FAUSTUS IN AFRICA! di William Kentridge e Handspring Puppet Company, regista William Kentridge

Al Teatro Mercadante il 2 e 3 luglio 2025 - Per il Campania Teatro Festival

Servizio di Rita Felerico

Presente a Napoli con le sue opere nella stazione della metropolitana di Toledo, e poi a Capodimonte, al Madre, William Kentridge    ripropone, con le dovute innovazioni tecnologiche, per l’edizione 2025 del Campania Teatro Festival un lavoro del 1995, il Faustus in Africa, con le scenografie e i burattini della Handspring Puppet Company, alla quale lo lega una storica collaborazione. E’ uno spettacolo ‘senza tempo’, come afferma lo stesso regista, perché la sete di potere, l’ingordigia, la costante ricerca di ricchezza ad ogni costo, capace di cancellare – pur di ottenerla – ogni sentimento di umana convivenza, sono tematiche che oggi si ripropongono con un grado di ferocia e di violenza ancora più forte.

Il suo Faustus non esita a scendere a patti con il diavolo, a vendere la sua anima al diavolo, pur di riuscire nel suo intento egoico, teso a cancellare sulla sua strada e senza nessuna pietà o comprensione dell’altro, persone e mondi naturali, a sopraffarli nel nome di una gloria che si rivelerà poi tanto effimera quanto vuota. I brani di Warrick Sony e del musicista scomparso James Phillips – al quale viene dedicato lo spettacolo – accompagnano il safari sanguinario di Faustus in Africa, un torrente in piena, colmo di avidità, e il ritmo serrato di tutta l’azione scenica che affascina e coinvolge grazie alla coordinata e sapiente regia, che amalgama video, disegni, parole e la simbiotica presenza degli attori e dei burattini.  La scena ricorda gli ambienti coloniali, l’atmosfera di un falso benessere e il dolore e la sofferenza dei popoli senza voce, o meglio ai quali si e rubata la voce. Un momento di teatro per riprendere il filo della storia spesso dimenticata ma non molto distante - se solo proviamo a voltare le spalle e a guardare – dal presente ed osservare ciò che è rimasto di un’epoca che traccia segni nel cuore e nella vita su più generazioni. Il masterclass dal titolo The periphery and the Centre organizzato dal Campania Teatro Festival il 3 luglio presso il Mercadante con i due artisti del teatro di figura contemporaneo Adrian Kohler e Basil Jones dell’Handspring Puppet Company – attiva dal 1981 a Città del Capo – ha completato questa singolare esperienza di teatro, dalla quale non solo trarre insegnamento ma spunti per rendere ancora più vivo e incisivo nel sociale il teatro e il suo messaggio.

FAUSTUS IN AFRICA!

DI WILLIAM KENTRIDGE E HANDSPRING PUPPET COMPANY
REGISTA WILLIAM KENTRIDGE
CAST EBEN GENIS, ATANDWA KANI, MONGI MTHOMBENI, WESSEL PRETORIUS, ASANDA RILITYANA, BUHLE STEFANE, JENNIFER STEYN
DIRETTORE ASSOCIATO LARA FOOT
DIRETTORI DEI BURATTINI ADRIAN KOHLER & BASIL JONES (HANDSPRING PUPPET COMPANY)
DIRETTORE DELLE PROVE & DIRETTORE ASSOCIATO DEI BURATTINI ENRICO DAU YANG WEY
DESIGN ADRIAN KOHLER & WILLIAM KENTRIDGE
ANIMAZIONE WILLIAM KENTRIDGE
COSTRUZIONE DEI BURATTINI ADRIAN KOHLER & TAU QWELANE
COSTUMI DEI BURATTINI HAZEL MAREE, HILTRUD VON SEIDLITZ & PHYLLIS MIDLANE
EFFETTI SPECIALI SIMON DUNCKLEY
SCENOGRAFIA ADRIAN KOHLER
COSTRUZIONE DEL SET DEAN PITMAN PER UKULULAMA PROJECTS
PITTURA E ALLESTIMENTO DEL SET NADINE MINNAAR PER SCENE VISUAL PRODUCTIONS
TRADUZIONE ROBERT DAVID MACDONALD
TESTO AGGIUNTIVO LESEGO RAMPOLOKENG
MUSICA JAMES PHILLIPS & WARRICK SONY
SOUND DESIGN SIMON KOHLER
PROGETTAZIONE LUCI E GESTIONE DI PRODUZIONE WESLEY FRANCE
DIRETTORE TECNICO LUCILE QUINTON
STAGE MANAGER E OPERATORE VIDEO THUNYELWA RACHWENE
INGEGNERE DEL SUONO TEBOGO LAAKA
VIDEO CONTROLLER KIM GUNNING
PRODUTTORI QUATERNAIRE SARAH FORD, ROXANI KAMPEROU, EMMANUELLE TACCARD
LA VERSIONE DEL 2025 È PRODOTTA DA QUATERNAIRE/PARIS E RIPROPOSTA CON IL SUPPORTO DEL CO-COMMITTENTE THÉÂTRE DE LA VILLE/FESTIVAL D’AUTOMNE (PARIGI).
CO-PRODUTTORI THE BAXTER THEATRE CENTRE AT THE UNIVERSITY OF CAPE TOWN (CAPE TOWN), CENTRE D’ART BATTAT (MONTREAL), CITÉ EUROPÉENNE DU THÉÂTRE – DOMAINE D’O – MONTPELLIER / PCM2025 (MONTPELLIER), FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL – CAMPANIA TEATRO FESTIVAL (NAPOLI), GREC FESTIVAL (BARCELLONA), KUNSTENFESTIVALDESARTS (BRUXELLES), THALIA THEATER (AMBURGO)
LA VERSIONE DEL 1995 È STATA PRODOTTA DALLA HANDSPRING PUPPET COMPANY
IN COLLABORAZIONE CON THE MARKET THEATRE, ART BUREAU (MONACO), KUNSTFEST (WEIMAR), STANDARD BANK NATIONAL ARTS FESTIVAL, THE FOUNDATION FOR THE CREATIVE ARTS, SHARP ELECTRONICS E MANNIE MANIM PRODUCTIONS
Rappresentazione
FAUST I e II © The Estate of Robert David Macdonald
AGENTE PER I DIRITTI ALAN BRODIE REPRESENTATION LTD www.alanbrodie.com
Handspring Puppet Company è rappresentata a livello internazionale da Quaternaire / Sarah Ford www.quaternaire.org


In memoria di James Phillips (1959–1995)
James Phillips è stato compositore, musicista e la voce e coscienza di una generazione. È scomparso in seguito a un incidente d’auto.
Lo Shifty Records Artists Fund è stato creato per sostenere artisti in situazioni di crisi. Per maggiori informazioni o per effettuare una donazione, si prega di contattare lloyd@shifty.co.za.
James Phillips è stato compositore, musicista e la voce e coscienza di una generazione. È scomparso in seguito a un incidente d’auto.
Lo Shifty Records Artists Fund è stato creato per sostenere artisti in situazioni di crisi. Per maggiori informazioni o per effettuare una donazione, si prega di contattare lloyd@shifty.co.za.

Le foto sono di Fiona MacPherson

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Note sul regista

L’opera di William Kentridge (Johannesburg, 1955) è ricca di riferimenti. Cinema, letteratura, arte visiva, teatro ma anche questioni sociali, storiche e politiche compongono il suo universo. La sua pratica artistica è infatti il risultato di una formazione variegata che può essere ripercorsa tramite quella che l’artista stesso racconta come la sua “biografia dei fallimenti”. Nelle interviste, Kentridge rivela del suo progressivo “arrendersi” all’idea di essere un artista, dopo aver tentato svariati percorsi. A tre anni, fantasticando su cosa avrebbe voluto diventare da grande, non ha dubbi: un elefante. Questo aneddoto, persistentemente riportato dall’artista, rivela già una caratteristica della sua opera e della sua persona: una forte carica autoironica. A quindici anni sogna di dirigere un’orchestra ma desiste in breve tempo dopo aver preso coscienza dell’iter di studi necessario. Si laurea poi in Scienze politiche e studi africani (1976) all’Università del Witwatersrand, a Johannesburg, la città natale mai abbandonata. Vicino all’arte, in particolare al disegno, e al teatro fin da giovanissimo, tra il 1976 e il 1978 Kentridge frequenta la Johannesburg Art Foundation. Qui sperimenta, con scarsi risultati, la pittura, considerata da lui all’epoca il mezzo espressivo per eccellenza, forse in un’identificazione stereotipata tra artista e pittore. Decide allora di volgersi definitivamente al teatro studiando all’école Jacques Lecoq di Parigi. Abbandona quindi il palcoscenico in poche settimane. Tenta anche la via del cinema ma, trentenne, si riduce in definitiva ad essere un artista.

  
Opera di Kentridge lungo il Tevere a Roma


Opera di Kentridge lungo il Tevere a Roma

 





Opera di Kentridge nella stazione metropolitana di Toledo a Napoli

Opera di Kentridge nella stazione metropolitana di Toledo a Napoli






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