Al Teatro Politeama Pratese - Via G.
Garibaldi 33/35, Prato – il 22 maggio 2023, alle ore 21.
Servizio di Cinzia Capristo
Lo
spettacolo andato in scena al teatro Politeama di Prato, prodotto
da D.M. Produzioni e distribuito in collaborazione con Ventidieci,
non è stato solo un semplice concerto di Albano, artista che
appartiene alla storia della musica italiana, ma è stato anche il ripercorrere del
vissuto dell’uomo Carrisi. “E’ la mia vita”, titolo anche di una canzone
di Albano, evidenzia la forza d’animo di un personaggio, che richiama alla
mente una poesia di Edgar Lee Masters dal titolo George Gray: “Yet
all the while I hungered for meaning in my life. And now I know that we must lift the sail, And catch the
winds of destiny Wherever they drive the boat. To put meaning in one’s life may
end in madness, But life without meaning is the torture Of restlessness and
vague desire — It is a boat longing for the sea and yet afraid”.

Infatti, il concerto inizia con un inno
alla gioia di vivere, dove il pubblico entusiasta, ha cantato in coro una delle
canzoni che più rappresenta gli italiani all’estero, “Nel blu dipinto di blu”.
Albano che non è mai stato intaccato dal
grande successo ottenuto, con la sua semplicità, ha poi chiesto scusa al pubblico
perché, essendo reduce dalla registrazione di un Concerto all’Arena di Verona, aveva
poca voce. Avrebbe infatti voluto disdire la serata, ma da grande professionista,
ci ha ripensato e sorridendo, facendo un paragone con Sansone che traeva la sua
forza dai capelli, ha affermato che la sua forza è invece nella voce. Il
pubblico lo ha acclamato e gli ha gridato a gran voce “Buon Compleanno”;
un entusiasmo che ha caricato l’artista che ha dato inizio alla serata. Albano
ha ripercorso le tappe della sua carriera narrandosi e raccontando tanti
aneddoti. Un regalo per i suoi 4 volte 20, come li ha definiti lui
stesso, titolo fra l’altro del concerto registrato a Verona per il suo
compleanno andato in onda il giorno seguente all’evento di Prato del 22 maggio.
L’artista si è augurato di arrivare a 5 volte 20 e noi tutti glielo
auguriamo.

Inizia
così a raccontare di quando giunto a Milano dalla Puglia non aveva una casa, di
quando fu accolto nel clan Celentano che ringrazia e non avendo nessuna
sindrome del beneficato gli dedica la canzone “Azzurro” a suggello di
una lunga amicizia, affermando che “finché c’è amicizia c’è speranza” e così
canta “Ci sarà”. Continuando nel suo racconto, narra di come giunto a
Milano pensava che quello che aveva lasciato, famiglia d’origine e terra natia,
non gli sarebbero mancate e invece la nostalgia era forte ed è così che intona
“Nostalgia Canaglia”, sostenendo che egli è quello che canta e canta ciò
che è.
Quasi
inciampa, scendendo tra il pubblico e con fare scherzoso rivolto all’ostacolo scansato dice: “tu a
me non mi freghi!”; si avvicina al pubblico chiedendo cosa pensavano
dell’amore e una donna di 91 anni avvicinandosi gli dice che è una bella cosa e
che lui è sempre nei suoi sogni e Albano contento la riaccompagna al suo posto;
un’altra signora visibilmente emozionata, sua fan, gli si avvicina e inizia a
cantare, dicendogli che conosceva tutte le sue canzoni e lui gli risponde che
cantare è una delle più belle medicine perché non costa niente e che il canto
fa unione. Le prime file del teatro iniziano ad avvicinarlo e a salutarlo
mentre lui, ricordando l’assenza di Arterisio Paoletti, che solitamente lo
accompagna al pianoforte, inizia a intonare la canzone “Tu per sempre tu”.

Scherza
Albano, che considera questa serata come una seduta di psicanalisi dove
raccontare la sua vita: da Celentano, al successo della canzone “Nel Sole” al
cinema e all’incontro con l’americana Romina Power, gli dà la forza di andare
avanti nella serata. Racconta di come il
destino, che è stato il fabbro della sua vita, negli anni novanta gli ha fatto
incontrare un altro americano che per una strana coincidenza incise un brano che
ricordava molto una sua canzone “I Cigni di Balaka” e così intona la canzone e
la dedica all’americano Michael Jackson. Canta poi una delle canzoni più famose
al mondo “Funiculì, Funiculà” ricordando che fu scritta in onore della prima
funicolare costruita a Napoli.

Un
pensiero particolare, poi, Albano lo rivolge agli alluvionati dell’Emilia-Romagna
e ricorda i tanti disastri ambientali degli anni passati, dal Polesine
all’alluvione di Firenze, evidenziando che basterebbe una sana prevenzione per evitare
l’irreparabile e abbattere anche i costi. Ricorda tutti i politici a livello
mondiale che ha conosciuto da Krusciov a Putin e di quanto siano importanti le
parole per esprimere le proprie idee, ma anche di come a volte esprimere le
proprie idee, in alcuni paesi del mondo, è stato difficile e pensando alla
guerra dei Balcani intona la canzone “Il Paradiso dov’è” scritta proprio
in occasione di quel conflitto. L’emozione traspare dal suo volto così come
quando intona la canzone “Libertà” scritta dopo essere stato invitato a
Berlino negli anni Ottanta, quando ancora c’era il muro che divideva la
Germania dell’est da quella dell’ovest.

Prima
di fare una breve pausa intona una vecchia canzone degli anni Settanta “13
Storia d’oggi” e introduce il figlio Yari Carrisi per quel pezzo di America
che ha fatto parte della sua vita. Yari Carrisi resta solo con la sua chitarra e
canta pezzi dei Beatles, inizia con Yesterday, canta anche brani di Neil Young
e di altri artisti americani, rievoca i tempi in cui andava in California a
trovare sua nonna Linda Christian e dei tanti artisti conosciuti. Albano rientra
sul palco e canta l’ultimo pezzo in inglese insieme al figlio, a voler
suggellare l’unione di due mondi. L’ultima parte della serata l’ha dedicata al
repertorio classico con Va pensiero, e una Ave Maria di Bach, che
ha molto emozionato. La serata si è conclusa
con la canzone Felicità e la presentazione della band che lo ha
accompagnato, musicisti di spessore quali Adriano Pratesi alla chitarra, Giulio
Boniello al basso, Maurizio Dei Lazzaretti alla batteria, assente il
Maestro Arterisio Paoletti al piano che è stato sostituito e da due
bravissime coriste Alessandra Puglisi e Luana Heredia. Dopo la
performance degli artisti, Albano è sceso dal palco cantando “Felicità”
ed è stato travolto dal pubblico che gli ha manifestato tutto il suo calore
tributandogli un affetto incommensurabile. Albano con grande generosità d’animo
non si è sottratto agli scatti delle foto, abbracci, racconti; è stato
difficile frenare l’entusiasmo della gente, e per far risalire l’artista sul
palco e concludere la serata sono dovuti intervenire gli addetti del teatro. Prato
gli ha tributato un grosso affetto e Albano ha promesso di ritornare per omaggiare
il suo pubblico e la città.

Foto di Silvia
Tondelli
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