LEVIATANO di Riccardo Tabilio, regia Marco Di Stefano

Al Teatro Sannazaro il 2 ottobre 2024 per il Campania Teatro Festival 2024 - spettacolo vincitore del bando NdN 2020-2021

Servizio di Rita   Felerico

Nel Leviatano, romanzo di Paul Auster, uno dei più grandi scrittori del nostro tempo da poco scomparso, si narra di uno scrittore mutatosi in un terrorista postmoderno che si pone come folle obiettivo quello di far saltare in aria tutte le copie della Statua della Libertà. Nel Leviatano del filosofo Hobbes, la orrorifica creatura che nella Bibbia impersonifica il male, il diavolo, il caos veste i panni dello Stato-mostro. Nel 1995 presso la Cornell University di New York, rifacendosi alle quattro “leggi della stupidità” enunciate dall’economista Carlo Cipolla negli anni Settanta, gli psicologi David Dunning e Justin Kruger pubblicarono uno studio in cui si “indagava proprio il cortocircuito innescato nella mente quando l’essere umano si ritiene molto o poco competente in qualcosa. I risultati furono tanto scioccanti quanto evidenti: i soggetti che si erano autodefiniti “molto competenti” nelle tre aree proposte (grammatica, ragionamento logico e umorismo) avevano ottenuto le valutazioni peggiori, al contrario quelli che invece si erano sottovalutati, vantavano punteggi alti”.

Proprio nel 1995 l’anno di Windows, della fine della guerra in Jugoslavia, dei sei Oscar a Forrest Gump, un anonimo cittadino di Pittsburgh, MacArthur Wheeler, decide di rapinare una banca in pieno giorno, a volto scoperto, diventando il ricercato numero uno dello stato. È dalla ridicola impresa di quest’uomo che crede di scomparire alla vista grazie al succo di limone cosparso sul viso e sul corpo, prende le mosse anche Leviatano, lo spettacolo scritto da Riccardo Tabilio, premiato per la nuova drammaturgia. Si legge in varie recensioni: “lo spettacolo non offre una scontata visione in prima persona, ma lascia che siano gli altri a raccontare l’uomo al centro della narrazione, all’interno di un costrutto drammaturgico che si presta peraltro allo “smontaggio” e rimontaggio dei pezzi. Una capacità di scrittura rara”.

E così gli attori interpretano con apparente semplicità i vari personaggi, commissari di polizia, direttori di banche rapinate e poi cantano e interpretano testi famosi, proponendo una trama musicale che riflette a pieno il clima di quegli anni, gli anni ’90, uno dei decenni più rivoluzionari a livello musicale.
Diviene attuale con questo spettacolo gradevole e al temo stesso ‘impegnato’, la lettura di Thomas Hobbes del mondo, che descriveva già nel 1651 la bassezza umana, definendola “stato di natura” o “stato di guerra”, con le conseguenze che si riflettono nei comportamenti e nelle scelte personali, politiche e condivise. Rimane difficile dargli torto, in una società che ha fallito nel suo tentativo di dotarsi di leggi ispirate a un comune codice morale e valoriale, riconoscendo amaramente l’esistenza della brutalità come parte della natura umana stessa.
Interessante e ben congegnato l’approccio e il dialogo con il pubblico, spontaneo ma non banale e risalta chiaramente il colore della drammaturgia, interpretata dai tre performer con uguale bravura e professionalità.  Da vedere e godere.

 

LEVIATANO di Riccardo Tabilio
Con Giulio Forges Davanzati, Alessia Sorbello E Andrea Trovato
Regia Marco Di Stefano

Scenografie video Antonio Simone Giansanti
Preparazione musicale a cura del M° Attilio Costa
Disegno luci Enzo Biscardi

Drammaturgia Chiara Boscaro
Produzione Centro Sperimentale D’arti Sceniche Dracma
Foto di scena di Nicolò Degl’incerrti Tocci
Foto promozionali Compagnia Carmentalia di Giuseppe Di Stefano
Produzione organizzazione e distribuzione Andrea Naso
Vice organizzazione Angelo Carchidi
Realizzato con il sostegno di Network Ndn, Teatro Libero Palermo

Fondazione Atlantide Teatro Stabile Di Verona, Centro Teatrale Mamimò, Trac, Aterliersì E Dracma

Spettacolo vincitore del bando NDN 2020-2021

 

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