Al Teatro San Ferdinando di Napoli dal 16 al 26 febbraio 2023
Servizio di Rita Felerico
Si tocca con mano la grande passione di
Fausto
Russo Alesi verso Eduardo, il suo teatro, il suo insegnamento; in questa
messa in scena de
L’arte della commedia – testo scritto nel 1964 e
compreso
ne
La Cantata dei Giorni
Dispari – il sentimento del regista aleggia sul palco del Teatro San
Ferdinando ( che ospita lo spettacolo dal 16 al 26 febbraio 2023 ), si diffonde
nello spazio della platea, attraverso le parole, le musiche e il gioco
drammaturgico che si snoda fra realtà e finzione, animato dal
desiderio di provare a disegnare
dal palcoscenico il significato del teatro e
della vita, il loro intricato rapporto e
cosa il teatro sia per il pubblico. Sopra le righe, sempre, ci si sente
in bilico fra il buio e la luce del sentire, comunicata dal palco, in un
costante alternarsi di situazioni che ritmicamente, secondo le leggi del teatro
come della vita, mantengono viva l’attenzione con un susseguirsi di domande e
possibili risposte, di stupore e di scontata rassegnazione che al destino non
sfuggono. E’ importante nominare
gli
interpreti Fausto Russo Alesi, David Meden, Sem
Bonventre, Alex Cendron, Paolo Zuccari, Filippo Luna, Gennaro De Sia, Imma
Villa, Demian Troiano Hackman, Michele Schiano di Cola perché tutti capaci nei loro ruoli di intersecare
i personaggi, la loro forte carica drammatica e umana, con grande leggerezza e
naturalezza di recitazione.
Tutti donano una prova di sé che potrebbe definirsi
la tessera di un mosaico che si va via via costruendo, dal veneto piantone alla
inquieta maestra, dal parroco preso da complessi di colpa al medico ‘geloso’, ferito
da un non riconoscimento che pensa gli sia dovuto dalla comunità civile in cui
alacremente opera. Interessante la presenza del suggeritore, immersa nel buio e
che compare per suggerire con oggetti e parole. “E’ un’opera
sfacciatamente, appassionatamente, metateatrale” -disse Luca De Filippo nell’allestimento del 2007
che lo vedeva a fianco di Umberto Orsini come Prefetto. “Una commedia poco frequentata
ma straordinaria e geniale – scrive il regista Russo Alesi– che affronta
le problematiche questioni del vivere quotidiano” nell’Italia del
dopoguerra. E il rapporto contraddittorio fra Stato e teatro (che tanto segnò
Eduardo per le vicende del suo San Ferdinando) rispecchia il dramma dei
cittadini in cerca di una identità nel rapporto con il potere. Dei
teatranti.
Si parla del teatro, della sua funzione nella società e il dialogo
fra il capocomico – Oreste Campese, moralmente distrutto dall’incendio che ha
devastato il capannone dove lavora con i suoi attori - e il Prefetto – il
rappresentante della legge, l’alter ego, chiamato a salvare la compagnia caduta
in disgrazia, amante del teatro – assume i toni tragicomici della parodia,
della finzione che rispecchia la vita reale e viceversa. Un dialogo come una
lotta, dove si mette in evidenza l’immobilismo di un intero Paese verso
temi ancora oggi incandescenti, come la corruzione, la fede, il divorzio,
l’aborto. “Forse è proprio questo confronto spietato con l’umano –
scrive ancora Alesi - attraverso le sue potenti metafore, attraverso il
gioco ambiguo e misterioso del teatro, che mi tiene fortemente agganciato a lui
(lui è Eduardo) “
E l’invito di andare a
teatro rivolto da Oreste al Prefetto: “Venga a Teatro Sig. Prefetto! A
Teatro la suprema verità è stata e sarà sempre la suprema finzione.” è
rivolto a tutti noi. Risuona nella voce di Aznavour che canta les comédiens,
ovvero di maghi attori interpreti della vita, nei suoni cupi delle percussioni (le
musiche di Giovanni Vitaletti sono ben dentro le parole e le azioni,
scandiscono le tappe dello svolgersi della vicenda) nei rumori del tempo che
passa restando uguale a se stesso.
“Come se il tempo si fosse fermato sul crine di
un rituale sospeso tra la vita e la morte – sono
sempre parole del regista – la creazione artistica e la nuda realtà. Quello
che il pubblico vorrei percepisse è l’evocazione di un piccolo luogo precario (il
nostro mondo, la nostra vita) un piccolo paese dimenticato fra ambiguità e
aberrazioni, rabbia, dignità, diritti mancati, goffaggine, ironia, commozione,
grandi slanci di libertà e soprattutto una istintiva risata liberatoria”.
L’ARTE DELLA COMMEDIA di Eduardo De Filippo
adattamento e regia Fausto Russo Alesi
con (in ordine di
locandina) Fausto Russo Alesi, David Meden, Sem Bonventre, Alex
Cendron, Paolo Zuccari, Filippo Luna, Gennaro De Sia, Imma Villa, Demian
Troiano Hackman,
Michele Schiano di Cola
scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
musiche Giovanni Vitaletti
luci Max Mugnai
consulenza per i movimenti di scena Alessio Maria Romano
assistente alla regia Davide Gasparro
assistente ai costumi Rossana Gea Cavallo
foto di scena Anna
Camerlingo
grafica Patrizio Esposito
direttori di scena Clelio
Alfinito, Ivan De Paola
macchinisti Giuliano Barra, Angelo Pasquale
datore luci Danilo Cencelli
tecnico del suono Filippo Lilli
sarta Pina Sorrentino
amministrazione Deborah
Frate
produzione e organizzazione Elisa Pavolini
consulenza generale Natalia Di Iorio
costruzioni Scenografie
Imparato & Figli Napoli
costumi realizzati da Sartoria del Piccolo Teatro di Milano – Teatro
d’Europa
calzature Pedrazzoli Milano
parrucche Artimmagine Napoli
forniture elettriche e foniche Gianchi Italia Roma, Emmedue Napoli
trasporti Move&Show Service Futura, Trasporti Criscuolo Napoli
si ringrazia per la
collaborazione il Piccolo Teatro di Milano -Teatro d’Europa
produzione Teatro
di Napoli – Teatro Nazionale, Fondazione Teatro della Toscana – Teatro
Nazionale, Elledieffe
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