Progetto vincitore della seconda edizione del
Premio Leo de Berardinis per artisti e compagnie campane under 35 - Al Ridotto del Mercadante 13 - 18 dicembre
2022
Servizio di Rita Felerico

Non
è facile affrontare il tema della morte
e ancor di più se si decide di parlarne dallo spazio di un palcoscenico; una
sfida per Noemi Francesca che cura la regia e la drammaturgia de IL TEMPO DI UNA FESTA. APPUNTI PER UNA MORTE DOLCISSIMA ispirato e tratto da uno scritto di
Simone De Beauvoir: Una morte dolcissima. Le parole di
Noemi descrivono con semplicità e completezza il senso e l’intento di una
pagina di teatro che ha vinto uno dei premi più ambiti riservato alle compagnie
under 35 della Campania, il Premio Leo de Berardinis. “Incontrare e attraversare la ricchezza delle
parole di Una morte dolcissima di Simone De Beauvoir ha significato per
me anzitutto scorgere la possibilità di un luogo o, meglio, del suo
riconoscimento e della sua realizzazione, scrive Noemi Francesca nelle sue
note. E da questo attraversamento è nata la volontà di ritracciare questo
luogo, fin dove è possibile, nel tempo che abito. Un tempo in cui il dolore
(insieme alla morte) non trova più casa; è stato, per dirla con un termine che
ne sottolinea il radicale sfratto, depoliticizzato. Nel desiderio di non
rassegnarmi a tale rimozione ho sentito forte la necessità di interrogare altre
persone, di scoprire se quella che a me sembrava una ferita evidente avesse
un’eco concreta nella comunità sulla quale mi affaccio. Esiste oggi uno spazio
collettivo di natura narrativa, simbolica, rituale, in grado di fornire
possibili nessi di senso che rendano sopportabile l’idea della morte?”

Riflessioni che partono
dall’esperienza del covid, dal desiderio di condividere un dolore che non è
stato solo semplice sofferenza, ma paura, dubbi dinanzi a quella che possiamo
descrivere il crollo di tante certezze e modi di vivere consolidati da
abitudini ormai parte di una routine che si è rivelata man mano come
impedimento alla libera espressione dell’esistenza. La morte si è allora
presentata come una ‘parte di vita’ che il consumismo delle cose, dei fatti ha
ciecamente cancellato, opponendosi con follia ad un movimento del tempo che
inequivocabilmente ci appartiene. Una riflessione sulla fotografia apre il
monologo di Noemi, che si sofferma sulla sua capacità di riportare ai nostri
occhi la determinatezza di un destino, con il suo fermare e allo stesso tempo
tramandare e memorizzare volti, oggetti, scelte di ruoli.

Saranno le parole di Simone De Beauvoir a guidare Noemi nell’addentrarsi e
sprofondare nel mistero più grande della vita, la sua fine, a tracciare un
percorso di conoscenza che parte dalla morte della madre, specchio del sé e del
mondo. La musica irrompe per ricordarci il presente e sono brani di particolare
significato come Maramao perché sei morto, un foxtrot del 1939,
censurato dal fascismo, che ironizza sui potenti impotenti nei confronti della
morte, un cavallo di battaglia del Trio Lescano. Oppure Non sono una signora,
il famoso canto della Bertè composto da Ivano Fossati che narra di una donna
battagliera e sempre in guerra, una donna contro ingiustizie e violenze
che mette in gioco sempre se stessa.

E poi il
richiamo alla cultura greca / mediterranea che vuole la morte un giorno di
festa, ricco di una serie di riti di canto, il canto lamentoso delle prefiche,
di cibo il mangiare dolci, frittelle e paste di mandorla alla tavola imbandita per
l’addio senza ritorno. E tanti altri sono i simboli che toccano la performance
di Noemi, l’incenso, i fiori, l’atmosfera dei ricordi.
Non si può
far finta che la morte non esista, non si può metterla da parte; un luogo per
parlarne è forse proprio quello racchiuso nel nostro più intimo io, nel nostro
cuore, è un modo per affrontarla con serenità. In questo Noemi è guidata dalla
De Beauvoir e dall’amore che lega la grande francese alla madre e al suo
uomo. Ciò che è vincente è la
sconvolgente meraviglia e semplicità con la quale Noemi si avvicina a questo
grande tema, senza diminuirne il peso e il valore, sfrondandolo di pesanti
barocchismi, per cercare di riporlo sui giusti binari della comprensione. Uno
spettacolo che nel tempo, ancor più rodato donerà a Noemi – che si rivela anche
una brava interprete e una brava attrice - successo e soddisfazione.
IL TEMPO
DI UNA FESTA - APPUNTI PER UNA MORTE DOLCISSIMA
da Una
morte dolcissima di Simone De Beauvoir
drammaturgia
e regia Noemi Francesca
con Noemi
Francesca, Marco Pedicini
foto
utilizzate nello spettacolo Marco Pedicini
scene Giorgia
Lauro
disegno luci
Ciro Petrillo disegno sonoro Diego Iacuz
aiuto regia Riccardo
Festa
direttore di
scena Antonio Gatto
tecnico
video Pietro Di Francesco sarta Roberta Mattera
foto di
scena Ivan Nocera
in
collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli
Cattedra di
Scenografia – Prof. Luigi Ferrigno
produzione
Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
©Riproduzione
riservata