
Commedia inedita scritta e diretta da Ivan Cotroneo
Con Massimiliano Gallo, Fabrizia Sacchi,
Orsetta De Rossi, Eleonora Russo, Diego D’Elia
Scene di Monica Sironi
Costumi di Alberto Moretti
Luci di Gianfilippo Corticelli
Produzione Diana Or.l.S.
s.n.c.
Foto di scena
Foto di Silvia Tondelli
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