GUERRA E PACE, con Pamela Villoresi, regia di Luca de Fusco

Al Teatro Politeama Pratese - Via G. Garibaldi 33/35, Prato – il 18 alle ore 21 e il 19 alle ore 16.00 Gennaio 2025.

Servizio di Cinzia Capristo

Al Politeama di Prato è andato in scena un adattamento del lavoro di Lev Tolstoj “Guerra e Pace” un racconto rievocativo della nobiltà russa durante la dissoluzione dell’Impero e le guerre napoleoniche. Tuttavia, questa commedia è molto di più, è un viaggio allegorico e tortuoso di un microcosmo ossia le vicende di due famiglie della nobiltà russa i Bolkonskij e i Rostov, tra cui emergono le figure di Nataša Rostova, Andrej Bolkonskij e Pierre Bezuchov, che raccontano la storia di un macrocosmo, evidenziando le differenze tra Napoleone e il Generale russo Kutuzov, sia in termini di personalità sia sul piano dello scontro armato.

Un viaggio che spazia nei vasti orizzonti dei sentimenti dove tutto è celebrazione, a testimonianza dei recessi dell’atarassia dell’anima. 


Personaggi che assediati dai mali del mondo e dai beni terreni si affidano alle cure taumaturgiche di Dio per sopportare una esistenza di privazioni, ma anche personaggi che si lanciano in battaglie in campo aperto per riconoscersi in quella dimensione del dolore che è la guerra, perché la pace uccide l’anima. I cadaveri sono superiori alle idee degli uomini e come dice Tolstoj: “Tutte le idee che hanno enormi conseguenze sono sempre idee semplici”. I personaggi di questa commedia si muovono intorno a conflitti interiori: impavidi e vincenti in guerra, ma arroccati nell’assedio dell’amore terreno sentono vacillare le loro certezze. Spaziano nei vasti orizzonti del desiderio d’amore che non placa la loro condizione umana di sofferenza. 

Quando il sipario del teatro si apre la scena che appare evidenzia il crollo di un palazzo nobiliare smembrato come metafora di un mondo che va a pezzi; una scala centrale, sulla sinistra adagiato a terra un lampadario in stile Ca’ Rezzonico e accanto un divano “chaise longue”. In questo scenario appare una grande dame, Annette, impersonata da Pamela Villoresi, che si appresta a narrare, mentre le luci in un effetto chiaro-scuro iniziano a svelare i vari personaggi che sono già sul palco, alcuni adagiati sulla scala altri oscurati dalle luci, mentre si ode la musica di un violino che incornicia la scena.

Una interpretazione quella della Villoresi di grande maturità artistica; nelle vesti di Annette che tesse la trama di questi personaggi è circondata da una compagnia di valenti attori che danno spessore ad ognuno dei personaggi interpretati, rendendoli a volte caricaturali.

Con maestria Annette come voce narrante tenta di discolpare i vari personaggi, e in uno scontro dialettico con enfasi tenta di riportarli sulla dritta strada in un gioco a rincorrerli e smascherare le loro debolezze e fragilità.


Le scene più incisive vengono proiettate, con un fermo immagine per trattenere ricordi e emozioni che sopravvivono ai personaggi stessi dando la sensazione all’occhio attento dello spettatore di un colosso cinematografico; si ammira il volteggiare dei personaggi che con una sequenza di movimenti lenti appaiono in un gioco pirandelliano sfaccettati dai mille volti della loro personalità, due braccia che si intrecciano in un ballo, due mani che si sfiorano, gli sguardi che si incrociano, tutto proiettato mentre gli attori recitano.

La regia di Luca de Fusco tenta col gioco delle immagini di rendere visibile ciò che non è visibile: i sentimenti, le emozioni, affidandosi alla professionalità dei video di Alessandro Papa, alle scene di Marta Crisolini Malatesta e alle luci di Gigi Saccomandi, sono questi tre elementi a dare spessore e novità a questa commedia. 


Un’ottima intuizione quella di Fusco di intrecciare attori e immagini.


Alla fine, tutto si ricompone e come un puzzle, nella scena finale, il palazzo in rovina inizia a ricomporsi in tutto il suo splendore. Il finale è un inno alla speranza, la guerra porta distruzione, dolore, ma come dice Tolstoj: “Lasciamo che i morti seppelliscano i morti, ma fin quando si è vivi, bisogna viver ed essere felici”.


Il pubblico del teatro Politeama ha omaggiato la sua conterranea Pamela Villoresi e tutta la sua compagnia tributandogli lunghi e calorosi applausi.

 

 

 

GUERRA E PACE dal romanzo di Lev Tolstoj

adattamento di Gianni Garrera e Luca De Fusco
Con Pamela Villoresi e
Federico Vanni, Paolo Serra, Giacinto Palmarini, Alessandra Pacifico Griffini, Raffaele Esposito, Francesco Biscione, Eleonora De Luca, Giacinto Palmarini, Mersila Sokoli, Lucia Cammalleri.
Regia di Luca De Fusco
Aiuto regia Lucia Rocco
Scene e Costumi di Marta Crisolini Malatesta
Luci di Gigi Saccomandi
Musiche di Ran Bagno
Creazioni video di Alessandro Papa
Coreografia di Monica Codena
Produzione del Teatro Biondo Palermo, Teatro Stabile di Catania, Teatro di Roma – Teatro Nazionale

 Foto Silvia Tondelli

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