MARGUERITE di e con Cristina Donadio
Al Teatro Sannazaro di Napoli dal 10 al 12 febbraio 2023
Servizio di Rita Felerico
Cerchiamo parole per
descrivere i nostri stati d’animo, con le parole proviamo a circoscriverli,
definirli, sia che provengano dal dolore o dalla gioia, la nostra mente cerca
di capire, li frammenta, li denomina per comprenderli meglio. “L’idea della messa in scena risale al 1987, a pochi mesi
dalla morte improvvisa e sconvolgente di Annibale Ruccello e Stefano Tosi,
avvenuta tragicamente per un incidente stradale nel settembre del 1986. Quel
testo diventò ‘Frammenti di donna’, versione teatrale de L’Amante di Marguerite
Duras che io scelsi per la straordinaria capacità della scrittrice francese di
attraversare, in prima persona e con intensa emotività, tutti gli stati d’animo
che nascono dal dolore per la perdita di una persona cara”. Così Cristina
Donadio descrive come dentro di lei nasce l’idea della sua Marguerite,
una intensa pagina di teatro.
I sentimenti, le emozioni,
i dolori e le grandi gioie sono paragonabili a diversi fenomeni, difficilmente
catalogabili, sfuggenti e variano di intensità, sono mutevoli nel loro vivere
per sempre. Per questo la loro rielaborazione mentale è fondamentale, per
definirne l’effetto, perché dentro di noi, nel corpo, nella mente, nel
cuore continuano a vivere. Ciò vuol dire che è fondamentale la loro rielaborazione
mentale, per renderne il significato, il senso.
Dice Cristina:
“La mia “voce di dentro” fu la musica composta ed eseguita allora al
pianoforte da Pappi Corsicato, sette brani struggenti e minimalisti per ognuno
dei sette frammenti di donna, e sette furono le immagini in un abbagliante
bianco e nero che Fabio Donato creò. Sono passati trentacinque anni da quei
frammenti ed io continuo ad essere stupita e catturata da Marguerite e dalla
sua scrittura …Marguerite non è altro che un atto d’amore”.
Ad accompagnarla
oggi in questa nuova lettura e interpretazione ci sono altri compagni di
viaggio, Matthieu
Pastore – il quale dona voce all’amante cinese - le musiche di Marco Zurzolo, i video di
Giorgio Pinto - con immagini tratte da Hiroshima
Mon amour, il film di Alain
Resnais del ’58, che vide la Duras come sceneggiatrice - ma il
suo atto d’amore, in differente forma, narra ancora dei suoi frammenti e della
loro memoriamore, parola con cui definirei anche la ricerca dell’armonia
e della compattezza del recitato con la musica. Cristina, attraverso un sottile
velo scuro che abbraccia come un sipario tutta la scena, con coraggio apre il suo
cuore e la profondità del suo sentire, come con immediata spontaneità,
raggruppando le suggestioni come un qualcosa immerso nel continuum del tempo, che sfiora,
perde e che desidera riavere. Quel
qualcosa che esprime una visione di donna con la quale dialogare e confrontarsi,
lei stessa e il pubblico.
Probabile
un terzo ritorno?
MARGUERITE di e con Cristina
Donadio
e con Matthieu Pastore
Musiche Marco Zurzolo
con Marco Zurzolo, Marco de Tilla, Pino Tafuto
Abiti Alessio Visone
Video a cura di Giorgio Pinto
Produzione Tradizione e
Turismo – Centro di Produzione Teatrale – Teatro Sannazaro
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