LE TROIANE, LA GUERRA E I MASCHI - Una Re-Visione Necessaria drammaturgia e regia Marcela Serli da Le Troiane Di Euripide

Capodimonte – Cortile Della Reggia 1, 2 luglio Ore 21.00 -Debutto Assoluto - Campania Teatro Festival

Servizio di Rita Felerico

Napoli – È senza dubbio inconfutabile il lavoro di ricerca e di studio che sottende. Le troiane, la guerra e i maschi, lo spettacolo in scena a Capodimonte il 1 e il 2 luglio nell’ambito del Campania Teatro Festival che - come si legge nelle note del programma – è un tentativo tragicomico per riflettere sul potere e sull’oppressione patriarcale, un discorso femminista sulla narrazione stereotipata delle donne nelle tragedie. Ma il risultato è una emotiva ma disorganizzata narrazione, nella quale appare un compulsivo voler dire di tutto e parlare di tutto senza una trasparente scelta di azioni dal punto di vista teatrale e di riferimenti teorico da un punto di vista drammaturgico.

L’impegno delle attrici, alle quali va riconosciuta la notevole capacità di abbracciare i vari tempi e spazi nei quali si svolge l’azione scenica, non supplisce al richiamo spesso poco riuscito della re-visione di un testo classico come quello di Euripide. Metter mano ai classici non è impresa facile, è piuttosto una sfida e una doppia sfida quando poi si desiderano rileggerli con ottiche contemporanee e quando si tenta di fonderli con il pensiero e la scrittura di altri autori.

Marcela Serli, argentina di Tucuman, nasce il 20 maggio 1971, da padre istriano e madre libanese. Allieva di Carlos Alsina e Serena Sinigallia, ha fatto esperienza, collaborato e lavorato in importanti istituzioni culturali e istituzionali come nel 1998 all'interno dei Centri di Salute Mentale di Trieste, Gorizia, e Milano. Da questa formazione nasce la decisione di intraprendere il percorso di autrice e regista. Dal 2000 è presidente del Centro di Studi di Genere dell’Università di Trieste e dal 2003 lavora con la compagnia ATIR diretta da Serena Sinigaglia. In varie interviste ha dichiarato di amare autori come Cassavetes, Lync e di ispirarsi all’essenzialità di Peter Brook e alla visionarietà di Nekrosius,   

Di questo lavoro si apprezzano il materiale fotografico, immagini che si potrebbero definire ‘parlanti’, rigorosamente in bianco e nero, che tocca vari ambiti della lotta femminile e testimoniano della condizione della donna nel mondo fino al ‘900, i costumi, ideati e realizzati da alcuni allievi dell’Accademia di Belle Arti di Brescia e la capacità collaborativa dei vari enti.

 

CON EVA ROBIN’S, NOEMI BRESCIANI, ANA FACCHINI, IRA FRONTEN, LUCE SANTAMBROGIO, MARCELA SERLI, CATERINA BONETTI
EMBODIMENT NOEMI BRESCIANI
ASSISTENTE ALLA DRAMMATURGIA GIULIA TRIVERO
COSTUMI A CURA  DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI – SANTA GIULIA DI BRESCIA ANTONIO SPADA, SIMONA VENKOVA
TESTIMONI FEMMINISTE SERGIA ADAMO, LUCE SANTAMBROGIO, SILVIA TORRI
CONSULENTE GRECISTA MARCELLA FARIOLI
TRA LE MUSICHE “ACQUA”, “CORDASASSO”, “SUONI E RUMORI” DI EVA DE ADAMO, “TROIANE ROSEMARY” DI DUPERDU
VOCE PAOLO FAGIOLO
CURA TECNICA MICHELE PEGAN
PRODUZIONE FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL – TEATRO NAZIONALE DI GENOVA – TEATRO NAZIONALE DI NOVA GORICA (SLOVENIA), FATTORIA VITTADINI
IN COLLABORAZIONE CON OLINDA, FONDAZIONE LUZZATI – TEATRO DELLA TOSSE ONLUS-, COMPAGNIA TEATRALE ATOPOS, CENTRO DI STUDI DI GENERE DELL’UNIVERSITÀ DI TRIESTE, ARTISTI ASSOCIATI DI GORIZIA
RINGRAZIAMO MARIA SPAZZIGIADA MASI, DANIEL MALALAN, VALENTINA REPINI E IL TEATRO STABILE SLOVENO DI TRIESTE

 

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