NOCCIOLINE di Fausto Paravidino, regia Renato Carpentieri

Al Teatro Mercadante 8 e 9 luglio 2024

Servizio di Pino Cotarelli

Con il debutto dell’8 e 9 luglio 2024, al Teatro Nazionale di Napoli, con lo spettacolo “Noccioline”, gli ex allievi, ormai diplomati, del triennio 2021-2024 della scuola del Teatro Nazionale di Napoli, diretta da Renato Carpentieri, hanno confermato la validità di questa scuola di formazione attoriale, dimostrando di avere sufficiente e appropriata preparazione, nel rendere i vari personaggi di questo spettacolo tratto dal noto testo di Fausto Paravidino, scritto nel 2001 su commissione del Royal National Theatre di Londra.

Una rappresentazione divisa in due parti, in cui un gruppo di giovani affrontano tematiche esistenziali attraverso giochi che appaiono infantili e superficiali. L’attaccamento maniacale a spettacoli televisivi del mondo di Schulz e dei suoi “peanuts”, sembra prevalere sull’approfondimento di legami sentimentali e familiari. L’arduo e difficile tentativo di accordarsi su acquisti che possono essere solo comuni, travalica la singola individualità che pure esiste. L’invasione irriverente dell’appartamento di un amico, con il conseguente disordine e la sporcizia arrecata e mai evitata, sembra un simbolo impunito della forza del gruppo in cui si fondono caratteri forti e deboli dei singoli.

Scritte sul display in alto vogliono forzare l’assegnazione alle vicende in corso, di etichette e slogan, e così la colletta per comprare la Coca-Cola diventa metafora della spartizione della ricchezza del pianeta, mentre l’intrusione di ospiti in una casa privata allude a migrazioni, invasioni e colonizzazioni contemporanee.

In effetti sembrano evidenziarsi visioni omologate e superficiali che troppo spesso si attribuiscono alle nuove generazioni; quei rapidi giudizi di superficialità e di vuoto di ideali che si individuano nei giovani, che non consentono di approfondire, di guardare dentro alle problematicità che derivano per lo più, da una società complessa come la nostra. Una società che non permette una progressiva elaborazione, una giusta maturazione, magari usufruendo dell’apporto delle esperienze già vissute dalle generazioni precedenti.

Nella seconda parte, una serie di vicende in cui si avvertono quelle scelte sbrigative che portano i giovani a scegliere troppo velocemente, da quale parte stare; essere vittime o carnefici, con tutto l’apporto dell’immaturità e dell’abuso di quei pochi sprazzi di falso potere che può offrire una singola occasione.

Nella parte finale sembra prospettarsi un finale riveduto e diverso; un segnale di una avveduta improvvisa maturazione dei personaggi o solo la partecipazione all’ennesimo gioco interattivo in cui si può modificare il finale?

Una rappresentazione nella quale i ragazzi hanno dimostrato agilità e padronanza dei ruoli, a riprova del proficuo corso di studi del triennio sostenuto, dando prova di avere seguito le indicazioni dell’oculata regia del direttore Carpentieri, che passa il testimone della direzione della formazione, per il triennio 2024-2027 ad Arturo Cirillo (per il quale è disponibile il bando di partecipazione alle selezioni per l’ammissione sul sito www. teatrodinapoli.it).

Note di regia

“Sono contento di concludere la mia esperienza di direttore della scuola del Teatro di Napoli con un testo intelligentemente politico, senza proclami ideologici e allo stesso tempo commedia divertente, È una fortuna per giovani attrici e attori appena diplomati, per il loro primo spettacolo sulle tavole del Mercadante, completo di scene, luci e costumi. Ventitré sequenze brevi inquadrano una società. Ogni sequenza ha il suo titolo che, con pungente ironia, collega ciò che accade in scena al mondo.”

 






















© RIPRODUZIONE RISERVATA  

Post più popolari