L’APPARTAMENTO 2B da un’idea di Andrea Cioffi e Sara Guardascione, drammaturgia e regia Andrea Cioffi

Al Ridotto del Mercadante di Napoli dal 18 al 23 aprile 2023

 

Servizio di Rita Felerico

Sara Guardascione e Andrea Cioffi hanno già dimostrato in altri spettacoli di successo la loro versatile capacità professionale (come esempio ricordiamo Raccontami Shakespeare, andato in scena al Piccolo Eliseo di Roma o S.A. Senso Artificiale, con il quale sono risultati vincitori del Premio Nuove Sensibilità  2.0). La loro passione nel fare e proporre un teatro caratterizzato sì da un linguaggio semplice, ma capace di catturare l’attenzione su sentimenti e idee complesse, niente affatto di subitanea comprensione, è risultata una scelta vincente anche per L’Appartamento 2B, in scena al Ridotto del Mercadante fino al 23 aprile.

Prodotto dal Teatro di Napoli, Teatro Nazionale il progetto, vincitore della seconda edizione del Premio Leo de Berardinis per artisti e compagnie campane under 35, riporta si può dire a casa non solo Sara e Andrea, ma anche Fortuna Liguori, Gregorio De Paola, Ciro Grimaldi, i quali si muovono sul palco con disinvolta sicurezza.  Ognuno di loro indossa con convinzione gli abiti dei protagonisti, gli abitanti stanziali o di passaggio dell’appartamento 2B: Aimo -Andrea, un trentenne afflitto da melanconia, incapacità di affrontare il mondo e i suoi ‘problemi’, succube dell’ansia e di un perenne senso di  inadeguatezza alla vita;










Patricia- Fortuna, variopinta nel linguaggio e nei modi, al limite della volgarità, indossa i panni di una migrante evoluta -per sua fortuna ma chi sa con quale fortuna - ora messa a gestire il bistrattato condominio occupato da varia umanità;









Lisa- Sara, la ragazza del piano di sopra, fino a poco tempo prima una sconosciuta per Aimo, impegnata tristemente e senza soluzione di continuità in una routine familiare (accudisce i genitori anziani) che le succhia il tempo e la gioia di vivere;

 



 






il prorompente Ivan – Gregorio irrompe nel monolocale i Aimo con la sua problematica personalità, un po' folle, fuori dalle righe e dagli schemi convenzionali. E’ l’unico che cerca in qualche modo di dissuadere Aimo da quell’ombra che il melanconico trentenne sente incombere costantemente alle sue spalle.









L’ombra è la visione – Ciro che, come un pesante fardello, instrada Aimo alla rassegnata decisione finale: il suicidio.

Sì, perché Aimo è perseguitato dalle bollette insolute, dalla voci - mai incarnate sulla scena- della madre (una sempre brava Rosaria De Cicco), che lo richiama ai suoi doveri morali, della fidanzata Amanda (Lucienne Perreca), che lo vorrebbe più sveglio e pronto alla vita, dell’amico Claudio ( Edoardo Sorgente ), che lo richiama alle responsabilità sul lavoro e nella professione, all’obbligo di una carriera.

Aimo non resiste a tutto questo caos di suoni e incitazioni, non vuole rispondere ai  canoni che la società impone e il dubbio amletico del morire – non morire si scioglierà in una  tragica conclusione perché si sentirà incapace di risolvere le sue frustrazioni, la sua solitudine, la sua inadeguatezza nell’ emozionarsi alla vita.

Perché scrivere di tutto questo? Spesso difficoltà di vita pratica – economica, di relazione, di generica e mal specificata insoddisfazione stritolano i giovani, i quali subiscono le regole e le scelte di una società disumanizzata. Se ne parla poco, così come del senso di solitudine che li costringe a una falsa comunicazione, a una distorsione   di scopi e ideali. Si legge nelle note di regia: “Uno stato mentale caratterizzato dalla incapacità di agire e da frequenti picchi d’ansia, che si riscontra soprattutto nei millennial, quegli adulti nati tra la metà degli anni ’80 e la metà degli anni ’90, sempre under qualcosa”. Osservazioni che il regista condivide con lo psicologo Adam Grant che definisce tale stato d’animo languishing, ovvero languore. Da qui nasce l’idea dello spettacolo.

Spettatrice di una certa età, raccolgo il messaggio di L’Appartamento 2B (in inglese suona appunto to be, e il richiamo alla tragedia del bardo è ovvio) e mi pongo seri dubbi e problemi, sull’incapacità e inadeguatezza  dimostrata dalla mia generazione per non aver arginato l’inarrestabile  defluire del senso di responsabilità verso le proprie persone e verso gli altri, per non aver risposto al linguaggio tecno con la giusta fermezza, che non è rifiuto ma piuttosto approfondita conoscenza e divulgazione. Che una pagina di teatro narri di tutto questo con squarci di comicità e con sguardo leggero, ritengo sia un esperimento immanente e immediato da compiere. Soprattutto – come in questo caso- quando alla bravura attoriale viene affiancata quella di Trisha Palma, per le scene che sanno rimandare con originalità, colore e forma al tempo e all’atmosfera della narrazione, di Andrea Savoia per il gioco delle luci, non dimenticando i  costumi e la  maschera di  Rosario Martone e le musiche ed effetti sonori di  Emanuele Pontoni.










 










L’APPARTAMENTO 2B

da un’idea di Andrea Cioffi Sara Guardascione
drammaturgia e regia Andrea Cioffi
con Andrea Cioffi, Gregorio De Paola, Ciro Grimaldi, Sara Guardascione, Fortuna Liguori
scene Trisha Palma
costumi e maschera Rosario Martone
musiche ed effetti sonori Emanuele Pontoni
disegno luci Andrea Savoia
con la partecipazione in voce di Rosaria De Cicco, Lucienne Perreca, Edoardo Sorgente
aiuto regia Salvatore Scotto d’Apollonia
direttore di scena Flavia Francioso
elettricista Angelo Grieco
macchinista Nicola Grimaudo
foto di scena Ivan Nocera
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

 

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