L’INCARICO tratto dal racconto di Raymond Carver traduzione Riccardo Duranti adattamento e regia Luca Bargagna
Al Teatro Mercadante di Napoli dal 13 al 23 febbraio 2025
Servizio di Rita Felerico
Il nodo ispiratore per il regista Luca
Bargagna è stata la possibilità di intrecciare gli ultimi momenti della
vita di Anton Čechov con quelli
di Raymond Carver, e man mano che quel nodo andava a sciogliersi procedere a scoprire analogie fra le loro vite di uomini, proprio attraverso la lettura della
biografia del grande scrittore russo ed Errand, ultimo racconto di
Carver, L’incarico. Ed è questo anche il titolo dello spettacolo – prodotto dal Teatro di
Napoli, Teatro Nazionale – in scena al San Ferdinando fino al 23
febbraio. L’intento è quello, fra realtà e immaginazione, di condividere
esperienze e attimi di vita reale fra i due scrittori e fra loro e il pubblico
di oggi, non lontano dalla possibilità di trovarsi a vivere le stesse
situazioni dell’esistere.
La musica che accompagna lo svolgersi delle scene
gioca un ruolo fondamentale, è lo strumento per tracciare quell’azzeramento di
tempo voluto dal regista, segue la musicalità del testo tradotto di Riccardo
Duranti, il traduttore ufficiale e più accreditato di colui che viene
definito, appunto, il Čechov americano. Da
Ciaikovskij a Sinatra, quartetti, melodie, note canzoni, a rendere i fatti che
accadono il più possibile aderenti alla sensibilità del pubblico di oggi nel seguire
i dolori e le sofferenze fisiche dello scrittore russo nell’avvicinarsi della sua
fine.
Accanto ad Anton la moglie, Olga Knipper,
acclamata attrice che ha abbandonato per amore le scene, la quale ‘accoglie’ la
morte del suo uomo con attonito stupore – pur sapendo del male e della prossima
morte – e in accordo complice con il medico di Badenweiler (la cittadina
dove lo scrittore si era ritirato in cerca delle ultime cure) il Dott.
Schwohrer, attento assistente di Čechov negli
ultimi giorni della sua vita, cerca di rendere meno drammatica la fine. Nelle
prime ore del 15 luglio 1904, ci si accorge che ormai non c’è più niente da
fare e il dottore chiama la reception dell’albergo e ordina una bottiglia del
migliore champagne. Fu proprio quel
gesto istintivo del medico a colpire la fantasia dello scrittore americano,
come fosse un’azione inevitabile, si legge nelle note di regia, e su questo
brindisi finale si scioglie il dramma conclusivo e si stemperano i pensieri
sull’impermanenza della vita che tanto avevano attanagliato lo scrittore.
La figura
dell’assonato cameriere, il colore dell’abito, le sue contorsioni
corporali nel tentativo di tenere in equilibrio calici, bottiglia e vassoio, il
suo non comprendere cosa stia accadendo e l’ostinato pensiero di raccogliere da
terra -per un maniaco senso dell’ordine e di pulizia - il tappo della bottiglia
di champagne caduto lontano dal comodino e infine il suo stupore ingenuo,
rendono con puntualità l’idea della sdrammatizzazione che il regista ha voluto
dare al momento finale. Del resto, da medico, lo scrittore Čechov ha
vissuto sorridendo alla vita pur vivendo nella malattia e ciò lo ha portato a
considerare la morte un ‘fatto’ naturale a cui non ci si può opporre, anzi è
necessario attraversarlo e lasciarsi andare.
Antonio Elia ha
caratterizzato con maestria il personaggio del cameriere, così come Arturo
Muselli è ben entrato nei panni del sofferente scrittore. Bravissimi gli
altri interpreti, Claudio Di Palma nel ruolo del medico – anche danzatore,
della vita si intende – e un merito di più a Silvia Ajelli molto donna,
molto attrice, molto amante. La musica, come accennato prima, e le luci
compattano tutto lo spettacolo, dando corpo ad una scenografia semplice ma
efficace.
L’INCARICO basato sul
racconto di Raymond Carver, traduzione Riccardo
Duranti, adattamento e regia Luca Bargagna
con Silvia Ajelli, Claudio Di Palma, Arturo
Muselli, Antonio Elia
scene e luci Angelo Linzalata
costumi Giada Masi
direttrice di scena Teresa
Cibelli
datore luci Carmine Pierri
macchinisti Marco Di Napoli, Nunzio Romano
fonico Guido Marziale
sarta Daniela Guida
assistente alle scene tirocinante Accademia
Linguistica di Belle Arti di Genova Matteo Budassi
foto di scena Ivan Nocera
produzione Teatro di
Napoli – Teatro Nazionale
©
RIPRODUZIONE RISERVATA