L’ARIA DELLA LIBERTÀ – L’ITALIA DI PIERO CALAMANDREI, di Nino Criscenti e Tomaso Montanari

Al Teatro Mercadante di Napoli 17 aprile 2023

Servizio di Rita Felerico

Due voci fuori dal coro quelle degli autori di L’aria della libertà – l’Italia di Pietro Calamandrei, perché Nino Criscenti e Tomaso  Montanari nel loro percorso professionale hanno sempre tenuto fede a quei principi che la Storia del nostro Paese insegna e tramanda. Giornalista e attento autore televisivo, Criscenti ha sempre approfondito i temi dell’emigrazione, del lavoro, della tutela dei beni culturali e ambientali, anche in situazioni di grande crisi, quelle che seguono grandi catastrofi naturali, come il terremoto. La sua equilibrata analisi di osservazione è frutto di una formazione culturale che trova le sue evidenti radici nella vena classica della nostra cultura. Tomaso Montanari, storico dell’arte, saggista, rettore dell’Università di Siena è stato insignito nel 2013 dall’allora Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano dell'onorificenza di Commendatore «per il suo impegno a difesa del nostro patrimonio», era il marzo 2013. Nei vari ruoli ricoperti come editorialista, come membro del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, come assessore alla cultura, ha rifiutato compromessi e liberamente criticato la gestione del potere.  Ha lottato nelle file di Italia Nostra, Emergenza Cultura, Libertà e Giustizia.

Lo spettacolo con queste premesse non poteva non essere che un grido di libero pensiero e di denuncia per lo smarrimento degli ideali di libertà, di patria, di giustizia che sono la linfa della nostra Costituzione e della nostra Italia, realtà composta da tante città, piccole, grandi, da tanti paesaggi e saperi popolari che uomini e donne in questi spazi custodiscono, fanno rivivere e vivere per la costruzione di un migliore futuro.

Una trama di musica, parole e immagini; accompagnano le letture di Montanari, brani di Stravinskij, Casella, Šostakovič, Mario Castelnuovo-Tedesco, Paul Hindemith, Olivier Messiaen, che quattro bravi musicisti, Luca Cipriano al clarinetto, Francesco Peverini al violino, Valeriano Taddeo al violoncello e Marco Scolastra al pianoforte eseguono con particolare trasporto ed emozionalità.

Scorrono immagini alle spalle. Si legge nelle note di regia: “Sono immagini dell’album fotografico di uno dei padri della nostra Costituzione, Piero Calamandrei. Nell’album, che si conserva nella biblioteca civica di Montepulciano, Calamandrei ha raccolto le foto delle gite che quasi ogni domenica, dal 1935 fino allo scoppio della guerra, ha fatto con un gruppo di amici in cui si trovano i nomi di alcuni dei maggiori esponenti dell’antifascismo e  della cultura italiana del Novecento: Luigi Russo, Pietro Pancrazi, Nello Rosselli, Alessandro Levi, Guido Calogero, Attilio Momigliano, Ugo Enrico Paoli, talvolta Benedetto Croce, Adolfo Omodeo e in qualche occasione Franco Antonicelli e Leone Ginzburg. Non erano gite qualsiasi, e Calamandrei lo ricorderà dopo la guerra: “Negli anni pesanti e grigi nei quali si sentiva avvicinarsi la catastrofe, facevo parte di un gruppo di amici che, non potendo sopportare l’afa morale delle città piene di falso tripudio e di funebri adunate coatte, fuggivano ogni domenica a respirare su per i monti l’aria della libertà, e consolarsi con l’amicizia, a ricercare in questi profili di orizzonti familiari il vero volto della patria”.

Una Patria frantumata nella sua identità dal nazifascismo, ricordato nelle crude immagini dell’istituto Luce che a tratti scorrono sullo schermo.

Non è solo uno spettacolo solo didattico – dovrebbe anzi essere messo in scena in tutte le scuole seguito da un ampio dibattito fra studenti e testimoni – ma nella sua compattezza espressiva raggiunge uno degli scopi che credo si sia dato : ritornare a riflettere attraverso lo sguardo di Calamandrei sui quei valori che si credono persi e smarriti, riscoprirne il peso e la loro esistenza perché esistono, racchiusi nei cuori e nelle  storie delle famiglie, nelle storie delle fabbriche, degli operai, dei contadini , della sciagurata guerra, della resistenza, dei partigiani.

Alle soglie della ricorrenza del 25 Aprile, Montanari ci invita – ed è importante alla luce di quanto avviene a livello governativo e di gestione del potere – non solo a ricordare ma a prendere posizione. Le parole, gli incontri, le emozioni di quelle passeggiate sono vivi, attuali: sono il programma sentimentale e politico di un’Italia che è ancora possibile – si legge ancora nelle note - L’Italia ha ancora qualcosa da dire, gridò Piero Calamandrei nel 1944, riaprendo da Rettore l’Università di Firenze. Quell’aria della libertà può permetterci di respirare ancora: di immaginare un futuro diverso, un futuro semplicemente, profondamente umano. Dobbiamo crederci anche oggi e lottare.

 

L’ARIA DELLA LIBERTÀ
L’Italia di Piero Calamandrei
di Nino Criscenti e Tomaso Montanari
con Tomaso Montanari
Luca Cipriano clarinetto
Francesco Peverini violino
Valeriano Taddeo violoncello
Marco Scolastra pianoforte
musiche di Alfredo Casella, Mario Castelnuovo-Tedesco, Paul Hindemith, Olivier Messiaen, Dmitrij Šostakovič, Igor Stravinskij

 

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