ALCUNE COSE DA METTERE IN ORDINE, con Roberta Bosetti e Giacomo Toccaceli, regia di Rubidori Manshaft

Al Teatro Mercadante – per Campania Teatro Festival il 25 alle ore 21, 26 alle ore 19, giugno 2025.

Servizio di Cinzia Capristo

La kermesse “Alcune cose da mettere in ordine” andata in scena al teatro Mercadante è stata presentata in prima assoluta nel 2023 alla FIT Festival. Una regia e drammaturgia ben curata quella di Rubidori Manshaft pseudonimo di Roberta Dori Puddu, che riesce con tecniche visive e teatrali a traghettarci nel mondo buio di chi ormai canuto e stanco perde i ricordi di una intera esistenza e dove la solitudine diventa imperante. Un doloroso viaggio di una donna alle soglie della pensione che ha tutto il tempo di mettere a posto i tanti ricordi di una vita vissuta, le tante cose accumulate nel corso di viaggi, le tante cose ereditate dai genitori, ma che si accorge ad un tratto di avere troppo tempo e poca memoria.

Tutto inizia con una donna Anna, interpretata da una bravissima e struggente Roberta Bosetti, in una camera da letto che si veste e sta per uscire, ma ad un tratto si siede alla scrivania, e li poggiato c’è il libro di Raymond Carver “Orientarsi con le stelle” ne stacca la poesia “l’ultimo frammento” come bilancio di una vita che va in frantumi. Come la poesia la protagonista si chiede se nonostante tutto ha ottenuto ciò che voleva dalla vita, ossia sentirsi amata. Chiama Lilla la sua amica partita per un viaggio, lei ha tutto quello che a lei manca una famiglia, un figlio mai nato, Manfredi, e un porto sicuro dove approdare. Dalla finestra scorge la luce che cambia, come il cambiare delle stagioni. 

Ricorda la giovinezza e la fatica di essere giovani e di tutta la poesia del vivere, si inchina al tempo, il tempo di chi ha tanto tempo e non riesce a riempirlo. Lo spazio e il tempo si confondono, lacerandosi lasciano buchi, buchi di memoria. La malinconia e l’angoscia crescono. Una Anna sdoppiata, una vigile che non crede a ciò che gli sta accadendo e con lucidità si documenta sulla degenerazione cognitiva, l’altra Anna vaga nel buio della sua mente, si sente un santuario saccheggiato e si chiede se gli altri avvertono questa sua nuova condizione, o se è solo lei a vedere. Come la poesia di Patrizia Cavalli “Un secchio vuoto che non mi raccoglie” il vuoto esistenziale di Anna è l’incapacità di contenere ed essere contenuta. In uno sprazzo di lucidità Anna, che si è persa nel bosco, si affida nel tentativo di ricucire ricordi, frammenti di vita. Roberta Bosetti con la sua perfomance ci conduce in quei meandri oscuri che sono i sentimenti umani, facendoci vivere le stesse ansie, paure, che abitano in ognuno di noi e che col passare degli anni si acutizzano. Una narrazione che non lascia spazio all’immaginazione, e le immagini che scorrono sul finire ne sono una testimonianza, anziani che deambulano a fatica, infermieri che aiutano persone in difficoltà, mentre Anna cerca di sollevarsi perché il suo pensare non può fermarsi a che tutto finisca in un ricovero. Ridisegnare una vita o sperare di farlo questo è un messaggio forte che Rubidori Manshaft ci lascia affinché alcune cose, che ci appartengono, possano essere messe in ordine.

 

IDEAZIONE E REGIA RUBIDORI MANSHAFT
DRAMMATURGIA ROBERTA DORI PUDDU E ANGELA DEMATTÉ
CON ROBERTA BOSETTI E GIACOMO TOCCACELI
ASSISTENTE AL PROGETTO KATIA GANDOLFI
ASSISTENTE ALLA REGIA UGO FIORE
SHORT FILM E MONTAGGI VIDEO FABIO BILARDO
VIDEO INTERNO (LA RESIDENZA – MALNATE) FABIO CINICOLA
SCENE E COSTUMI ROBERTA DORI PUDDU
DISEGNO LUCI ELENA VASTANO
PROGETTO SONORO FEDERICA FURLANI
PRODUZIONE FIT FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL TEATRO E DELLA SCENA CONTEMPORANEA, OFFICINA ORSI (LUGANO)
CON IL SOSTEGNO DI UFC, BEISHEIM STIFTUNG, FONDATION PHILANTROPIQUE FAMILLE SANDOZ, PAUL SCHILLER STIFTUNG, ERNST GÖHNER STIFTUNG
COPRODUZIONI INTERNAZIONALI OLINDA/TEATRO LA CUCINA (MILANO)
COLLABORAZIONI FONDAZIONE PARCO SAN ROCCO, CENTRO POLIS LIS, GENERAZIONE PIÙ CENTRO DIURNO, FONDAZIONE LA RESIDENZA, ZONA K, TEATRO GIUDITTA PASTA

 

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