GLI OCCHIALI DI SOSTAKOVIC, un progetto di Compagnia Prima International Company, con Moni Ovadia

 Alla Villa Floridiana – Palco Grande, Il 2 luglio 2023, ore 21.30, per Il Campania Teatro Festival 2023.

Servizio di Pino Cotarelli

Moni Ovadia, attraverso il testo teatrale di Valerio Cappelli e col supporto musicale dal vivo di Giovanna Famulari, violoncellista e pianista, ripercorre la vita del grande compositore Dmitrij Sostakovic, tracciando i momenti salienti della sua esistenza, il successo, gli onori, le umiliazioni, di un’esistenza dedicata al tenace desiderio di affermare la propria verità artistica che non poteva arrendersi ad alcun condizionamento di regime. Immagini d’epoca vengono proiettate su di uno schermo nel fondo, a supporto del racconto fatto da Moni Ovadia e delle esecuzioni musicali di opere e sinfonie del grande compositore. Si parte dal 1929, nel “periodo del terrore”, con Stalin, al potere; un periodo in cui tutto doveva essere aderente ai dettami dell’Unione Sovietica: politica, arti, letteratura, pittura e musica, nel solco del “realismo socialista” che condannava il pessimismo, valorizzando l’ottimismo “rivoluzionario”. Sostakovic, che non ha mai accettato il realismo socialistama non lo ha neanche mai condannato, rimanendo su posizioni di evidente incertezza, fu accusato di “formalismo”, che attecchì in Russia negli anni ’14-15 del ‘900, che privilegiava i valori della forma, la perfezione stilistica. Il successo della sua opera “La Lady Macbeth del Distretto di Mcensk, rappresentata al Teatro Bol’šoj di Mosca, che fu seguita anche dallo stesso Stalin, fu demolito in un articolo che lo definì Caos anziché musica. L’artista dormiva con la valigia accanto al letto, temendo di essere arrestato da un momento all’altro. Ma fra alti e bassi, con sinfonie ritirate o rielaborate, l’artista riusciva a rimanere in equilibrio con le sue concezioni musicali, producendo comunque sinfonie di successo che, anche se disprezzate dal regime, ebbero una vasta eco in tutto il mondo, anche oltre oceano; in America, dove si recò, non si schierò mai contro la cultura Sovietica. In patria gli commissionarono la Nona Sinfonia, che doveva essere la risposta sovietica alla Nona di Beethoven, e lui compose un breve irriverente componimento di venti minuti. Sostakovic che ha avuto i massimi onori e le maggiori umiliazioni, ha avuto alla fine i funerali da eroe di Stato. Valerio Cappelli nelle sue note di regia precisa la scelta del titolo: “Ho pensato agli occhi. Il mio primo pensiero è stato lo sguardo di Sostakovic che sembra scivolare via e invece è impenetrabile, imperscrutabile, dietro le spesse lenti da miope. Sono gli occhiali di chi cerca di mettere a fuoco la verità occulta dal potere” “L’intento è quello di restituire il sapore dell’epoca, ma anche della Russia di oggi, in una musica che riflette il tempo drammatico in cui è stata scritta: la Settima Sinfonia, composta durante l’assedio di Leningrado, divenne un simbolo della resistenza all’invasione nazista

GLI OCCHIALI DI SOSTAKOVIC un progetto di COMPAGNIA PRIMA INTERNATIONAL COMPANY

Con MONI OVADIA
Autore e regia VALERIO CAPPELLI
Musiche dal vivo GIOVANNA FAMULARI
Produzione ANGELO TUMMINELLI per PRIMA INTERNATIONAL COMPANY – ROMA
COPRODUZIONE RAVENNA FESTIVAL, FONDAZIONE TEATRO DELL’OPERA DI ROMA, FONDAZIONE LA FENICE, FESTIVAL PUCCINI
PRODUTTORE ESECUTIVO STEFANO TEALDO PER CORVINO PRODUZIONI – BOLOGNA

 

©Riproduzione riservata

Post più popolari