A Spasso con Daisy, Milena Vukotic, Salvatore Marino, Maximilian Nisi, regia di Guglielmo Ferro
Al Teatro Politeama Pratese - Via G. Garibaldi 33/35, PRATO – il 17 alle ore 21 e il 18 alle ore 16.00 dicembre 2022.
Servizio di Cinzia Capristo
Al Politeama
di Prato il
17 e il 18 dicembre 2022, è andata in scena una commedia scritta da Alfred Uhry e adattata per il teatro da Mario Scaletta, dai ritmi lenti,
ambientata nell’America del dopoguerra, ma moderna ed attuale. Il personaggio di Daisy sembra quasi cucito addosso alla Vukotic. Daisy un’anziana ironica e capricciosa signora, impersonata da una
splendida Milena Vukotic, sembra dare corpo e voce ai tanti canuti della nostra
società italiana dove la famiglia patriarcale ha lasciato ormai il posto a quella
mononucleare formata spesso da coppie dove entrambi i coniugi lavorano, per cui
gli anziani della famiglia vengono affidati ed accuditi da personale straniero.
Guardando questa commedia viene in mente una frase del filosofo greco Plutarco:
“È dolce invecchiare con l'animo onesto come in compagnia di un buon amico”. Infatti,
sul finale della commedia Daisy rivolgendosi al suo autista, di colore, Hoke, dice: “tu sei il mio migliore amico”, ossia
l’unica persona che gli è rimasta accanto e con la quale Daisy ha instaurato una
interazione interpersonale.
La commedia mette in luce
quanto sia difficile accettare lo scorrere degli anni e i disagi che comporta l’avanzare dell’età senile: i ritmi
rallentano e i ricordi riaffiorano; pertanto, per non vivere di ricordi e per raggiungere una forma di serenità interiore, è auspicabile non
trascurare quello che c'è di favorevole negli eventi che ci accadono, ma
soprattutto nei legami che si instaurano, anche contro la propria volontà. Infatti,
Daisy che non accetta, sia per diffidenza, ma soprattutto per orgoglio, l’arrivo
di Hoke, impostogli dal figlio Boolie, man mano che le difese psicologiche
diminuiscono, sempre più consapevole dei propri limiti, avverte la necessità di
avere un aiuto. Ammetterlo diventa difficile, ma accettarlo è necessario, questo
fa sì che il loro legame si fortifichi. Nella commedia è come se
vi fossero due livelli di rapporti umani, il primo rappresentato da una società
strutturata, differenziata gerarchicamente, ed è qui che si staglia il rapporto
tra Daisy e Hoke, dove emerge il valore
intrinseco degli altri in quanto esseri umani; l’altro è quello di una società
come comunità di appartenenza di individui uguali, dove i legami primordiali
sono spesso convenzionali, non lasciano il posto a sentimentalismi; infatti, il
legame tra Daisy e il figlio, Boolie, è fatto di convenzioni sociali; mantengono
i contatti, spesso telefonici, basati su comunicazioni, ma la comunicazione non
vuol dire relazione umana. I tre attori, Milena Vukotic, Maximilian Nisi e
Salvatore Marino, impersonano bene i rispettivi ruoli facendo emergere questa
dicotomia.
Le scene sono di Fabiana
Di Marco, il tutto si svolge in unica essenziale ed elegante cornice dove a
ricordare gli anni che passano, c’è una radio d’epoca che riporta le notizie,
al centro un divano a due posti e innanzi una sedia che riproduce l’automobile
dove Daisy va a spasso con Hoke, sullo sfondo tre ampie finestre da dove si
scorge il cambio dell’habitat, un giardino se la scena è ambientata in casa, un’ambientazione
esterna se sono all'aperto. Sul finale della commedia tutto viene coperto da
lenzuoli bianchi, si chiude un periodo della vita di Daisy, ella in preda ad
una forte demenza senile viene ospitata in una casa di riposo, ma la distanza
non è un ostacolo ai rapporti umani. Hoke va a trovare Daisy ed è qui che
l’elemento chiave, caratterizzato dal rapporto tra due individui, emerge con
chiarezza, mostrando come la logica delle categorie, mal si concilia con le
interazioni umane.
Alla fine dello spettacolo
un fuori programma, Milena Vukotic riceve dall’Associazione Nazionale Critici
del Teatro (Anct), il premio Paolo Emilio Poesio alla carriera, per l’anno 2020,
che per varie vicissitudini non le era stato ancora consegnato, in questo frangente
la Vukotic, nel ringraziare, ha espresso la sua felicità nel ricevere questo
premio proprio al Politeama di Prato
perché suo zio, da parte di madre, l’architetto Pierluigi Nervi, nel 1924 si
occupò della copertura dell’edifico, costruendo una cupola apribile adoperando
il cemento armato; come per magia la cupola, che sovrasta l’edificio del
Politeama, si è aperta con grande commozione della Vukotic e l’entusiasmo del
pubblico presente.
Adattamento: Mario Scaletta
Regia: Guglielmo Ferro
con Milena Vukotic, Maximilian Nisi, Salvatore Marino
Musiche: Massimiliano Pace
Costumi: Graziella Pera
Scene: Fabiana Di Marco
Produzione Spettacoli teatrali
Foto di Silvia Tondelli
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