CONFINI DISUMANI ispirato al testo “Solo Andata” di E. De Luca concept e coreografie Roberta Ferrara.

Al Teatro Piccolo Bellini di Napoli il 16 e 17 dicembre 2023.

Servizio di Daniela Ricci

E jà, famme capí, chi nasce preta e chi stella
stella maschio e femmeniello, chi sta ‘ncielo e chi sta ‘nterra
e si i’ fosse mariuolo, m’arrubbasse tutto chello
ca c’hanno levato ‘a dint’ô core
troppo (troppo, troppo)
troppo (troppo, troppo)…”

E’ sul testo della canzone “Tropp’” di Enzo Avitabile che ha inizio Confini disumani, lo spettacolo di danza della compagnia Equilibrio dinamico diretta da Roberta Ferrara, in scena il 16 e il 17 dicembre al Teatro Piccolo Bellini di Napoli in occasione della nuova stagione teatrale 2023/24.

In un’epoca in cui il filantropismo da social e il politically correct a tutti i costi sono diventati una moda ormai diffusa tra le persone, Roberta Ferrara fa la differenza. Con il suo lavoro coreografico, sfonda la quarta parete e ci scuote, smuove le coscienze dal profondo, va oltre il pregiudizio costringendoci a vedere una realtà poco conosciuta se non da chi la vive per davvero.

Utilizzando come fonte di ispirazione “Solo andata” di Erri De Luca, poema in versi che descrive la condizione umana e disumana dei migranti durante il viaggio che devono affrontare per fuggire dall’inferno in cui vivono, Confini disumani affronta un discorso più ampio riguardo al concetto di confine inteso in senso lato e di sentimenti umani espressi nella loro più subdola ambiguità.

Confini geografici, dunque, che null’altro servono se non a dividere chi possiede ricchezze e chi no (Dicono: siete sud. No, veniamo dal parallelo grande, dall’equatore centro della terra scrive De Luca), che generano a loro volta confini mentali volti a suscitare la paura, la diffidenza, l’odio ingiustificato privo di fondamenta. Ma anche confini culturali di comunità che si “auto ghettizzano” per sopravvivere, dove se cade uno cadono tutti, dove il singolo che lotta per rompere il confine e venirne fuori, viene inevitabilmente e necessariamente ritrascinato al suo interno.

Sulle musiche di Enzo Avitabile e dei Faraualla, sul ritmo della taranta, delle litanie e delle cantilene napoletane e su melodie arabizzanti, Confini disumani offre spaccati di realtà in cui tradizione e cultura rivendicano il senso di appartenenza a un gruppo, realtà che disegnano confini temporali all’interno dei quali neppure lo scorrere del tempo sembra riuscire a penetrarvi, realtà in cui le dinamiche relazionali si intersecano, si agitano, per poi acquietarsi dinanzi al rito della preghiera.

È un percorso sensoriale che sa di quartieri, di presepi, di spezie, di incenso, ma soprattutto di Puglia, DNA della compagnia, che si percepisce intensamente nello stile e nell’intenzione catartica del tarantismo.

È uno schiaffo in faccia, l’urlo di denuncia che gridano con i loro corpi i danzatori. Ti implorano, ti sviscerano, rubano la coscienza dello spettatore e la portano sul palcoscenico in un turbinio di azioni: lottare per non affondare, correre controvento, sgomitarsi per un pezzo di pane per poi tenersi per mano per restare insieme. È la contraddizione dell’essere umano, che crea sovrastrutture laddove non ce n’è bisogno, che sfrutta ed è sfruttato, che è servo e padrone allo stesso tempo, che è artefice del destino dell’altro perché non dovrebbe essere questione di fortuna nascere in un posto piuttosto che in un altro, bensì di propensione al cambiamento.

Può dirsi dunque raggiunto l’obiettivo che si prefigge Roberta Ferrara con questo pezzo di eccezionale bellezza e di altissimo livello artistico dei danzatori della compagnia Equilibrio dinamico, ossia quello di far riflettere e soprattutto di rieducare, utilizzando la danza come strumento di produzione e diffusione della cultura, (principio fondante della compagnia, riconosciuta dal Ministero della Cultura come organismo di produzione).

Perciò non mera esecuzione di passi vuoti e privi di contenuto, ma arte come veicolo di messaggi volti a sensibilizzare il pubblico. Arte che diletti lo spirito ma che allo stesso tempo nutra il cuore.

 

Confini disumani

compagnia Equilibrio Dinamico

concept e coreografie Roberta Ferrara 

disegno luci Roberto Colabufo 

costumi Franco Colamorea

produzione Equilibrio Dinamico

con il sostegno di Teatro Koreja

con il supporto del Ministero della Cultura

 

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