Da lontano (chiusa sul rimpianto) di Lucia Calamaro

Teatro Nuovo Napoli sabato 4 e domenica 5 marzo 2023

Servizio di Rita Felerico

Meritava qualche giorno di più in cartellone questo delicato lavoro, frutto di una collaborazione fra due importanti e significative voci di donna del nostro teatro. Da lontano – chiusa sul rimpianto è una confessione, il racconto di pensieri che a volte non si riescono neppure a definire nella mente, legati come sono alla parte più emotiva di noi.  Intima ed essenziale la scenografia significa con pochi oggetti l’atmosfera di sentimenti che avvolge il palcoscenico, invaso di bianco, ma soprattutto della storia di sommesso dolore di Isa, la figlia, interpretata da Isabella Ragonese, e di sua madre, interpretata da Emilia Verginelli, della quale sentiamo la voce e che compare in scena solo un paio di volte nel corso la pièce. Costruisce dentro il ‘silenzio’ di una stanza una finestra.


Vincitrice di tre premi UBU, Lucia Calamaro racconta, in questa scrittura concepita come monologo, di una figlia ormai adulta che, divenuta una brava terapeuta e proprio per questo, desidera alleviare la sofferenza della madre, che percepisce – fin da quando era piccola – come una donna da sempre impreparata al mondo, fragile, sofferente, incapace di reggere il peso e le responsabilità del proprio ruolo genitoriale. Calamaro sempre con i suoi testi ci conduce in percorsi emotivi e di comprensione di particolare intensità. E’ considerata ed è una delle drammaturghe più brave del teatro contemporaneo, capace di interpretare al meglio gli umori e i problemi del mondo di oggi. Il suo sguardo femminile in questo testo analizza un rapporto chiave e fondamentale come quello fra madre e figlia all’interno di un particolare lessico familiare. In questo lavoro capovolge il legame Madre / Figlia e racconta il divenire di un rimpianto che parte da lontano, dall’infanzia. Isa ora, teoricamente, possiede gli strumenti di cura, ma da qui si dipana la trama dello spettacolo che vede Isa nel suo tentativo disperato di aiutare la madre, andare fino in fondo a se stessa, a fare autoanalisi, a svelare la figura materna così come è. Del padre non vi è traccia.

Isabella Ragonese interpreta con grande profondo sentimento Isa; dell’attrice / regista palermitana, dal bellissimo percorso professionale, la ricordiamo qui nei film Viola di  Mare, o nei panni di Paolina, sorella di Leopardi, nel film di Martone Il giovane favoloso, o  nel ruolo della fotografa Letizia Battaglia nella miniserie Solo per passione - Letizia Battaglia fotografa. Per scrivere, scoprire, approfondire della relazione madre/figlia non si può non far riferimento a testi classici e contemporanei e se come diceva Dostoevskij,  “tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo, fanno eco nel testo della Calamaro e nella interpretazione della Ragonese  molteplici richiami letterari, cinematografici, come L’amore molesto, di Elena Ferrante, dove la protagonista affronta il rapporto conflittuale con la madre dopo la sua morte. Mi è venuta alla mente la Campana di vetro di Sylvia Plath. "Da lontano" è il rapporto di un dialogo impossibile, quello fra una Figlia e la Madre. Da sempre impossibile perché la Madre è solo una voce al di là del muro, perché la Madre è sempre indaffarata in attività misteriose, perché, per quanto la Figlia si sforzi, la Madre non capisce o non ascolta. Una conversazione ora definitivamente impossibile perché la Madre non c’è. Mi fermo qui. Un testo come questo di Lucia Calamaro e una interpretazione come questa della Ragonese contribuiscono a rendere il teatro, teatro di pensiero e di azione.


Da lontano – chiusa sul rimpianto

scritto e diretto da Lucia Calamaro
per e con Isabella Ragonese
con la partecipazione di Emilia Verginelli
in coproduzione con Argot Produzioni in collaborazione con Riccione Teatro

disegno luci Gianni Staropoli scene di Katia Titolo

costumi Francesca Di Giuliano macchinista Raffaele Basile

fonico Gianluca Meda capo elettricista Alberto Tizzone

 

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