LA RAGIONE DEGLI ALTRI dalla vita, da una novella e dal dramma omonimo di Luigi Pirandello
Al Teatro Sannazaro di Napoli dal 14 al 16 febbraio 2025 (venerdì ore 21 | sabato ore 19 | domenica ore 18).
Servizio di Pino Cotarelli
Napoli – Questa particolare lettura de “La ragione degli altri”
di Luigi Pirandello da parte di Lidia Dalisi, che ha fatto sue
anche le indicazioni rivenienti dalle riflessioni sull’argomento del testo ad
opera degli attori della compagnia, ideato in sintonia con il regista Alfonso
Postiglione e la sua conseguente accurata messa in scena, è la dimostrazione
che il lavoro fatto in sinergia, aperto a contributi, idee e opinioni, riesce a
dare risultati eccellenti; lo spettacolo risulta infatti molto piacevole, fruibile
e gradevole e in armonia con la visione pirandelliana anche nelle sue
particolari e interessanti innovazioni. Apprezzata è stata infatti l’intelligente
contaminazione della rappresentazione teatrale con quella su schermi
cinematografici e televisivi; porzioni di rappresentazioni anche ripetute, diversificate
nei linguaggi e nei piani comunicativi in una disarmante interazione fra essi;
un disorientamento che finisce anche per catturare ancor di più l’attenzione e
la voglia di comprensione della vicenda personale che Luigi Pirandello ha voluto
riprodurre sottoforma di pièce.
Il soggetto riguarda il padre di Luigi, Stefano
Pirandello, che prima di sposare Caterina Ricci-Gramitto, era fidanzato con sua
cugina che lo lasciò e poi si sposò, restò però presto vedova e in miseria. Chiese
allora aiuto a Stefano e fu in quella occasione che la moglie Caterina spinse il
marito a soccorrerla, ma quel riavvicinamento fece ritornare quel sentimento da
cui nacque una bambina. Un lavoro particolarmente impegnativo e complesso per
la regia tecnica, ma anche per gli attori che ha richiesto continue immersioni/emersioni
dai vari personaggi per apparire come in fase di prova battute; particolari anche
le porzioni di rappresentazioni ripetute che appaiono come in una allucinazione,
la ricerca di soluzioni impossibili.
Nella rappresentazione è Leonardo Arciani (Ettore Nigro, bravo e a suo agio nel
personaggio chiave), lo scrittore e giornalista svogliato, sposato con la
ricca Livia (Viola
Forestiero, molto brava nel rendere un personaggio impegnativo) con
un matrimonio senza passione e figli, che riallaccia una relazione con Elena (Anna Bocchino, personaggio nelle sue corde ottimamente
reso), vecchia
fiamma con difficoltà economiche, che gli darà una bambina. Leonardo torna da
Livia, ma lei lo accetterà solo se porterà con sé la figlia illegittima. Intrigante
anche il ruolo di Monica Palomby (brava anche come trait d'union col pubblico) che interpreta
bene più personaggi, oltre ad una sorta di spettatore studioso che corregge
battute, declama citazioni peraltro rilevate da vari testi che porta con se sul
palco entrando dalla platea.
Molti i temi evidenziati comunque da sempre
presenti nella nostra società. Una figlia illegittima può ripristinare un ménage
familiare compromesso e affievolito nei sentimenti? Si può sacrificare il
proprio istinto di madre per la felicità della propria figlia e dell’uomo che si
è amato? Si può appagare il desiderio di madre con una figlia illegittima?
Interrogativi su cui si può riflettere e probabilmente non esistono risposte certe,
la pièce prova a indicare nei tentativi reiterati all’infinito, la ricerca di
una possibile ipotetica soluzione.
«Il lavoro e
lo studio su La ragione degli altri partono da una serie di domande che gli
attori della compagnia si sono posti – spiega Linda Dalisi – mettendo a confronto
esperienze e idee personali con l’argomento del testo. Con Alfonso Postiglione
abbiamo accolto quelle domande facendone il nucleo drammaturgico di partenza:
una compagnia teatrale che, interrogandosi su maternità (come desiderio e responsabilità),
paternità e bene dei figli, esplora il testo pirandelliano con tutti i mezzi a
disposizione per indagarlo attraverso vari linguaggi, fino ad affidarsi a una
figura particolare battezzata sparring actor/actress.
Cercando di mantenere l’impianto pirandelliano quanto più
intatto possibile, la vicenda di Leonardo, Elena e Livia (e Lietta), viene
scossa da due elementi. Il primo è proprio la presenza di questo “occhio
esterno”, che è come il primo spettatore che viene risucchiato dalla storia, ma
ha anche la funzione di nutrire il dramma con spunti presi dalla vita
dell’autore e dalla novella di partenza. Il secondo strumento di indagine è
stata la reiterazione della scena “cuore”, quella in cui le due donne si confrontano
su quale sia il bene per la bambina. Come se solo ripetendola in modi diversi
si potesse raggiungere una verità. Queste due invenzioni drammaturgiche sono
state accompagnate anche da una cura del testo sotto il profilo linguistico».
LA
RAGIONE DEGLI ALTRI dalla vita, da una novella e dal dramma omonimo di Luigi
Pirandello
da Luigi Pirandello
dramaturg Linda Dalisi
regia Alfonso Postiglione
con Anna
Bocchino, Viola Forestiero, Ettore Nigro e Monica Palomby
scene
Sara Palmieri
ass.
alla regia Giovanni
Sbarra
costumi
Giovanna
Napolitano
realizzazione
scene Paolo
Iammarone e Vincenzo
Fiorillo
Piccola
Città Teatro e Tradizione
E Turismo Centro Di Produzione Teatrale – Teatro Sannazaro
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