ABRACADABRA – Sezione Letteratura a cura di Silvio Perrella Organizzazione Vesuvioteatro - Silvio Raffo

Giardino Romantico Di Palazzo Reale Di Napoli (accesso da piazza del Plebiscito) il 23 giugno 2025

Servizio di Rita    Felerico

Vincitore di numerosi premi, finalista al Premio Strega nel 1997 con La voce della pietra, autore di saggi dedicati alla Spaziani, Saffo, Antonia Pozzi e tante altre/i, nonché autore di numerose sillogi e romanzi, traduttore di Emily Dickinson, poeti e poete anglo -americani, di Dorothy Parker (l’elenco sarebbe lungo) Silvio Raffo nel terzo appuntamento dedicato alla letteratura ha sbaragliato, stupendo il pubblico con un personalissimo abracadabra.

Si è trasformata la sua poesia, o meglio il suo approccio poetico al mondo, in un vero e proprio spettacolo, suddiviso in tre parti (yellow -Sylvius l’alieno, white -Sylvius Emily e blue- Sylvius Dorothy) dal significativo titolo: non c’è per nessuno. Ed è davvero imprendibile nella sua estrosità Silvio che indossa per ogni atto scenico diversi abiti di colori diversi, ma tutti sgargianti e luminosi, giallo, bianco, blu. Accompagnato dalla musica orecchiabile di famosi brani di canzoni – da lui puntigliosamente scelte ed accoppiate alle performance, riconosciamo Giuni Russo, Ornella Vanoni – l’amico / poeta amico della Guidacci, della Ginzburg ha riempito il giardino romantico della sua scoppiettante ironia, dei suoi toni leggeri ma pesantemente ironici tesi a sbeffeggiare la vita, le sue contraddizioni, la nostra stupida credulità verso l’amore, l’amicizia e in genere i valori dei quali pensiamo di cibarci. Ingenuità o sottile cattiveria?

La cifra del suo poetare è la precisione, segnata dal ritmo delle sue parole, con la quale ci narra e ci rimanda, effetto specchio, le contraddizioni dell’esistere, l’eros / il thanatos, la verità e la finzione, il bello e il brutto. Un continuo pensare alla poesia come lo spazio altro nel quale tuffarci per sopravvivere, cercando di travalicare il ‘problema vivere’ con l’astuta ricerca del piacere dell’immaginazione. In questa capacità introspettiva / tramutante è il suo abracadabra : non ho voluto mai cambiar la vita / solo pensavo avesse un altro viso / quando mi ha salutato le ho risposto / quando mi ha fatto male le ho sorriso (da Come in un romanzo).  Mi piacerebbe frequentarlo Silvio, nel quotidiano, mentre ci si ritrova in fila alle poste per pagare le bollette, quando si rompono i rubinetti o scatta la luce, per imparare a sorridere di più.

Mi ha ricordato in certi momenti Paolo Poli: la surrealtà, la oniricità, la ricerca di un chi sono in mezzo a tanti nessuno e centomila. Interessante la sua ultima pubblicazione di versi L’estasi insicura, per conoscerlo meglio e apprezzarne la poetica.

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