Il Sogno Reale / Urania testo di Linda Dalisi - legge Galatea Ranzi
Per Campania Teatro Festival, giovedì 22 giugno 2023 - Villa Floridiana - Teatro della Verzura
Servizio di Rita Felerico
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Una Galatea
Ranzi in grande forma, capace di andare all’interno delle parole,
fin dentro al loro significato, le parole del testo visionario e immaginifico
di Linda Dalisi. Con naturalezza, semplicemente, senza orpelli o toni
rocamboleschi o di maniera ha condotto il pubblico lì dove voleva l’autrice,
fin sulla luna, fino al limite di quel confine che non si può superare, verso i
sogni, le stelle, verso quel mondo lontano che ci attrae con il suo mistero e
verso il quale tendiamo. La protagonista di questa favola, Emilia, non perde il suo sentimento umano, la sua
presenza di donna, ma riesce ad intrecciare i suoi terreni desideri con i
sogni, cioè con quel mondo dove i desideri ambiscono di essere realtà.
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Tutto
parte da un bassorilievo custodito negli spazi dell’Osservatorio di
Capodimonte, raffigurante Urania che in compagnia di Cerere incorona il re
“nasone”, Ferdinando di Borbone, che con quel luogo in un certo senso può
identificarsi. Istituito da Giuseppe Bonaparte, il vecchio
Osservatorio era situato a Caponapoli, presso il monastero di San Gaudioso;
quando salì al trono il Murat l’astronomo Zuccari chiese la costruzione di un
nuovo edificio, il primo costruito in stile neoclassico nella capitale del
Regno, la cui edificazione si prolungò dal 1812 al 1819, quando sul trono era
tornato Ferdinando I di Borbone. La sera del 17 dicembre del 1919,
l’astronomo Giuseppe Piazzi poté
osservare la stella a Cassiopea dal nuovo Osservatorio, con Ferdinando
gaudente.
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Linda ci ha già abituato ad un linguaggio che
va oltre le righe, oltre la logica razionale, impregnato di musica, di
movimento e di divenire sensoriale e sentimentale. La sua ‘dramagia’, il suo
incontro con Leo De Berardinis, la collaborazione con Latella, lo scavare
all’interno delle parole, il suo percorso di conoscenza in rivolta’ – come lo
ha definito in una intervista, ricordo il suo bel lavoro Bee Riot in
scena lo scorso anno sempre a Campania Teatro Festival. Brava la Ranzi a
rendere con diverse tonalità i passaggi di questo viaggio extrasensoriale,
allacciandoli ai suoni di una natura mai lontana. Emilia, la protagonista,
attende una persona -che non verrà
mai-quel custode che fin da piccola l’aveva iniziata all’astronomia, fra voli
di uccelli e fruscii di rami e chiusa oltre l’orario di visita, in quel luogo
per lei emblematico della sua formazione, si lascia andare alla storia e ai
fatti che il luogo custodisce.
Ritorna alla mente Fellini, il suo cinema tanto
visionario e tanto reale: l’unico vero realista è il visionario –
diceva. Le immagini nelle quali ci fa immergere Linda sono sogni reali di
verità che ci portiamo dentro , quelle della storia dei luoghi che ci
appartiene, quelle dei nostri desideri. Una volta terminato il sogno, riporterà
sulla ‘terra’ Emilia con una notizia attesa, preziosa e foriera di gioia :
aspetta un bambino.
Una bella e significativa pagina di teatro.
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