Il Racconto dell’Ancella, con Viola Graziosi, regia di Graziano Piazza

Al Teatro Politeama Pratese - Via G. Garibaldi 33/35, PRATO – il 25 alle ore 21 novembre 2024.

Servizio di Cinzia Capristo

Al Politeama di Prato è andato in scena un monologo tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice Margaret Atwood “Il Racconto dell’Ancella” proprio nel giorno proclamato dall’ONU contro la violenza sulle donne. In una scenografia semplice, ma d’impatto per il messaggio da veicolare, tante cuffiette bianche appese a ricordare le tante donne oltraggiate su uno sfondo nero a lutto mondiale. É in questo scenario che un’attoriale Viola Graziosi con un megafono, come in una manifestazione di protesta, inizia a raccontare la storia di un mondo femminile violato nelle sue più basiche libertà.

Lontani dalle Amazzoni greche, si racconta di una Repubblica quella di Galaad dove le donne non sono protette e dove le regole sono quelle primordiali della Bibbia, Genesi cap. 1 vs. 28, dove Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra”. Come un mantra questa frase viene ripetuta durante tutto lo spettacolo. Viene descritto un mondo dove viene ripristinata la legge di natura, una donna feconda che genera che vede nel perdono un potere.

Viola Graziosi si trasforma, indossando in scena i panni dell’Ancella: si sveste e si riveste di rosso e cuffietta bianca, la donna attrice si mescola col personaggio perché entrambe lottano per affermare i propri diritti. Lontani dalla democrazia di Tocqueville che rendeva l’uomo più libero, si racconta un possibile scenario di una realtà futura con gli occhi di una visionaria quale è stata Margaret Atwood, con la precipua volontà di colpire una società moralista come quella degli Stati Uniti che ha legittimato e legittima l’intreccio di sessualità e politica.

Il testo è un manifesto contro un potere che rappresenta inesorabilmente il presente che non si ferma solo agli Stati Uniti, ma che coinvolge anche la vecchia Europa. Una scrittura difficile quella della Atwood piena di metafore, antonomasie, sineddoche, metonimie. Margaret Atwood non è stata solo una scrittrice, ma anche una poetessa e da questo testo che si porta in scena si comprende meglio se si parte proprio dalle sue poesie. Riportiamo un passo di una sua poesia che più si accosta al “Racconto dell’Ancella” ed è antecedente, intitolata “Si comincia così”: dove si intravedono i colori e le forme di un mondo difficile da comprendere e da accettare come quello descritto nel testo. Se ne riporta uno stralcio: “Questa è la tua mano, questo è il tuo occhio, questo è un pesce azzurro lì sulla carta, quasi a forma di occhio. Questa è la tua bocca, questa è una O o la luna, come preferisci. Questo è il giallo. Fuori dalla finestra c’è la pioggia, verde perché siamo in estate, e al di là gli alberi e il mondo, che è tondo e ha solo i colori di questi nove pastelli. Questo è il mondo, più pieno e più difficile da apprendere di quanto abbia detto. Fai bene a pasticciare in quel modo con il rosso e poi l’arancio: il mondo brucia. Quando avrai imparato queste parole saprai che ci sono più parole di quante tu possa imparare”.

Se la Atwood ha dato un senso alle parole, Viola Graziosi le ha fatte rivivere interpretandole in modo esemplare dandogli forma e giusto tono, modulando la voce e calibrando ogni frase dandogli emozioni e sentimenti come solo una grande attrice sa fare.

Un racconto di donne che racconta di altre donne, regole che si susseguono, mani colme di futuro, donne che si aprono come bottoni di una camicia, donne che raccontano anche quando non c’è nessun racconto. Diritti da conquistare e una libertà sempre messa in discussione, come dice il testo vi è Libertà di e Libertà da. Come in una staffetta il futuro è affidato, ieri come oggi, alle nuove generazioni.

Un pubblico sensibile e accorto ha omaggiato con grandi plausi l’eccellente interpretazione della Graziosi.

 

 

Con Viola Graziosi
Regia Graziano Piazza
Musiche Riccardo Amorese 
Traduzione Camillo Pennati
Consulenza letteraria Loredana Lipperini
Consulenza artistica Laura Palmieri
Produzione Teatro della Città –Centro di Produzione Teatrale

 

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