SCALO MARITTIMO di Raffaele Viviani regia Giuseppe Miale di Mauro
Al Teatro San Ferdinando di Napoli - 26 dicembre 2022 - 8 gennaio 2023
Servizio di Rita Felerico
Scritto da Raffaele Viviani nel 1918, Scalo Marittimo narra di una storia
d’emigrazione, ciò che accade sulla banchina del porto di Napoli – varco
dell’Immacolatella - pochi minuti prima della partenza del piroscafo Washington
verso l’Argentina e le emozioni, i dolori, le paure, le speranze dei tanti uomini
e donne costretti dalla povertà a lasciare con le loro famiglie l’Italia. Nello
spazio del porto si muovono facchini, marinai, ambulanti, truffatori pronti a
raggirare i poveri emigranti, a rassicurarli (molti di loro non avevano visto
il mare) per spillare loro più denaro possibile. Una realtà di povertà che si mescola
a quella dei ‘viaggiatori ricchi’, delle cui storie forse non è importante
sapere. Giuseppe Miale di Mauro,
talentuoso regista, non interviene sul testo originale per modificarlo e
renderlo attuale; si affida alla memoria per condurre lo spettatore all’oggi e scoprire che – da Viviani - nulla è mutato,
anzi il pretesto per parlare di emigrazione senza pregiudizi è affidato a quei
giovani musicisti di terza generazione che ritrovando il manoscritto vivianeo
in Conservatorio decidono di leggerlo insieme.
Li accomuna quella scrittura, nonostante le differenze di origine,
islamiche, arabe, turche, anzi quell’antica storia di emigrazione si sovrappone
a quella di oggi e chi emigra costretto a fuggire dalla sua terra subisce gli
stessi tipi di soprusi e le stesse angherie, se non a livelli peggiori. E’
questa l’idea vincente del regista, equilibrato nel dare spazio ai pensieri del
passato e del presente, che ha saputo valorizzare i caratteri dei vari
personaggi evidenziandone i lati positivi e negativi senza sbavature
interpretative, così come da Viviani. La forma musicale scelta per raccontare
dona corpo allo stile comunicativo -come nel coro greco, perché qui si parla di
un dramma che rimane sempre uguale a se stesso – la musica legge e interpreta
le didascalie di Viviani, presenta i personaggi, i vari quadri e i musicisti,
cantastorie, come lo sono i poeti, divengono il tramite fra il tempo di ieri e
quello dell’oggi, è la cifra interpretativa della realtà.
“Un’antica storia d’emigrazione raccontata dal futuro – si legge
nelle note di regia – da tre giovani musicisti figli di immigrati….La
risacca di una eredità che porta a riva solo ciò che è rimasto. Un modo per
analizzare un’inattualità che è straordinariamente attuale.” Bravissimi i musicisti, gli attori, i quali si sono immedesimati in
più di un personaggio, ma in particolar modo Federica Carruba Toscano
interprete di Gesummina e Francesco
Di Leva interprete di Mincuccio. Federica sembra uscire da una foto
ingiallita dal tempo, è espressione di una cultura tutta italiana, contadina,
nella quale i valori forti restano e si rispettano comunque e contro tutto,
simbolo di un amore materno che non è solo filiale ma è l’amore di chi sa che
per camminare nella vita – qualsiasi essa sia -
non solo occorre andare insieme, ma accogliere le diversità. Francesco
ha saputo rendere intenso, commovente, vero e concreto un dolore che in sé
convoglia la sofferenza di tutti i personaggi, una sofferenza che fin
dall’inizio ha attraversato la scena e che lascia sospeso lo spettatore, in
quel finale quasi ovattato,fra domande,
dubbi e un sincero sentimento di colpevolezza.
SCALO MARITTIMO di Raffaele
Viviani
regia Giuseppe Miale di Mauro
con Francesco Di Leva, Adriano Pantaleo, Giuseppe Gaudino
e con Andrea Vellotti, Pasquale Aprile, Federica Carruba Toscano,
Francesca Fedeli, Irene Scarpato
musicisti Simona Boo, Maryam Germinario, Simone Ndiaye
direzione musicale Mario Tronco
scene Luigi Ferrigno
costumi Giovanna Napolitano
disegno luci Luigi Biondi
assistente regia Francesca Fedeli
assistente alle scene Rosita Vallefuoco
assistente ai costumi Sara Oropallo
foto di scena e interventi video Carmine Luino
un progetto Compagnia Nest
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
© RIPRODUZIONE RISERVATA