IL MEDICO DEI MAIALI TESTO E REGIA DAVIDE SACCO
Al Teatro Mercadante il 26 settembre 2024 ORE 19.00 per il Campania Teatro Festival 2024
Servizio di
Rita Felerico
Nonostante il testo – denso e ricco di tantissime sfumature – sia
alleggerito da toni ironici e particolari risvolti da palcoscenico che inducono
al sorriso, il tema di questo terzo capitolo della trilogia La ballata degli
uomini bestia di Davide Sacco è senza dubbio amaro e non lascia
moltissime possibilità di mutamento. Il gioco del potere è identico nel tempo,
in ogni tempo, mutano i personaggi ma non il senso della storia e degli
avvenimenti.
L’apparente fortuita presenza di un medico veterinario nella dimora in
cui perde la vita il re d’Inghilterra non è casuale; chiamato a confermare la
morte e le cause del decesso è proprio lui, Il Medico dei Maiali che da
tempo desiderava insinuarsi nelle camere regali in qualche modo. Appropriarsi
di un ruolo e bugiardamente, con furbizia, tentare un cambiamento di
rotta nella gestione del potere è il suo scopo.
Una rivincita di classe, lui non di sangue blu, nato e cresciuto nella
campagna, sapiente solo di cultura contadina.
Ma attorno al re i loschi figuri dei consiglieri stavano già tramando da
tempo un cambio di guardia, uno strappo, uno spodestamento, per prendere le
redini, governare in nome del bene dell’Inghilterra e degli inglesi,
dichiarano con falsa verità.
La causa della morte del sovrano non è naturale, è un avvelenamento
provocato proprio dai consiglieri e il medico – veterinario scopre e smaschera
e su questo potere acquisito prova a giocare la sua fortuna e un
possibile cambio di rotta. Conquista dalla sua parte il figlio del re, un
fragile uomo, superficiale, dedito solo al piacere, aiutandolo a redigere il
discorso di successione alla nazione che a breve dovrà pronunciare, cattura la
fiducia di quest’uomo mai cresciuto sul quale si abbatte una grande
responsabilità.
Indossando costumi molto simbolici, i personaggi incarnano quello che è
il dramma dell’umano, il lasciarsi andare alla parte oscura e animalesca apparentemente
promotrice di vie d’uscita e di successo che – alla resa dei fatti – non
muteranno il corso delle cose che nessuno e niente potrà deviare.
Il figlio del sovrano che
tutti pensavano di poter gestire come un burattino, si rivela inaspettatamente
– responsabilizzato nella sua più oscura veste – capace di annodare in qualche
non-senso i fili di quello che si è mostrata essere la storia e le storie degli
uomini: tutto cambia purché non si cambi nulla. Il pensiero del principe
Fabrizio Salina nel Gattopardo.
Ma qui le realtà in campo
sono defraudate da una contemporaneità che affoga nella superficialità pesante
e violenta del nulla, dalla incapacità di essere ‘uomini’.
“Ma il caso
non esiste e la vita si mostra sempre più̀ beffarda, violenta e crudele di
quanto si potrebbe immaginare. E il tavolo da gioco si allarga a dismisura,
inghiottendo uomini e donne, passato e futuro. Chi ha il potere resta al
potere, ma i servi non vogliono più̀ essere servi.
Quando le certezze cadono, quando muoiono i
padri e crollano le torri, l’essere umano si mostra sempre per quello che è:
una bestia, una bestia pronta a essere un uomo”
Non ci sono donne in
scena. Perché? Lo chiederò a Davide Sacco.
Bravi gli attori e bella
la complicità e la riuscita integrazione dei personaggi; si distinguono ovviamente
Francesco Montanari – figlio del sovrano - e Luca Bizzarri -il
medico veterinario -.
Testo e regia di Davide Sacco
Con
Luca Bizzarri, Francesco Montanari, David Sebasti, Mauro Marino
Aiuto regia Claudia Grassi
Scene
Luigi Sacco
Costumi Anna Maria Morelli
Luci Luigi Della Monica
Musiche Davide Cavuti
Amministratore di compagnia Luigi Cosimelli
Produzione Ente Teatro Cronaca, Lvf – Teatro Manini Di Narni
Testo vincitore del Premio Nuove Sensibilità 2022
Ph Salvatore Pastore – ag Cubo
© RIPRODUZIONE
RISERVATA