PIGIAMA PER SEI di Marc Camoletti, con Laura Curino, Antonio Cornacchione, Max Pisu, Rita Pelusio, regia di Marco Rampoldi

Al Teatro Politeama Pratese - Via G. Garibaldi 33/35, PRATO – il 25 alle ore 21 e il 26 alle ore 16.00 febbraio 2023.

Servizio di Cinzia Capristo

Al Politeama di Prato è andata in scena la commedia brillante, in un solo atto, del commediografo e regista francese Marc Camoletti. Commedia francese del 1985, in origine in due atti, dal titolo “Pyjama pour six” tradotta e interpretata in molte lingue; portata in scena in Italia nel 1988 dal regista Luigi Tani. Camoletti tra gli anni '70 e gli anni '80 del Novecento scrive diverse commedie che hanno come tematica il rapporto di coppia. A Parigi dove è ambientata la commedia l’échangisme, per raggiungere la cosiddetta parità dei sessi, era in voga in quegli anni. Dopo gli anni '70 che inneggiavano all’amore libero, gli anni '80 hanno rappresentato la sperimentazione di nuovi modelli di rapporti di coppia nel tentativo di trovare un equilibrio nello stare insieme all’interno di una convivenza.

Quando il pubblico entra in sala la scena è già presente sul palco. Sullo sfondo della scena un portone di una casa con un piccolo ingresso, una scala subito a destra che sale nella stanza matrimoniale; in evidenza sul palco un piccolo salottino composto da un divano e una poltrona; a destra una porta e accanto un telefono a muro tipico di quegli anni, a sinistra due porte e accanto alla poltrona, un angolo bar: in questo scenario si muovono i nostri protagonisti. Bertrand, interpretato da Max Pisu, è sposato con Jacqueline, interpretata da Laura Curino, egli invita nel cottage di campagna l’attrice Brigitte, Roberta Petrozzi, sua amante, insieme all’amico Robert, interpretato da Antonio Cornacchione, con l’intenzione di far credere alla moglie che Brigitte sia la fidanzata di Robert, tutto questo per festeggiare il compleanno della sua amante; tuttavia, egli è all'oscuro che Robert ha intrapreso una relazione con sua moglie Jacqueline.

La scena si apre con la canzone Hula Hoop di Plastic Bertrand del 1981, mentre Jacqueline è al telefono che contatta un’agenzia per una domestica per il fine settimana. La domestica che da lì a poco arriverà si chiama, per un puro caso del destino, anch’ella Brigitte. In questo intrigato rapporto sentimentale entra in scena la cameriera Brigitte, interpretata da Rita Pelusio, che confusa da Robert per l’amante di Bertrand, rimane incastrata in un ruolo che non le appartiene, ma conveniente poiché ottiene da entrambi i protagonisti maschili, Robert e Bertrand, soldi per sostenere il gioco: Alea iacta est. Tutti i protagonisti sono consapevoli che anche un solo passo falso potrebbe rivelarsi fatale per le loro esistenze. Il ménage à quatre era qualcosa che poteva accendere l’eros; tuttavia, nessuno può sapere in anticipo se il rapporto di coppia navigherà per mari navigabili o sarà un “cul de sac”.  

Robert avendo suscitato la gelosia della sua amante Jacqueline decide di dire che in realtà Brigitte non è la sua fidanzata ma sua nipote. Brigitte ancora una volta gli regge il gioco, ma la posta sale fino a quando a svelare il tutto entrerà in scena il marito di Brigitte che con metafore farà capire che l’amore può mettere radici se annaffiato quotidianamente. La commedia si snoda in una serie di equivoci, di cose dette e non dette, il matrimonio, come afferma la stessa Jacqueline, è un contratto tra pari; pertanto, le parti devono decidere se continuare il gioco o recidere il contratto. Tuttavia, alla fine l’ambiguità viene meno e l’incertezza cede il posto alla certezza. Come sosteneva Honoré de Balzac: «Le mariage doit incessamment combattre un monstre qui dévore tout: l’habitude»        

Il regista Marco Rampoldi si discosta per molti versi dalla commedia francese originale, mantiene l’ambientazione di Parigi e in alcune parti della commedia il richiamo alla Francia è presente con frasi in lingua francese e canzoni francesi; tuttavia, egli ha voluto rendere la commedia più vicina possibile al pubblico italiano, citando frasi di poeti come Leopardi con il Sabato del villaggio e La quiete dopo la Tempesta, Ungaretti con M’illumino d’immenso e canzoni francesi che ascoltavano gli italiani negli anni settanta-ottanta voulez-vous coucher avec moi di Labelle e altri riferimenti che richiamano alla mente quegli anni come le luci psichedeliche, effetto luci di Manuel Frenda; il resto è lasciato alla bravura degli attori. 

L’unione Max Pisu e Antonio Cornacchione funziona, l’uno la spalla dell’altro, la comicità misurata di Pisu regge la comicità esplosiva di Cornacchione rendendo il duo una vera coppia; una brava Laura Curino ha saputo destreggiarsi bene nel ruolo della moglie-amante, una splendida Rita Pelusio ha reso il suo personaggio buffo, un ruolo centrale quello della Pelusio che ha sostenuto la comicità del duo Pisu-Cornacchione, suscitando ilarità tra il pubblico per i suoi modi scanzonati e beffardi e le sue battute dai doppi sensi. Un pubblico entusiasta e divertito ha applaudito incessantemente l’intera compagnia. Alla fine, Cornacchione e Pisu salutando il pubblico gli hanno chiesto, visto la trama intrigata di relazioni sentimentali della commedia se ci fosse stato qualcuno in grado di spiegargliela perché loro si erano un po’ persi nel racconto, ovviamente la loro era una battuta che voleva mettere in evidenza: quanto fosse complicato il gioco dei ruoli nei rapporti di coppia.               
      

Scritta da: Marc Camoletti
Scene di: Nicolas Bovay
Costumi di: Gianluca Sbicca
Luci di: Manuel Frenda
Suono di: Marco Strobel Ticozzi
Drammaturgia di: Paola Ornati
Organizzazione generale di: Sara Novarese
Regia di: Marco Rampoldi
Interpreti: Laura Curino, Antonio Cornacchione, Rita Pelusio, Max Pisu, Roberta Petrozzi e Doh Zeyenouin
Produzione RARA e CMC/Nidodiragno



























Prime quattro foto di Augusto Biagini

Altre foto di Silvia Tondelli

 

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