COSE CHE SO ESSERE VERE, con Giuliana De Sio e Valerio Binasco, regia di Valerio Binasco
Al Metastasio di Prato - Via B. Cairoli 59, PRATO – dal 30-01 al 2-02 febbraio, 2025.
Servizio di Cinzia Capristo
Quello
che è andato in scena al Metastasio è una commedia tratta dal testo di Andrew
Bovell: “Thing I Know to Be True”, un testo delicato e allo stesso tempo forte come
sono i sentimenti che vengono trattati e che toccano i luoghi sconosciuti
dell’anima. Un racconto introspettivo delle stagioni della vita che fluiscono e
fan si che le cose che son vere non sempre lo sono fino in fondo. A sipario
già aperto, i personaggi di questa kermesse si muovono in una unica scena.
Sullo sfondo una tenda che divide gli ambienti visibili e non di una casa, luci
colorate, pennellate di colore e video decorano la tenda sulla quale vengono
proiettate parole chiavi; sulla destra un pianoforte che verrà suonato da, Pip,
uno dei personaggi della kermesse il brano è “Per Elisa” di Beethoven a
rimembrare cose passate.
Su una
pedana girevole un angolo cottura di una cucina, un tavolo, delle sedie e lungo
l’intera pedana vasi di fiori: un eden felice; ma, anche l’eden più felice si
può trasformare in un inferno. La pièce
inizia dal finale, un telefono squilla e un uomo seduto sul bordo della pedana
non trova il coraggio di rispondere; alle sue spalle come fantasmi di un eremo
i suoi quattro figli, come coreuti di un coro greco, dagli inferi gli intimano
di rispondere al telefono. Il coro suggerisce, ma non può bloccare o deviare il
corso degli eventi, può solo destare quell’uomo dal torpore in cui è
sprofondato. Il dolore va affrontato, va visto ad occhi aperti.
Come un
nastro che si riavvolge di ricordi, ogni personaggio della commedia racconterà
la propria storia in un intreccio di altre storie. Una ragazza con uno zaino
sulle spalle ritorna da un viaggio dall’Europa, dopo una delusione amorosa, è
Rosie, interpretata da Giordana Faggiano, la più piccola dei quattro figli. Il
suo ritorno coinciderà con l’avvio dell’implosione della sua famiglia. Gli
equilibri sottesi saltano, svelando dinamiche complesse e segreti sottaciuti.
Rosie diventa spettatrice inerme degli eventi, del resto la sua nascita aveva
portato al superamento di una crisi matrimoniale dei suoi genitori. Sono le
dinamiche complesse dei rapporti umani che vanno a dipanarsi in questa
commedia, una coppia, Giuliana De Sio nel ruolo di Fran, e Valerio Binasco, in
quello di Bob, nel tentativo di far funzionare una famiglia, finiscono per
ingabbiarsi in un rapporto stanco, fatto di silenzi e verità celate diventando
due estranei.
Lui, Bob,
si rifugia in un piccolo mondo fatto di gesti quotidiani, celando un senso di
smarrimento che lo avvolge e non gli permette di vedere ciò che accade. Lei, Fran,
una madre guerriera, che domina la scena e come Tetide, madre di Achille, è
materna e premurosa, prevede e previene i problemi. Entrambi
cercano di destreggiarsi in una genitorialità difficile che tenta di trovare
soluzioni ai bisogni delle diverse personalità dei loro figli, in funzione
protettiva ed emotiva, affettivo-relazionale e comunicativa; innescando rapporti
tossici e aspettative a volte deluse. In un percorso dinamico e difficile e in
un continuum di emozioni ci si
avventura in un territorio inesplorato con eventi imprevedibili, in cui spesso
non si sa come comportarsi, ma soprattutto in cui la capacità genitoriale viene
messa a dura prova. “Le cose che so essere vere” non sempre lasciano il posto
alle cose che sono effettivamente vere.
In uno
scontro generazionale entrambi si confronteranno e si scontreranno con due
personalità della loro famiglia, Pip e Ben, perché in contrasto con i loro
principi, ma sono questi due figli che tireranno fuori la loro rabbia celata. I ricordi
si sovrappongono vengono alla luce cose passate, una madre piange, un pianto
liberatorio, sentimenti soffocati, sbatte la testa al muro per reprimere i suoi
sentimenti che riemergono nel brano di Leonard Choen “Famous blue Raincoat” che
diventa una nenia di dolore che non si placa. Una fitta al cuore mai sanata.
Una figlia, Pip, ormai adulta e sposata in uno scontro, tra donne, con la madre
viene smascherata perché prova un forte sentimento per un altro uomo. In una
scena struggente Fran, interpretata da una magnifica Giuliana De Sio, legge la
lettere di sua figlia, e la giovane e brava attrice che la interpreta, Stefania
Medri, da voce a questa lettera svelando l’amore che prova per questo uomo e
rimembrando il disperato pianto di una madre si affida alla sua comprensione, e
nelle parole di quel brano di Choen capisce il sentimento che una donna, sua
madre, ha potuto provare e senza svelare di aver capito si affida alle parole di
quel testo: “grazie per la tristezza che le hai tolto dagli occhi”, e
rivolgendosi alla madre le dice: spero che qualcuno abbia tolto la tristezza
dai tuoi occhi, come quest’uomo ha tolto la tristezza dai miei occhi. A chiosa
della lettera un abbraccio struggente fra le due donne le riconcilia, il coraggio
che non ha avuto una lo ha avuto l’altra.
Lo
scontro generazionale continua questa volta tra padre e figlio, un padre dimesso
e sottomesso, ma che esplode quando uno dei figli Ben, interpretato da Fabrizio
Costella, ripudiando un padre operaio, per una vita migliore fatta di
apparenze, infrange le regole e inizia a rubare. Uno scontro duro quello tra
padre e figlio, uno scontro tra due uomini: uno deluso e disilluso dalla vita ha
soffocato la sua esistenza per far fronte ai bisogni della famiglia, l’altro
nel tentativo di vivere una vita migliore non ha saputo mettere freni alla sua
voracità di vivere. Una
commedia che lascia spazio ad una amara ironia, quando Bob e Fran uniti nel
risolvere un problema che riguarda il figlio Mark, interpretato da Giovanni
Drago, convinti che sia gay, si scontreranno con una situazione imprevista, poiché
questi gli confesserà che non si riconosce in quel corpo in cui è nato e sta
per intraprendere un percorso per diventare donna. Entrambi non accettano, ma
dovranno cedere per il bene di Mark. La vita
sa essere beffarda e la pièce si chiude come era iniziata, un telefono squilla,
un uomo risponde al telefono, un’amara verità emerge, il coro grida: No, la
mamma no. Quella mamma coraggio è venuta meno e con essa: “tutte le cose che so
essere vere”.
Il
percorso di Bob e Fran può riassumersi nella poesia di Gabriele D’Annunzio: “Si
vive per anni accanto a un essere umano, senza vederlo. Un giorno ecco che uno
alza gli occhi e lo vede. In un attimo, non si sa il perché non si sa come,
qualcosa si rompe come una diga fra due acque, e due sorti si mescolano, si
confondono e precipitano” Un testo
quello di Andrew Bovell che appassiona, coinvolge, perché ognuno di coloro che
era in quel teatro si è potuto riconoscere in quella madre, in quel padre, in
quel figlio, in quella figlia, in quel sentimento. Una recitazione fluida e
forte ha reso più incisivo il tutto.
Una felina e superlativa Giuliana De Sio
ha reso il personaggio della madre poliedrico facendo emergere i sentimenti più
reconditi di questa donna. Valerio Binasco che è stato interprete e regista, ha
saputo cogliere le sfumature di questo testo e ha reso alla perfezione il
personaggio di Bob, un uomo fragile, ma che ha saputo tenere duro ai dolori
della vita. Bravissimi
attori Fabrizio Costella, Giovanni Drago, Giordana Faggiano, Stefania Medri,
hanno saputo tener testa a due personalità come Giuliana De Sio e Valerio
Binasco, interpretando alla perfezione i loro ruoli e facendo di questa
commedia un lavoro corale. Spettatori emozionati hanno apprezzato tributando
lunghi applausi a questa kermesse e all’intera compagnia.
Traduzione Micol Jalla
Regia di Valerio Binasco
con Giuliana De Sio e
Valerio Binasco
Fabrizio Costella,
Giovanni Drago, Giordana Faggiano, Stefania Medri
Scene e Luci di Nicolas Bovey
Costumi di Alessio Rosati
Suono di Filippo Conti
Video e pittura di Simone Rosset
Assistenti di regia Fiammetta Bellone,
Eleonora Bentivoglio
Assistente di scene Francesca
Sgariboldi
Assistente di costumi Rosa Mariotti
Produzione Teatro Stabile di
Torino – Teatro Nazionale Teatro Stabile di Bolzano / TSV Stabile del Veneto–
Teatro Nazionale
In accordo con Arcadia &
Ricono Ltd per gentile concessione di HLA Management Pty Ltd
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