Le Troiane - in guerra per un fantasma, da Euripide regia di Carlo Cerciello

Al Teatro Nuovo dal 9 al 12 gennaio 2025

Servizio di Rita Felerico

 

Rileggere i classici greci, andare ad ascoltare fra le parole, nelle figure degli eroi, nelle loro azioni, gli echi della nostra contemporaneità, i drammi sinistri degli uomini / tiranni che popolano la realtà travestiti da colonelli, da persone per bene vestite con giacche e cravatte, ossessionati dal potere, oppressi da manie di violenta distruzione che attraverso radio e schermi tv rovesciano addosso ad una umanità inerme.

Rachel Bespaloff nel suo scritto L’Iliade, o il poema della forza parla di un senso di vita che nell’Iliade come nella Bibbia non si lascia scoprire, valutare e la guerra non si spegne nelle menti e nelle anime come le braci, è nell’essere umano.

Per questo Carlo Cerciello progettando Le Troiane richiama lo spettacolo alla guerra in atto in Palestina, proponendoci una lettura che con forza ci dice  come dal 415 a.C. , tempo della tragedia euripidea, ad oggi non sia mutato molto : gli interessi economici motore dei conflitti e delle controversie, il desiderio di vendetta, il rintracciare un falso responsabile del conflitto per nascondere  la spregiudicata violenza e disconoscenza dell’essere, della vita, “ Lo spettacolo è dedicato al già martoriato popolo palestinese, il cui genocidio in atto, è cinicamente giustificato, mistificato e autorizzato dalla propaganda guerrafondaia occidentale”, scrive il regista.

C’è in questa sua proposta il desiderio di condividere emozioni e sentimenti che si vanno spegnendo, che ci stanno abbandonando, la ricerca di una verità che si vuole nascondere e il teatro permette di guardare con occhi senza remore e rivedere i classici riattualizzando la loro grande qualità comunicativa.


«L’adattamento – spiega Carlo Cerciello – pur rifacendosi al testo euripideo lo contamina con inserti tratti dalle riscritture di Sartre, Giraudoux, Seneca e da altre tragedie dello stesso Euripide, quali Ecuba e Elena, per ampliarne l’orizzonte tematico ed attualizzarlo. Le Troiane, pur conservando la tematica principale della tragedia di Euripide, quella, cioè, della disumanità e dell’ingiustizia della guerra che non risparmia né vinti né vincitori, abbandona i confini netti tra vittime e carnefici per indagarne le zone grigie».

Ricorda queste affermazioni quel bambolotto presente in scena al centro del palcoscenico, posto al centro di una immaginaria orchestra di teatro greco nel quale tutto lo spettacolo ci immerge.

 

E come un deus machina Elena, incorniciata nella sua futilità, è lì a rappresentare il cieco occidente; lo stesso Euripide accenna ad una Elena innocente nella tragedia omonima del 412 a. c. La Tindaride, Elena non avrebbe tradito il marito, poiché nel letto di Paride, la dea Era aveva messo un simulacro: la guerra, dunque, si sarebbe combattuta per un fantasma e questo spiega il sottotitolo in guerra per un fantasma. Elena, così, si trasforma in un pretesto, una fake news, uno strumento di propaganda che spinge alla vendetta portando allo scoperto la parte grigia di noi, si legge nelle note di regia.

 

Ecuba (è interpretata da Imma Villa: …..uomini d’Europa voi disprezzate l’Africa l’Asia e co chiamate barbari, ma quando la vanagloria e la cupidigia vi portano da noi, saccheggiate, torturate, massacrate “), Andromaca (è interpretata da Serena Mazzei: “Maledetti, inventori di supplizi atroci, questo fanciullo - Astianatte – è innocente, perché lo uccidete? “), Cassandra (è interpretata da Mariachiara Falcone: E questo è ciò che chiamate vincere la guerra? Noi l’abbiamo persa, ma non me ne vergogno”), guardano il mare da cui arrivano gli ultimi echi del disastro che le ha fatte orfane e vedove, sole. Vestita di bianco, Elena (interpretata Cecilia Lupoli:Quella guerra nacque e si nutrì di menzogna, dieci anni di guerra furono lunghi abbastanza da far dimenticare come nacque “), sotto un ombrellone, ha accanto un vecchio cavallino a dondolo di legno, il gioco del destino.
Bravissima come sempre Imma Villa con la sua voce, il suo viso, il suo carisma. Brave anche le giovani attrici, presenze attoriali di respiro professionale e di qualità comunicativa.

 

“Le Troiane”, “Ecuba” e “Elena” di Euripide, adattamento di Sartre, riscrittura di Seneca, regia di Carlo Cerciello

con Imma Villa

e con Mariachiara Falcone, Cecilia Lupoli, Serena Mazzei

costumi Antonella Mancuso

musiche Paolo Coletta

foto di scena Anna Camerlingo

aiuto regia Aniello Mallardo

scene Andrea Iacopino

costumi Laboratorio Donadio

video editing Fabiana Fazio

assistenti Anna Orabona, Umberto Ranieri, Luca Russo

produzione Fondazione Teatro Due/Anonima Romanzi

Si ringraziano Cesare Accetta, Roberto Crea

 

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