SCOTTATURE. Un Melologo dal Racconto di Dolores Prato (Editore Quodlibet)

Al Teatro Mercadante 5 luglio 2025 - Per il Campania Teatro Festival 2025

Servizio di Rita Felerico

ILLUSTRAZIONE DI BARBARA BALDI
Scottature non è solo una lettura musicata, ma una pagina di sorprendente teatro dove la bravissima Anna Foglietta fa delle parole corpo in movimento e del corpo una incarnazione di suoni ed emozioni. La bravissima percussionista Alessia Salvucci la accompagna, seguendo le modulazioni della voce e i movimenti ampi che straripano dalla posizione dei leggii, ruotanti e presenze inquietanti che la ragazza / Anna Foglietta, protagonista di silenziose ma implacabili ‘rivoluzioni personali’, travalica.

A capo del convento dove io ero in Collegio, c’era una trinità di monache tutte eguali nella potenza, concordi nel giudizio, sincrone nelle azioni: la Superiora, la Maestra, la Vecchissima Religiosa. In quel convento si faceva un gran parlare di misteri: se si trattava di misteri celesti, il parlare era sereno, ampio, dettagliato; se si trattava di misteri terreni, era un parlare agitato, rapido, più sottinteso che spiegato: erano accenni così sfuggenti da somigliare al gesto di chi tocca qualcosa che scotta. E difatti si alludeva spesso a certe “scottature”, non meglio identificate, che “il mondo” era solito dare a chi prendeva soverchia dimestichezza con lui…

Così scrive Dolores Prato nel racconto – unico scritto completo e limato con accuratezza dall’autrice– che descrive con puntuale essenzialità i passaggi che compie nel suo intimo una ragazza che nel suo diventare donna guarda con occhio lucido la realtà che può dispiegarsi dinanzi a sé dopo la sua esperienza conventuale.

Sono descritti tutti i momenti cruciali, la scoperta degli affetti familiari – madre sconosciuta, padre in fuga – il desiderio di un corpo che diviene adulto, la meraviglia delle scoperte del mondo – il mare e il suo rapporto con il mare diviene simbolo rappresentativo -, la percezione della bellezza femminile – incarnata nella descrizione della rosa - il timore religioso, il valore delle relazioni, la delusione e l‘illusione dell’amore. Sono le scottature di cui si mormora all’interno del convento, quelle di cui si viene a conoscenza una volta varcata la soglia del monastero.

La scrittura di una autrice, Dolores, vincitrice di numerosi concorsi e apprezzata da molti – come Ungaretti – ma poco conosciuta, è amata nella sua singolarità da Anna e dalla regista Michela Cescon, tanto da portare avanti insieme per Una, Nessuna, Centomila un progetto di ricerca teatrale contro la violenza delle donne. Si legge nel programma di sala a firma della regista: “La complessa macchina della sua scrittura, che si concepisce e si sviluppa come un interminabile lavoro sartoriale fra ritagli, pensieri, massime, riflessioni è talmente profonda e indagatrice che ti scava dentro. “Io salto i verbi come se qualcuno mi corresse dietro” scrive “i miei passaggi sono ponti levatoi mai abbassati”. Un’ immagine forte, dinamica e in azione per una letteratura che omaggeremo a più voci, in forma di melologo, genere perfetto per questi ponti mai abbassati, per i passaggi emotivi della storia”.


Scottature non si può dire sia stata pura sorpresa – della bravura di Anna si sapeva – ma senza dubbio uno degli eventi più significativi del festival.

 

Scottature Un melologo dal racconto di Dolores Prato (Editore Quodlibet)
Con Anna Foglietta
Alessia Salvucci (Percussionista)
Messa in scena Michela Cescon
Cura del progetto Nicoletta Scrivo
Produzione Teatro Di Dioniso

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA