CAPRI – THE ISLAND OF FUGITIVES regia, sceneggiatura e scenografia Krystian Lupa
Teatro Politeama, 1 e 2 luglio 2023 Sezione Internazionale - Campania Teatro Festival - Prima Nazionale.
Servizio di Rita Felerico
Le ferite restano, non si sanano mai e si trasmettono, scivolando nel tempo da un uomo ad un altro, mutando forse forma ma non il dolore, che cresce sempre di più nell’anima, cancellando ogni traccia di umano. Potremmo essere uccisi in un qualsiasi momento…e i bambini si uccidono con un semplice gesto, con quasi indifferenza. In un mondo che indossa divise di potere, pesanti come sassi che non si riescono a dismettere.
Villa Malaparte
è un set cinematografico, è una casa/chiusa nella sua storia, come la storia
degli uomini e delle donne di cui si narra e che non si rappresenta: le scene
dei film proiettati sono un tutt’uno perfetto con l’azione degli attori, come
se la vita fosse frutto della fantasia di un film.
Intanto, sul
lato destro del palcoscenico donne giocano a carte, su di uno sgangherato
tavolino; forse giocano con il destino, parlando di ciò che accade, ma come di
qualcosa che a loro non appartiene. E’ l’uomo a portare con sé l’idea della
guerra, le donne la rifiutano e sembrano estranee al loro scambio di violenze.
Intanto la
storia scorre: la Polonia, il cattolicesimo, il fascismo, Mussolini; dovremmo
interrogarci con più attenzione e senso storico su quanto accaduto, su Hitler,
sui lager, sul razzismo.
Anche su Napoli
che con la sua tribalità vuole e cerca di rendersi immune; ecco il riferimento all’accoglienza
dei ‘diversi’, alla città divenuta alla fine della guerra meta dei fuggitivi,
di coloro che -diversi - erano male accolti, ecco il riferimento ai femminielli
e al rito della ‘figliata’- una scena molto suggestiva e coinvolgente-. Napoli
è il sud del mondo, e il caleidoscopio che cattura le contraddizioni del sud
del mondo; bella la voce di Domenico Modugno che irrompe con Amara Terra
Mia, belle tutte le scelte musicali, mai lontane e sganciate dalla storia
raccontata.
Rimangono sospese
le risposte alle domande di sempre.
Scrive Kristian Lupa:
Questa casa è una prigione…
Questa casa è un rifugio…
Questa casa è la CASA ARCHITETTONICA. QUESTA CASA È UN MISTERO.
Questa casa è una grotta per artisti…
QUESTA CASA OSPITA UNA SEDUTA SPIRITICA, UN RADUNO DI FANTASMI… QUESTA CASA
OSPITA UNA SEDUTA SPIRITICA DEI SOGNATORI DI UN UOMO NUOVO…
L’arte, in tutte le sue forme, ha il compito di cercare di sanare le
ferite, dare nuovo vigore alle azioni, essere metro per leggere la realtà, seppure
amara, spruzzata di qualche raggio di luce, capace di farci intravedere una via
di uscita.
Simbolicamente c’è tutto in questo spicchio di teatro di Lupa, perfettamente armonizzato e armonico, dai costumi alle luci, dalle scenografie alla musica, dove la perfetta sintonia degli artisti - protagonisti, tecnici, scenografi - trapela in un linguaggio nuovo, sorprendente e trascinante.
CAPRI – THE ISLAND OF FUGITIVES
REGIA,
SCENEGGIATURA E SCENOGRAFIA KRYSTIAN LUPA
FOTO DELLE PROVE SULL’ISOLA DI
CAPRI NATAN BERKOWICZ
PROGETTO SCENOGRAFICO KRYSTIAN LUPA
TRATTO DA KAPUTT E LA PELLE DI CURZIO MALAPARTE
MUSICA BOGUMIŁ MISALA
COSTUMI PIOTR SKIBA
VIDEO NATAN BERKOWICZ, ADAM SUZIN
DRAMMATURGIA, AIUTO REGIA MAXYM TETERUK
ASSISTENTE ALLA REGIA PRINCIPALE MICHALINA ŻEMŁA
ASSISTENTI ALLA REGIA JULIA ONGIRSKA, KAROLINA SZCZYPEK
DIRETTORE DI SCENA IZA STOLARSKA
CAST KAROLINA ADAMCZYK, GRZEGORZ ARTMAN, MICHAŁ CZACHOR, MICHALINA
DEMENT- ŻEMŁA, ANNA ILCZUK, MICHAŁ JARMICKI, ANDRZEJ KŁAK, MATEUSZ ŁASOWSKI,
VOVA MAKOVSKYI, MONIKA NIEMCZYK, FILIP ORLIŃSKI, HALINA RASIAKÓWNA, MARIA
ROBASZKIEWICZ, NIKODEM ROZBICKI, KAROLINA RZEPA, KARINA SEWERYN, PIOTR SKIBA,
EWA SKIBIŃSKA, JULIAN ŚWIEŻEWSKI, PAWEŁ TOMASZEWSKI, MATEUSZ WIĘCŁAWEK,
WOJCIECH WÓJCIK, MICHAŁ ZIELIŃSKI, WOJCIECH ZIEMIAŃSKI
E CON PIOTR CHOMA, KACPER DYKBAN, KAROL HELEWSKI, MACIEJ KOBIELA,
IGNACY MARTUSEWICZ, TOMASZ MECHOWICKI, OLAF STASZKIEWICZ, MARIUSZ URBANIEC,
FILIP WAROT, PATRYK WERESZCZYŃSKIFOTO DI SCENA NATALIA KABANOW
TRADUZIONE TESTO MARZENNA MARIA SMOLENSKA
Ph Salvatore Pastore
Piccole note biografiche
Krystian Lupa (Polonia, 1943), regista,
scenografo, scrittore ed educatore, è considerato uno dei più grandi registi
internazionali. Dopo la laurea, ha lavorato al Norwid Theatre di Jelenia Góra,
dove ha condotto ricerche su nuove forme di espressione teatrale con un gruppo
di giovani attori, e poi allo Stary Teatr di Cracovia, che ha ospitato il
maggior numero di allestimenti. A Jelenia Góra, Lupa ha messo in scena per lo
più produzioni originali, che sono stati i suoi manifesti artistici. Negli
spettacoli di Cracovia ha esplorato la condizione spirituale dell’uomo nell’era
della profonda trasformazione culturale. Con The Lime Works, ha
iniziato a lavorare sulle opere di Thomas Bernhard, di cui ha messo in scena sette
testi. La messa in scena di Immanuel Kant segna l’inizio della
sua collaborazione con il Teatro Polski di Breslavia, che è proseguita con
opere di Broch, Musil, Schwab, Gorky. Altri allestimenti importanti includono
testi di Wyspiański, Bulgakov e altri.
I suoi ultimi
lavori sono Capri – the Island of Fugitives al Teatr
Powszechny di Varsavia (2019) e Austerlitz al Valstybinis
Jaunimo Teatras di Vilnius (2020).
Per molti
giovani registi, Lupa è un maestro e un guru spirituale.
Ha vinto molti
prestigiosi premi teatrali in Polonia e all’estero, tra cui il Premio Leon
Schiller (1992), Premio Europa per il teatro (2009), Premio per il teatro
Nestroy (2014), Premio Golden Cross of the Stage (2016).
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