NATURALE SCONOSCIUTO rito sonoro di e con Mariangela Gualtieri con la guida di Cesare Ronconi

Alla Sala Assoli 4-6 ottobre 2024

Servizio di Rita Felerico

L’articolato programma 2024/2025 della stagione della Sala Assoli – presto ufficialmente Sala Assoli Moscato – come sempre oltre al teatro accoglie diverse realtà artistiche, fotografia, musica, sperimentazioni di nuovi linguaggi espressivi, laboratori di ricerca e partecipativi, ospitando le voci più addentro la realtà dei nostri giorni.

Quest’anno, particolare attenzione ha la poesia, Mestieri e Sentimento è infatti il titolo della rassegna che la direttrice artistica della Casa del Contemporaneo Igina di Napoli così commenta: “Un invito a prendere una posizione politica e poetica rispetto al mondo, perché il teatro, in fondo, è esattamente questo”.

Il cartellone ricco di numerose novità, lo si allega alla fine di questa breve nota di recensione a commento del rito sonoro – come lei stessa lo definisce- Naturale Sconosciuto, di Mariangela Gualtieri, l’appuntamento di apertura di una stagione che ospiterà anche il suono poetico di Roberto Bolaño secondo Igor Esposito, Testori, Pasolini e Moscato, per tracciare un percorso di versi che apra le nostre sensibilità.
Mariangela, co-fondatrice insieme a Cesare Ronconi del Teatro Valdoca, una presenza di avanguardia sulla scena internazionale, spesso raggiunge Napoli; dice: “Nel mio girovagare, una o due volte l’anno arriva Napoli. Non c’è un’altra città in cui io vada più volentieri. Non so bene perché, non voglio saperlo, non voglio fare una mistica napoletana. Solo dire che qualcosa in me sa di tornare a casa, se poi casa sia quella lingua, o lo scompiglio di certi vicoli, o il vulcano che si erge imperturbato a ricordarci il selvatico potentissimo che era lì prima che la città fosse città. A Napoli è forte il sentimento del ritorno: la poesia è fatta di quel sentimento e lo custodisce”.
Forse sopraffatta da una realtà colma ormai di tanta violenza, Mariangela l’ho sentita questa volta meno teatrale musicalmente, più nostalgica, più narrativa ed evocativa del solito; la musica che si intreccia alle parole sottolinea immagini sconosciute, o meglio immagini che ci appartengono ma di cui abbiamo perso la memoria e le tracce per la cecità a cui siamo ‘costretti’. Il primario rapporto con la natura, sopraffatta dalle azioni umane, appare sconosciuto e da qui l’invito a partecipare ad un rito propiziatorio, capace di farci scorgere cosa si cela dietro i veli di una superficiale visione delle cose.
Come afferma Mariangela: “La meraviglia è in me sempre legata alla percezione del mistero che sta dietro le cose. E quando questa percezione avviene – raramente, purtroppo, – fa scricchiolare tutto il nostro credo nella supremazia del visibile. Tutto si fa vacillante, ma a quel punto per me entusiasmante”.
Un invito a non perdere del tutto, prima che sia troppo tardi, la capacità e la possibilità di vedere la luce o la luminosità, di ascoltare la poesia. Non ho mai compreso bene come Mariangela usi quel quadernetto legato ad una sottile catenella posta sulla spalla, che a volte fa dondolare e che porta con disinvoltura aprendolo a caso ogni tanto per leggere versi. Ma l’ascolto aldilà delle parole è condizione di esistenza, ci permette di abitare il mondo, soprattutto di dialogare e la poesia è il suo strumento.  

 

NATURALE SCONOSCIUTO
rito sonoro di e con Mariangela Gualtieri
con la guida di Cesare Ronconi
produzione Teatro Valdoca
con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Cesena

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