Al Pozzo e il Pendolo -Teatro di Napoli 25 – 26 marzo 2023
Servizio di Rita Felerico
Una strepitosa interpretazione di Rosaria
De Cicco, alle prese con il non facile monologo de L’Ultima eclissi.
Capace di trasformarsi anche fisicamente per vestire i panni della protagonista,
Dolores Claiborne, sospettata dell'omicidio di Vera Donovan, sua datrice di
lavoro, morta per una misteriosa caduta dalle scale, Rosaria usa tutta
se stessa, corpo e mente per abitare l’intero spazio del palcoscenico della
figura di Dolores.
Uno spazio ben disegnato, ma fatto di
pochi oggetti, che Rosaria usa come simbolo, illuminati a tempo e ritmo giusto –
(scene a cura di Elio Rivera, musiche di Julius&Amy, disegno luci di Amedeo
Carpentieri). Sono sedie, poltrone, una lampada, un immaginario pozzo, una
bottiglia, una borsa; raccontano con lei la storia di Dolores mentre si confessa
e confessa della sua vita ad un commissario di polizia e ad uno stenografo – in
scena in modo virtuale -. Inizia a narrare partendo dal mezzo degli anni, per
poi andare a ritroso o in avanti senza un preciso disegno, ma con il richiamo,
il ritmo dei sentimenti dai quali è angosciosamente pervasa.

Il monologo delinea con la crudezza delle parole
i tratti della psicologia femminile-e qui va un plauso ad Annamaria Russo
che ha saputo ridurre un romanzo di trecento pagine in pochi fogli- persone /
personaggi nei quali Rosaria si immerge totalmente. E come la protagonista è
spinta dal desiderio e dalla necessità di aprirsi, buttare fuori, confessare
tutto quel ‘nero’ che incombe sulla storia sua e della sua famiglia: una figlia
insidiata dal padre, lei moglie violentata, una vita di sacrificio, vissuta
pulendo la ‘ merda’ degli altri, per risparmiare e dare ai figli la possibilità
di un futuro, soldi accumulati con fatica, dei quali viene derubata dal
marito. Tutte le declinazioni della
violenza.
Ma di quale delitto o delitti si deve
incolpare Dolores, quello del marito o della sua datrice di lavoro che scoprirà,
dopo la sua morte, essere colei che l’ha guidata nelle scelte della vita? Vera
Donovan è stata infatti una donna che ha in qualche modo voluto salvaguardare la
sua identità femminile, operazione della quale ha investito anche Dolores, a
sua insaputa. Per questo “Dolores deve rimettere in fila gli anni, le colpe,
i meriti, i dolori di un'esistenza, in una notte, nella notte della confessione”.

In questa storia intricata ma
a suo modo affascinante Rosaria si intreccia, intreccia il suo essere donna, i
suoi dolori di donna, le sue ferite. Sembra trovarsi a suo agio in quel caos di
squilibrate sensazioni e scelte. Come commenta il titolo, L’ultima eclissi,
tutto il parlare di Dolores rimanda al tempo durante il quale si
compie l’omicidio che avrebbe dovuto liberarla dalla pesante presenza del coniuge,
Joe : “Scavando con le mani nel fango del passato e lavando con
qualche bicchierino la commozione dalla voce, Dolores racconta, e si racconta,
tutta d’un fiato, con parole crude, taglienti, che fanno deflagrare le emozioni
– leggiamo nelle note di regia. Ma non è così. Il peso non solo del destino
ma del suo essere femmina e donna, lo porta sulle spalle ed è ombra costante dell’esistenza.

Napoletana nel cuore e nella carne,
più volte ha impersonato figure di donne, Rosaria è grande interprete di
Dolores e ci riconosciamo in qualche sfumatura dei gesti, in qualche
inflessione della voce, in qualche pensiero celato alla comune logica.
Scelta da Ferzan Özpetek in molti dei suoi film di successo Le fate
ignoranti, La finestra di fronte (2003) Un giorno perfetto (2008), e da
Antonio Capuano come protagonista al fianco di Valeria Golino nel film La
guerra di Mario, Rosaria non ha però mai smesso di amare il teatro. In una
intervista ha dichiarato: “Il teatro permette il
contatto diretto con il pubblico, e a mio avviso ti fa capire realmente perché
hai scelto questo lavoro, per la magia incredibile che esso porta, che si
ripete ogni sera ed è sempre uguale ma sempre diversa”. Ed è nel teatro che la Dolores di Rosaria canta questo amore
e il suo amore.
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