L’ARIA DELLA LIBERTÀ – L’ITALIA DI PIERO CALAMANDREI, di Nino Criscenti e Tomaso Montanari
Al Teatro Mercadante di Napoli 17 aprile 2023
Servizio di Rita Felerico
Lo
spettacolo con queste premesse non poteva non essere che un grido di libero
pensiero e di denuncia per lo smarrimento degli ideali di libertà, di patria,
di giustizia che sono la linfa della nostra Costituzione e della nostra Italia,
realtà composta da tante città, piccole, grandi, da tanti paesaggi e saperi
popolari che uomini e donne in questi spazi custodiscono, fanno rivivere e
vivere per la costruzione di un migliore futuro.
Scorrono
immagini alle spalle. Si legge nelle note di regia: “Sono immagini dell’album fotografico di uno dei padri della nostra
Costituzione, Piero Calamandrei. Nell’album, che si conserva nella biblioteca
civica di Montepulciano, Calamandrei ha raccolto le foto delle gite che quasi
ogni domenica, dal 1935 fino allo scoppio della guerra, ha fatto con un gruppo
di amici in cui si trovano i nomi di alcuni dei maggiori esponenti
dell’antifascismo e della cultura italiana del Novecento: Luigi Russo,
Pietro Pancrazi, Nello Rosselli, Alessandro Levi, Guido Calogero, Attilio Momigliano,
Ugo Enrico Paoli, talvolta Benedetto Croce, Adolfo Omodeo e in qualche
occasione Franco Antonicelli e Leone Ginzburg. Non erano gite qualsiasi, e
Calamandrei lo ricorderà dopo la guerra: “Negli anni pesanti e grigi nei quali
si sentiva avvicinarsi la catastrofe, facevo parte di un gruppo di amici che,
non potendo sopportare l’afa morale delle città piene di falso tripudio e di
funebri adunate coatte, fuggivano ogni domenica a respirare su per i monti
l’aria della libertà, e consolarsi con l’amicizia, a ricercare in questi
profili di orizzonti familiari il vero volto della patria”.
Una Patria frantumata nella
sua identità dal nazifascismo, ricordato nelle crude immagini dell’istituto
Luce che a tratti scorrono sullo schermo.
Non è solo uno spettacolo
solo didattico – dovrebbe anzi essere messo in scena in tutte le scuole seguito
da un ampio dibattito fra studenti e testimoni – ma nella sua compattezza
espressiva raggiunge uno degli scopi che credo si sia dato : ritornare a
riflettere attraverso lo sguardo di Calamandrei sui quei valori che si credono
persi e smarriti, riscoprirne il peso e la loro esistenza perché esistono, racchiusi
nei cuori e nelle storie delle famiglie,
nelle storie delle fabbriche, degli operai, dei contadini , della sciagurata
guerra, della resistenza, dei partigiani.
Alle soglie della
ricorrenza del 25 Aprile, Montanari ci invita – ed è importante alla luce di
quanto avviene a livello governativo e di gestione del potere – non solo a
ricordare ma a prendere posizione. Le parole, gli incontri, le emozioni di
quelle passeggiate sono vivi, attuali: sono il programma sentimentale e
politico di un’Italia che è ancora possibile – si legge ancora nelle note -
L’Italia ha ancora qualcosa da dire, gridò Piero Calamandrei nel 1944,
riaprendo da Rettore l’Università di Firenze. Quell’aria della libertà può
permetterci di respirare ancora: di immaginare un futuro diverso, un futuro
semplicemente, profondamente umano. Dobbiamo crederci anche oggi e lottare.
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