DON GIOVANNI da Molière, Da Ponte, Mozart, adattamento e regia Arturo Cirillo
Al Teatro Mercadante di Napoli dal 15/10/2024 al 27/10/2024
Servizio di Pino Cotarelli
Napoli – Apertura della stagione teatrale del Teatro
Mercadante di Napoli, con la brillante messa in scena del “Don Giovanni”
adattata da Arturo Cirillo, da Molière, Da Ponte e Mozart, con una particolare
contaminazione dei registri comico/drammatici e l’utilizzo di versi e prosa, che
hanno reso la drammaturgia e i suoi personaggi, dall’apparenza ostica, molto piacevoli
e leggeri. Uno spettacolo quindi, reso divertente,
gradevole, fruibile dal pubblico, per la singolare capacità di caratterizzazione
del pluripremiato attore regista, che raccoglie puntuali e invidiabili successi
e sold-out nelle sue interminabili tournee nei maggiori teatri nazionali.
La
leggerezza della versione di Molière, che si integra con la sobrietà dei versi
dell’opera di Mozart e approda ai toni del teatro dell’assurdo, rendendo apprezzabili
anche i frammenti cantati. Una drammaturgia che affida al personaggio principale
Don Giovanni (Arturo Cirillo, sempre ai massimi livelli
recitativi, espressivi e di movenze sceniche ) e al suo alter ego
Sganarello (Giacomo Vigentini, ottima resa del personaggio la sua), l’equilibrio di una storia ai
limiti dell’assurdo, che si dipana fra le falsità di Don Giovanni tese alle
conquiste amorose e la complicità obbligata del servo Sganarello, che deve destreggiarsi
fra il dar sempre ragione al padrone e i tentavi di portarlo sulla retta via.
Ottima
la prestazione di tutti gli attori della compagnia che hanno evidenziato una
ottima intesa nei ritmi recitativi e nella memoria, alcuni di loro hanno
ricoperto anche più ruoli: Irene Ciani (Donna Anna /Zerlina), Rosario
Giglio (Don Luigi/ Commendatore/ Signor Quaresima), Francesco
Petruzzelli (Don Ottavio/Masetto/ Un povero/ Ragotino, lacchè di Don Giovanni), Giulia
Trippetta (Donna Elvira).
Il “Cielo” richiamato come
giudice supremo che offre redenzione, mai temuto da Don Giovanni che andrà
incontro alla condanna perenne per non cedere la sua sconsiderata
coerenza. Bella scenografia di Dario Gessati che riporta ambienti nella
penombra con composizioni automatiche delle scene, che riproduce bene l’atmosfera
dell’epoca in cui si inquadrano i costumi molto belli di Gianluca Falaschi. Ottime le musiche di Mario Autore che pur essendo registrate sembravano eseguite dal vivo per l'effetto dell'ottima fattura musicale.
Note del regista Arturo Cirillo:
La mia passione per il personaggio di Don Giovanni, e per
il suo inseparabile alter ego Sganarello (come Hamm e Clov di “Finale di
Partita”, o come Don Chisciotte e Sancho Panza) nasce all’inizio soprattutto
dalla frequentazione dell’opera di Mozart/Da Ponte.
Sicuramente i miei genitori mi portarono a vederla al San Carlo di Napoli, come sicurante vidi il film che ne trasse Joseph Losey nel 1979.
Ma l’incontro veramente decisivo con questo personaggio, e con l’opera mozartiana, avvenne intorno ai miei vent’anni, epoca in cui frequentavo l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma.
Uno storico insegnante di Storia della Musica, Paolo Terni, ci fece lavorare proprio sul “Don Giovanni” e in una forma che potrei definire di “recitar-cantando”, in cui ci chiese di interpretare il bellissimo libretto di Lorenzo
Da Ponte (bellissimo per poesia, musicalità e vivacità, ma anche perché – e non lo dico solo io – è una delle opere più alte, dal punto di vista linguistico, della letteratura italiana).
Oltre al libretto dapontiano recitavamo rapportandoci con la musica di Mozart, con i suoi ritmi e le sue melodie. E in quella occasione questa irrefrenabile corsa verso la morte (l’opera si apre con l’assassinio del Commendatore e si conclude con lo sprofondare di Don Giovanni nei fuochi infernali), questa danza disperata, ma vitalissima, sempre sull’orlo del precipizio, questa sfida al destino (o come direbbe Amleto: “al presentimento”) mi è apparsa in tutta la sua bellezza e forza.
Negli anni successivi (come chi conosce un po’ il mio teatro sa) tra i miei autori prediletti si è imposto decisamente Molière, quindi mi è parso naturale lavorare su una drammaturgia che riguardasse sia il testo di Molière, appunto, che il libretto di Da Ponte.
Anche il discorso musicale da tempo, o forse da sempre, mi coinvolge, e quindi ho deciso di raccontare questo mito, che è Don Giovanni, usando forme e codici diversi, conservando di Molière la sua capacità di lavorare su un comico paradossale e ossessivo, che a volte sfiora il teatro dell’assurdo, e di Da Ponte la poesia e la leggerezza, a volte anche una “drammatica leggerezza”. Poi c’è la musica di Mozart che di questa vicenda riesce a raccontare sia la grazia che la tragedia ineluttabile.
Perché in fondo questa è anche la storia di chi non vuole, o non può, fare a meno di giocare, recitare, sedurre; senza fine, ogni volta da capo, fino a morirne.
Sicuramente i miei genitori mi portarono a vederla al San Carlo di Napoli, come sicurante vidi il film che ne trasse Joseph Losey nel 1979.
Ma l’incontro veramente decisivo con questo personaggio, e con l’opera mozartiana, avvenne intorno ai miei vent’anni, epoca in cui frequentavo l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma.
Uno storico insegnante di Storia della Musica, Paolo Terni, ci fece lavorare proprio sul “Don Giovanni” e in una forma che potrei definire di “recitar-cantando”, in cui ci chiese di interpretare il bellissimo libretto di Lorenzo
Da Ponte (bellissimo per poesia, musicalità e vivacità, ma anche perché – e non lo dico solo io – è una delle opere più alte, dal punto di vista linguistico, della letteratura italiana).
Oltre al libretto dapontiano recitavamo rapportandoci con la musica di Mozart, con i suoi ritmi e le sue melodie. E in quella occasione questa irrefrenabile corsa verso la morte (l’opera si apre con l’assassinio del Commendatore e si conclude con lo sprofondare di Don Giovanni nei fuochi infernali), questa danza disperata, ma vitalissima, sempre sull’orlo del precipizio, questa sfida al destino (o come direbbe Amleto: “al presentimento”) mi è apparsa in tutta la sua bellezza e forza.
Negli anni successivi (come chi conosce un po’ il mio teatro sa) tra i miei autori prediletti si è imposto decisamente Molière, quindi mi è parso naturale lavorare su una drammaturgia che riguardasse sia il testo di Molière, appunto, che il libretto di Da Ponte.
Anche il discorso musicale da tempo, o forse da sempre, mi coinvolge, e quindi ho deciso di raccontare questo mito, che è Don Giovanni, usando forme e codici diversi, conservando di Molière la sua capacità di lavorare su un comico paradossale e ossessivo, che a volte sfiora il teatro dell’assurdo, e di Da Ponte la poesia e la leggerezza, a volte anche una “drammatica leggerezza”. Poi c’è la musica di Mozart che di questa vicenda riesce a raccontare sia la grazia che la tragedia ineluttabile.
Perché in fondo questa è anche la storia di chi non vuole, o non può, fare a meno di giocare, recitare, sedurre; senza fine, ogni volta da capo, fino a morirne.
DON
GIOVANNI da Molière,
Da Ponte, Mozart
adattamento e regia Arturo Cirillo
con Arturo Cirillo Don Giovanni
e con
(in o.a.) Irene Ciani (Donna Anna / Zerlina), Rosario Giglio (Don Luigi / Commendatore /
Signor Quaresima), Francesco Petruzzelli (Don Ottavio / Masetto / Un povero / Ragotino, lacchè di
Don Giovanni), Giulia Trippetta (Donna Elvira), Giacomo Vigentini (Sganarello)
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
luci Paolo Manti
musiche Mario Autore
luci Paolo Manti
musiche Mario Autore
musiche
eseguite da Orchestra Topica registrate presso SNAP STUDIO: Davide d’Aló (clarinetto), Roberto Dogustan (chitarra sette corde), Gibbone (pandeiro), Francesca Diletta Iavarone (flauto traverso), Davide Maria Viola (violoncello), Joe Zerbib (trombone)
assistente
alla regia Mario Scandale
regista
assistente Roberto Capasso
assistente
scenografo Stefano Pes
costumista collaboratrice Anna Missaglia
direttore
di scena Paolo Manti
capo
macchinista Andrea Zenoni
capo
elettricista Giammatteo Di Carlo
fonico Giovanni Grasso
sarta Michela Ruggieri
amministratrice
di compagnia Serena Martarelli
un
ringraziamento a Eleonora Ticca assistente alle scene, Ivan Nocera per le foto delle prove
assistenza alla messinscena Isabella Rizzitiello e Niccolò Di Molfetta, allievi registi della Scuola del Teatro Nazionale di
Napoli
produzione Marche Teatro, Teatro di
Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, Emilia Romagna Teatro /
ERT Teatro Nazionale
STAGIONE 2024-2025 Intera tournée 15/10/2024 - 09/03/2025
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